Quando finalmente arriva il via libera del medico è tardo pomeriggio e, non so come, nel giro di mezz'ora mi ritrovo nel parcheggio dell'ospedale con Cedric. Appurato che stavo bene, Maya e Grayson se ne sono andati dopo che lui si è offerto di darmi un passaggio.
A quanto pare mio fratello deve assolutamente finire questo progetto. Ethan, invece, è rimasto col padre ad aspettare che terminasse il suo turno.
Saliamo in macchina e io accendo subito il riscaldamento, premendo le mani sulle bocchette dell'aria calda. Cedric mi lancia un'occhiata mentre si allaccia la cintura.
«Come ti senti?»
«Come le ultime dieci volte che me l'hai chiesto».
Si allunga verso di me per darmi una spinta. Scoppio a ridere, mentre lui alza gli occhi al cielo.
«Mi hai fatto morire di paura quando sei svenuta».
Mette in moto e si dirige verso l'uscita del parcheggio.
«Sono viva, Ced, ho solo una caviglia slogata».
«Se non ti allacci la cintura di sicurezza non so per quanto ancora potrai vantartene».
Alzo gli occhi al cielo, ma poi un sorriso mi tira le labbra. Mi tornano in mente le parole di Ethan.
«Grazie di tutto. Sei un buon amico».
Mi lancia un'occhiata di puro shock.
«Un buon amico? Sono il migliore amico che si possa desiderare!»
Le nostre risate si sollevano nell'abitacolo come nebbia sulle colline al mattino.
«Lo so».
Un silenzio piacevole scende tra noi.
Lo osservo guidare in silenzio, i lineamenti rilassati, quel sorriso luminoso e allo stesso tempo mite a tirargli le labbra come sempre, e mi torna in mente il momento esatto in cui ha iniziato a piacermi, ormai sette anni fa.
Mancavano due settimane all'inizio del mio primo anno di scuole medie, era il compleanno di Cedric ed eravamo al parco del nostro quartiere dopo aver festeggiato. Il sole aveva da poco cominciato la sua consueta discesa verso il terreno. Grayson era andato via presto quel pomeriggio, gli faceva male la pancia. Me lo ricordo perfettamente. Maya e Seth se n'erano andati da poco, e Liam ci aveva appena salutati prima di incamminarsi a piedi verso casa. Né io né Cedric, invece, avevamo intenzione di sprecare gli ultimi raggi di sole estivo. Eravamo sempre gli ultimi a volersene andare, ma puntualmente Grayson si stancava e mi torturava finché non accettavo di tornare a casa con lui. Quella volta, invece, non c'era nessuno a dirmi che dovevamo andare via, dunque io e Cedric eravamo rimasti da soli, e lui, dal nulla, mi ha posto la domanda da cui è nato tutto: «Ti dispiace non avere i capelli biondi?»
L'ho guardato leggermente confusa, e ho risposto: «Un po'».
«Secondo me i tuoi capelli sono davvero carini, invece. Ti caratterizzano, e poi a quest'ora il sole li fa brillare come se fossero di caramello».
Ricordo di essere arrossita come un peperone. Il cuore ha iniziato a battermi fortissimo, e la me undicenne ha pensato che quello fosse il complimento più bello mai ricevuto da un ragazzo. Era anche il primo. E, quasi dieci anni dopo, la me diciassettenne pensa ancora che quello sia il complimento più carino che le sia mai stato rivolto.
Tuttavia, è stato quello che Cedric ha aggiunto dopo ad aver completamente cambiato il modo in cui l'avevo visto fino a quel momento.
«Ogni volta Grayson ti obbliga ad andare via prima che il sole raggiunga questa precisa altezza, ed ogni giorno spero per tutto il pomeriggio che non lo faccia. È stato il mio desiderio di compleanno, e si è avverato».
Ed è stata questa immagine, Cedric con gli occhi chiusi, i capelli biondo miele a carezzargli la fronte e il sorriso speranzoso, che soffia sulle candeline ed esprime un desiderio per me, ad avermi fatto follemente, disperatamente, irrimediabilmente innamorare di lui.
Il giorno del mio compleanno, io avevo desiderato un pony, perché quando hai undici anni e un desiderio a disposizione chiedi ciò che sai di non poter avere, nella remota speranza che le stelle ti ascoltino. E Cedric ha usato quel desiderio per me.
Tuttavia, ricordo bene anche ciò che è successo dopo, ovvero i tre anni di speranze vane, lacrime e disperazione perché non ricambiava i miei sentimenti.
E poi c'è stata l'estate tra le scuole medie e il liceo, e la transizione dalla mia cotta per lui all'ossessione per Ethan. Ricordo molto bene anche quella.
Abbiamo appena sorpassato il quartiere in cui vive Maya, quando Cedric mi riscuote dal mio viaggio nel passato: «Dato che sei appena uscita dall'ospedale, ti va di fare qualcosa per festeggiare?»
Mi si accende la lampadina.
«Un'idea ce l'avrei...»
Lui mi scruta per qualche secondo, preoccupato.
«Non mi piace quel tono...»
«È il momento di scoprire cosa confabula Grayson!»
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Che disastro!
RomanceQuando Emma Hawthorne è venuta al mondo, il Signore onnipotente l'ha impostata secondo criteri non riscontrati in nessun altro essere umano: per la maggior parte sarcasmo - un solido settanta percento -, una consistente tendenza a straparlare - alme...