Arrivarono al lower engine dopo una decina di minuti dalla loro partenza. Nell'aria c'era tensione e preoccupazione, accentuata dai gridolini soffocati di Eve ogni qualvolta si sentiva un rumore in lontananza. Si vedeva da ogni sua singola azione o reazione quanto fosse nervosa in quel momento. Ogni volta che si fermavano lei sussultava, afferrando da dietro la tuta o di Sid o di Miles, quest'ultimo infastidito dai suoi modi di fare e da come stesse affrontando la situazione non perdeva tempo per rimproverarla.
Sid sembrava il più tranquillo lì dentro, tra Eve che non la smetteva di preoccuparsi e Miles che sbuffava o lanciava occhiate esasperate ad Eve per ogni singolo suo comportamento.
Sid si limitava a guardarsi intorno con attenzione, ma in modo silenzioso, esponendo qualche commento tecnico di tanto in tanto, su qualche luce bianca che aveva perso la sua solita intensità o su qualche tubo o condotto che sembrava fuori posto o usurato.
Si era reso conto da un po' che in realtà nessuno dei due lo stesse ascoltando o stesse prestando minimamente attenzione a quei particolari, ma decise di non darci peso e continuare anche da solo la sua ispezione silenziosa della navicella.
Lì al lower engine sembrava che non ci fosse anima viva, ma non era saggio dare soltanto un'occhiata superficiale, chiunque si sarebbe potuto nascondere dietro qualsiasi cosa.
-Non trovate che questa stanza sia fin troppo calda?- Commentò Sid passandosi una mano sulla fronte rendendosi conto che fosse imperlata di sudore. Erano solo da un paio di minuti in quella stanza, ma il calore che emanavano i motori stava cominciando a diventare insostenibile. Sid si guardò brevemente intorno, annusò l'aria e provò a toccare una parete qualsiasi della stanza rendendosi conto che essa fosse diventata incandescente.
Perchè quel fenomeno? Cosa stava succedendo alla navicella? Cosa stava succedendo a loro?
Si rese conto che sia Eve che Miles non avrebbero risposto alla sua domanda poiché probabilmente non ci avevano neanche fatto attenzione, decise quindi di insistere un'altra volta. Aveva bisogno di più pareri e trovava la questione più importante di trovare Echo, o per lo meno sarebbe potuto diventare pericoloso, col passare del tempo, ignorare la questione.
-L'ultima volta che siamo passati di qui non c'era tutto questo gran caldo, è veramente insopportabile, l'aria è opprimente, fortuna che le porte rimangono sempre aperte. Non trovate anche voi che sia strano?-
Miles alzò lo sguardo serio verso Sid che finalmente sorrise soddisfatto per aver attirato la loro attenzione.
-Credo che la navicella sia impostata con un limite di tempo a disposizione per evitare che le partite diventino infinite...oppure eventuali scioperi. Semplicemente quando la situazione si rallenta danno una spintarella agli animi di tutti per invogliarli ad ammazzare qualcuno e finire la partita più rapidamente.- Rispose Miles con nonchalance, come se fosse una cosa normale e non se ne curasse minimamente.
-Quindi cercano in questo modo di metterci paura? È tutta una finzione allora, posso stare tranquillo?- chiese Sid visibilmente preoccupato dall'affermazione di Miles.
Se cercava una rassicurazione o una soluzione sicuramente non l'aveva trovata, anzi, si sentiva molto più sospettoso e pieno di domande di prima.
-Per nostra sfortuna non è una finzione, i problemi ci sono davvero e più tempo passa, più diventeranno gravi e avremo meno tempo a disposizione e meno risorse. Tutto ha un limite qui, sta a noi riuscire ad uscirne prima.- Miles notò l'espressione sconcertata e stizzita del viso di Eve. -Vivi o morti, si intende.- aggiunse quindi con un sorrisino. Lei fece una smorfia, inarcando le sopracciglia e girandosi scuotendo la testa contrariata.
Girò quindi dall'altro lato del motore e si abbassò per guardare meglio al buio se ci fosse qualcuno in un angolo, ma non trovò nessuno, soltanto polvere e ragnatele. Tossicchiò allontanandosi di scatto tra le risate di Sid e Miles.
Decise allora di fare una piccola pausa per mangiare il suo ultimo snack energizzante e controllare le provviste e l'acqua che aveva nello zaino.
-Dovremmo fare un salto alla caffetteria, credo.- osservò poi, rendendosi conto che le fosse rimasta solo una bottiglietta d'acqua, un paio di spiedini precotti e un pacchetto di salatini misti.
-Se solo la smettessi di mangiare continuamente, forse le provviste riuscirebbero a bastare!- esclamò Sid, sventolando le mani per farsi arrivare un po' di aria fresca al viso, ma ciò non aiutò per niente, non faceva altro che spostare aria calda.
-Io non mangio in continuazione.- protestò Eve masticando la sua barretta energetica. -Questo è solo un piccolo snack!- disse poi, in risposta allo sguardo provocatorio di Miles.
- Il quinto della giornata?- le chiese quindi Sid alzando un sopracciglio.
-Se solo voi non faceste di tutto per farmi innervosire, io non mangerei così tanto, non dipende da me e non posso controllarlo. Mi dispiace se non sempre stata così!- sbuffò quindi, accartocciando la carta dello snack ormai finito e riponendola in una tasca piena di altre carte di snack.
-Hai mai sentito parlare di forza di volontà, priorità o robe simili?- Le chiese Miles contrariato, come per farle la predica. Lei incrociò le braccia guardandolo storto. - Secondo te, una persona in questi casi si mette a pensare alle priorità o alla forza di volontà?- sembrava abbastanza infastidita dal suo modo di fare, ma non era una novità per nessuno e come sempre Sid dovette arrendersi ad una nuova faida.
-Dovrebbe se avesse almeno un minimo di voglia di sopravivere, non trovi?- Eve non rispose a quella domanda, si limitò ad aggrottare le sopracciglia e mormorare qualcosa di offensivo nei suoi confronti.
-Tu che ne pensi Sid?- Chiese Eve a Sid, in tono di sfida. Sid si aggiustò gli occhiali con un movimento netto della mano e spostò la sua concentrazione dal condotto dell'aria ad Eve.
-Penso che qui stiamo perdendo soltanto tempo, se Echo non c'è allora è meglio cercare in un'altra stanza piuttosto che perderci come sempre in chiacchiere poco costruttive.- Rispose facendo spallucce.
-Grande Sid.- Miles gli diede una calorosa pacca sulla schiena, alla quale Sid rispose con un sorriso compiaciuto e un'occhiata di riguardo verso Eve, poi, uscì dalla stanza, dando per scontato che gli altri due lo stessero seguendo.
Miles era perfettamente al corrente della situazione della navicella e della sua evoluzione, ma ammirava in ogni caso la curiosità e l'attenzione di Sid alla questione. Probabilmente era l'unico, oltre lui, ad essere cosciente del fatto che non ci fosse abbastanza tempo per prendersi dei giorni di pausa, e poi ormai il gioco era quasi giunto al termine, con un netto distacco tra i crewmate e gli impostori.
Camminarono per circa cinque minuti lungo gli infiniti corridoi stretti della navicella, che collegavano lower engine ad electrical. Erano tutti uguali, dritti, ripetitivi, con qualche svolta a destra o a sinistra di tanto in tanto, oppure finivano con una grande sala o venivano interrotti da una stanza o due.
Miles di tanto in tanto si fermava o rallentava per annotare qualcosa sul suo solito taccuino, aggiustandosi gli occhiali o aggrottando le sopracciglia cancellando qualche annotazione con una smorfia contrariata.
Ciò che annotava erano semplici calcoli o osservazioni generali sull'andamento del gioco; probabilità sulla sopravvivenza dei partecipanti e probabilità su chi protrebbe uccidere chi o chi potrebbe accusare chi.
Arrivati di fronti ad Electrical Eve rabbrividì, indietreggiando un po'.
-Paura?- le chiese Miles con una smorfia a metà tra l'essere divertito e infastidito.
Ad Eve non andava molto a genio l'idea di dover entrare dentro quella stanza tanto buia e silenziosa quanto pericolosa e mortale. Molte delle morti avevano avuto luogo proprio in quel posto, era come la stanza prediletta dei killer per ammazzare e poi scappare via dalla ventola che si trovava nel retro della sala, in una parte nascosta della parete, la più buia a e pericolosa.
Trovava rischiosa l'idea di dover entrare con Miles in quella stanza, soprattutto dopo che le aveva detto in maniera quasi esplicita di essere un impostore. Oppure era solo una messa in scena per spaventarla? Ma a quale scopo? Farsi temere e basta? No, non doveva essere così, Miles aveva detto la verità in maniera così sincera proprio per darle l'impressione che le stesse mentendo, oppure semplicemente per riempirla di dubbi. Beh in quel caso c'era riuscito.
-Diciamo che preferirei che andassi prima tu. In fondo se sei ciò che dici di essere, non dovrebbe esse per te un problema esporti al rischio più do noi, è questione di sopravvivenza.- Disse Eve tra un colpetto di tosse nervosa e un altro.
Miles alzò un sopracciglio, posò il taccuino e facendo segno di si con la testa decise di entrare per primo, scrollandosi prima le spalle e facendosele scricchiolare.
-In effetti non fa una piega.- commentò Sid entrando per ultimo nella stanza.
Entrati lì ci fu subito un cambiamento di temperatura repentino; quella stanza era la più fredda di tutte.
Eve sentì come un'ondata di disagio non appena entrò in quella stanza e subito percepì di essersi isolata dall'esterno. Forse era quella la stanza più silenziosa di tutta la navicella.
-Facciamo in fretta per favore.- disse poi lei sussultando a un colpetto di tosse di Miles.
-Sarà un po' più complicato cercarla qui. In questa stanza è molto più facile nascondersi, chi ha voglia di non farsi trovare solitamente viene sempre qui.- Commentò Miles in risposta all'affermazione di Eve.
I loro occhi lentamente si stavano abituando all'oscurità della stanza e tutto cominciava a farsi più semplice.
-Echo non è così stupida da venire in un posto del genere da sola. Se fossi un impostore starei tutto il giorno qui, sopra la ventola, aspettando che arrivi qualcuno per ammazzarlo e scappare via.- Deglutì Eve, costruendo nella sua mente un'immagine ipotizzata della morte di Mars, che era avvenuta molti giorni prima in quella stanza. Quanto tempo era passato? Ormai non contava più neanche i giorni. Era una settimana? Due? Non era importante, quel che era stato era stato.
-Forse è semplicemente poco coraggiosa, non poco stupida, le due cose non sono in sintonia. Non sarà sicuramente qui dentro, ma chi lo sa, è sbottata dal nulla in quel modo così inaspettato. Potrebbe essere ovunque.- la corresse Miles con un'alzata di spalle, dirigendosi dall'altro lato della stanza, nel luogo dove si trovavano le tre task dei crewmate.
-Perchè la svaluti così tanto?- Gli chiese Eve accigliata, balzando indietro alla vista di un'altra ragnatela. -Caspita qui la pulizia lascia desiderare, fortunatamente non sono allergica alla polvere!-
-Io non la svaluto, dico semplicemente quello che vedo con sincerità, se poi non accettate la sincerità o vi fa male, beh, sono assolutamente fatti vostri.- Miles sembrava sempre così freddo e distaccato, soprattutto quando parlava delle persone che gli stavano vicino, diventava un pezzo di ghiaccio.
Eve si chiedeva spesso come facesse Echo a sopportare quella freddezza totale e costante di Miles.
Sid si appostò di fronte alla sua vecchia task dei fili, che si trovava anche lì dentro oltre quella di Admin.
Aperta la task, si rese conto che i fili che aveva messo a posto erano ritornati fuori posto come prima.
Si chiese subito come fosse possibile, l'aveva ricontrollata una decina di volte una volta finita. Provò ad aggiustarla, ma i fili non si decidevano a mettersi a posto. Aggrottò le sopracciglia e decise di controllare il parametro delle task totale svolte di tutti i crewmate, rendendosi conto che fosse calato vertiginosamente.
-Ragazzi c'è un problema anche con le task.- Disse quindi, rivolgendosi prevalentemente a Miles, quello che era sicuramente il più esperto in quel campo, rispetto ad Eve.
Eve spalancò gli occhi, guardando prima Sid e poi Miles, cercando di capire quale sarebbe stata la sua reazione, ma lui sembrava come se nulla potesse turbarlo.
Si limitò quindi a sfilare il taccuino dalla tasca, sfogliare lentamente una decina di pagine piene di equazioni e annotazioni, finché non si fermò su una pagina in particolare.
Muoveva appena le labbra, come se stesse leggendo velocemente e silenziosamente i suoi appunti. Non appena finì, annuì con freddezza, rivolgendosi poi a Sid che l'aveva osservato con impazienza, come se pendesse dalle sue labbra.
-Questa cosa non era prevista nel program...non è normale assolutamente. Non so da cosa sia dovuta, sono impreparato.- Miles si corresse immediatamente, mordendosi la lingua per aver quasi pronunciato qualcosa di troppo.
Ad Eve quel piccolo particolare non sfuggì, ma non disse niente, probabilmente per paura che potesse ucciderla, eppure aveva forse collegato un bel po' di avvenimenti che fino a quel momento erano rimasti soltanto un'incognita.
-Credo sia un vicolo cieco, un qualcosa che deve essere così e basta, forse un cambiamento improvviso della dinamica, qualcosa che faccia in modo che muoiano...che muoiano tutti quelli che devono morire. Ma perché...?- Miles sembrava confuso, per la prima volta lo sembrava anche troppo. Improvvisamente, molte delle sue certezze erano state totalmente riempite di incognite e spazi irrisolti. Non era quella la trama del gioco, era un vero e proprio sabotaggio da parte dello staff. Miles si chiese perché non ne fosse al corrente proprio lui che non era nella stessa posizione di tutti gli altri.
-In poche parole, noi crewmate siamo in svantaggio...come se non fosse già tutto troppo macabro e stressante.- Eve sbuffò, portando le mani ai capelli e sospirando lentamente per mantenere la calma.
Miles ricominciò a scrivere velocemente alcuni calcoli e alcune probabilità con la sua penna sul taccuino, mise talmente forza da bucare quasi il foglio.
-Possiamo trovare una soluzione Miles? Forse tramite un generatore, un qualcosa che controlla tutto il resto...- Azzardò Sid, ma venne immediatamente bloccato da Miles con un gesto della mano, senza staccare lo sguardo dal suo taccuino.
-Forse, probabilmente, ma ci vorrebbe troppo tempo e loro sanno che non abbiamo più tempo.- Si fermò un attimo a pensare fissando i suoi appunti, per poi chiudere tutto con uno scatto e riporre taccuino e penna nella tasca.
-Dopo che troviamo Echo le nostre strade devono dividersi, assolutamente. Voglio darvi una possibilità di salvarvi, ma non posso allearmi con voi, rischio di non salvarmi. Ma state attenti, perchè la prossima volta che vi incontrerò non potrò risparmiarvi, o per lo meno non entrambi.- Li mise in guardia. Eve sembrava visibilmente tesa: Miles nascondeva qualcosa e probabilmente lei aveva capito cosa.
-Mi domando solo se gli altri se ne siano già accorti o meno.- concluse poi.
-Andiamo via da qui, non è nemmeno in questa stanza, dobbiamo fare in fretta.- Consigliò Sid agli altri due che continuavano a guardarsi intorno e pensare come agire al meglio per poter risolvere quella situazione assurda.
-Aspettate un attimo ragazzi...- li fermò Eve controllando l'orologio. -Sarebbe ora di dormire in realtà, non sarebbe meglio riposare e tornare a cercare Echo tra qualche ora?- Propose un po' imbarazzata. Ma l'occhiataccia che le lanciò Miles le fece subito cambiare idea, facendole rimangiare quelle parole.
-Non c'è tempo da perdere Eve, riposeremo una volta trovata Echo.- le rispose Sid al posto di Miles, per evitare un eventuale ennesimo scontro.
Eve in cuor suo aveva sperato di potersi fermare un attimo per fare un pasto decente o per lo meno riposare una decina di minuti, si sarebbe addirittura accontentata di Electrical pur di un po' di tregua, eppure dovette adattarsi al volere della maggioranza e alla necessità del momento: trovare Echo.
Eve annuì e seguì gli altri due finalmente fuori da quella stanza. Il cambio repentino di luminosità le fece lacrimare gli occhi, ma si abituò molto più velocemente rispetto al buio.
-Dove andiamo adesso?- chiese Sid a Miles che apriva la fila davanti agli altri due.
-Stavo pensando di andare in communication, è una stanza piccola ma affollata. Non penso proprio ci sia modo di nascondersi in Admin o in caffetteria.- Disse Miles con sicurezza.
Eppure non era certo che Echo fosse ferma da qualche parte, forse era ancora in movimento, oppure stava scappando da qualcuno e nel peggiore dei casi era già morta. No, non poteva essere morta, non era così stupida da farsi ammazzare in poche ore di solitudine. Eve aveva ragione, Miles tendeva a sottovalutare anche Echo, lo sapeva anche lui stesso, eppure in realtà sapeva che quella ragazza avesse del potenziale, probabilmente sarebbe sopravvissuta.
Storage era una stanza enorme e piena di scatoli, in ogni angolo e colonna, ma ormai tutti e tre erano abituati a quella grandezza.
Attraversare quella stanza, ogni volta, sembrava un viaggio infinito, ed Eve non la sopportava, le dava uno strano senso di pesantezza e stanchezza, un po' come le stanze enorme dei film horror.
Arrivati alla fine di Storage scorsero delle macchie sul pavimento, come delle orme.
-Ma cosa è?- Chiese Eve allarmata.
Miles si rese conto di quelle impronte e gli corse incontro preoccupato.
Arrivato presso le prime impronte, si rese conto che fosse sangue abbastanza fresco, qualcuno doveva essere stato ucciso solo poche ore prima, e ancora non era stato neanche segnalato da nessuno.
Le orme sbiadite portavano verso il corridoio destro della navicella e man mano più marcate.
-Miles? Cosa è? Non dirmi che...- Eve provò a insistere ma Miles le fece bruscamente segno di stare zitta.
Eve e Sid raggiunsero Miles poco più avanti di loro, all'inizio del corridoio ed Eve soffocò un grido portandosi una mano alla bocca.
-Pensi che sia lei?- Chiese Eve a Miles con gli occhi lucidi, come se si stesse per mettere a piangere.
Miles si girò con nervosismo verso di lei, puntandole un dito contro.
-Tu hai creato tutta questa situazione, se adesso Echo è morta è colpa tua.- le disse con amarezza. Eve si trovò stordita dalla sua reazione, com'era possibile che la questione lo preoccupasse? O forse era solo un'impressione di Eve? Miles sembrava preoccupato.
-E non metterti a piangere, è stupido.- concluse poi.
Miles strinse i pugni, non poteva perdere così, per colpa di uno stupido errore. Eppure sentiva che c'era qualcos'altro che lo faceva preoccupare così, più del solito, non era da lui.
Decise di andare avanti per il corridoio, seguendo le impronte, seguito a ruota da Eve che cercava di soffocare le lacrime e la preoccupazione e Sid che percepiva la tensione circostante, ma non sapeva come reagire.
Miles si ritrovò a correre senza rendersene conto. Chi era stato? Steve? O forse...
Miles rallentò vedendo in lontananza un corpo accasciato nella penombra, con la tuta cosparsa di macchie di sangue, ma dal colore irriconoscibile a causa del buio e il viso nascosto dalla parete.
Ora doveva fare i conti con la propria coscienza: cosa avrebbe fatto se fosse davvero stata Echo? No, quella ragazza non era un problema suo, non doveva preoccuparsi. Eppure non poteva fare a meno di chiederselo.
-Io non ce la faccio...non voglio saperlo.- Disse Eve, con voce rauca a casa delle lacrime che reprimeva.
-È colpa mia...se lei è morta è colpa mia...- mormorò.
Miles arrivò presso il corpo e lo illuminò con una torcia portatile.
Tirò un sospiro di sollievo rendendosi conto che fosse il corpo di Sarah.
Un respiro di sollievo? Scosse la testa con amarezza, forse sarebbe stato meglio se fosse morta Echo.
-Non è Echo.- disse semplicemente con freddezza Miles rivolgendosi agli altri due che l'avevano finalmente raggiunto.
Eve tiro un enorme sospiro di sollievo e abbracciò Sid che rimase invece un po' rigido.
-E dove sarà Vince adesso? Starà bene?- chiese soltanto Sid staccandosi dall'abbraccio.
-Probabilmente non saprà ancora nulla. Meglio così.- rispose Miles scavalcando il corpo e andando avanti come se nulla fosse.
-Non dovremmo segnalarlo?- Chiese Eve allarmata.
Miles continuò a camminare facendo segno agli altri di seguirlo.
-Non è necessario, sarebbe uno spreco di tempo, e in un certo senso anche un pericolo.- rispose Miles.
Nessuno obbiettò, quindi superarono il corpo di Sarah, dirigendosi verso Communication.
Miles si sentiva strano, non aveva più un pieno, non sapeva più come agire, si sentiva spaesato. Si promise che non si sarebbe mai più sentito in questo modo.
Arrivati a communication Miles iniziò a cercare quasi con rabbia Echo per tutta la stanza; guardando dietro i muri, gli scaffali, sotto i tavoli. Era come se fosse arrabbiato con Echo, come se per colpa sua si sentisse spaesato.
Eve lo guardava con sgomento, aveva quasi paura di lui, come se lo trovasse improvvisamente imprevedibile, come se non fosse più lo stesso Miles di qualche minuto prima: freddo e posato.
Miles scorse un angolo della stanza, piuttosto buio, davanti al quale erano ammassate delle sedie e dei pacchi. Si diresse lì con rabbia e con un calcio spostò le sedie e i pacchi.
Da dietro di essi, fece capolino la testa di Echo, un po' intimorita dal suo comportamento.
Inizialmente Miles la trovò assonnata e spaventata, come se avesse vissuto una nottata d'inferno, il che era giustificato dalla morte di Sarah pressoché vicina al posto in cui si trovava.
-Miles?- Chiese quindi lei con la voce leggermente tremante.
Tutta la rabbia di Miles improvvisamente sparì, trasformandosi ancora una volta nella sua solita freddezza e compostezza che Echo non aveva mai visto in nessun altro.
La sua entrata in scena così brusca l'aveva fatta preoccupare.
Scorse dietro di lui Eve e Sid e dopo una rapida occhiata intorno a se decise di accettare la mano di Miles che l'avrebbe aiutata ad alzarsi da terra.
Doveva dirgli ciò che aveva sentito.Spazio autrice🌻:
Scusate il ritardo, questo capitolo è un po' più lunghetto rispetto agli altri, spero che non sia un problema.❤️
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Among us (IN REVISIONE)
Mystery / ThrillerQuindici ragazzi convinti di dover partecipare ad un semplice progetto scientifico, si ritrovano bloccati all'interno di una navicella spaziale, in cui l'unico modo per poter tornare a casa è uccidersi a vicenda. Sarà facile per tutti uccidere senz...