Canzone : Echo - Jason Walker
-Come stai?- Chiese Eve una volta raggiunto il letto di Echo. Era visibilmente tesa e non riusciva a tenere ferma la gamba destra, che picchiettava il pavimento come un tic nervoso. Echo invece era giù di morale; si limitava a stare immobile, con le braccia incrociate e lo sguardo perso, fisso sulla parete di fronte al suo letto. -Sto meglio, ma non riesco a stare troppo tempo alzata perchè poi inizia a girarmi la testa, vedo tutto appannato, le gambe mi tremano e perdo i sensi.- rispose Echo, continuando a fissare quel punto nel vuoto. Pronunciò quelle parole con amarezza, quasi come se fosse arrabbiata con se stessa per non avere avuto la forza di continuare a camminare, pur sapendo benissimo che tutto ciò non dipendesse dalla forza di volontà ma dalla sua debolezza fisica. -È passato Miles da qui, come già sai, voleva accertarsi che stessi meglio.- Continuò poi.
Sentendo pronunciare quel nome Eve sussultò. Aveva un brutto presentimento, ma sperava in cuor suo che non fosse nient'altro che una paranoia senza senso. -Avete parlato? Che ti ha detto?- chiese quindi ad Echo, cercando di non sembrare troppo sospetta. Echo distolse lo sguardo dalla parete e lo puntò su Eve, che aspettava impaziente una sua risposta, pendendo dalle sue labbra. -Ha provato a farmi camminare un po', ma come ti ho già detto, non appena sono uscita da questa stanza ho perso i sensi. Sono così inutile...- Eve però non lasciò terminare ad Echo la frase. -Perchè ti ha fatta alzare? Insomma, come hai detto tu sei ancora così debole.- Alzò un sopracciglio, visibilmente preoccupata. Aveva già assistito al suicidio di Chris, non voleva assistere anche a quello di Miles. Ebbe il timore che Miles sapesse fin da quando le aveva promesso che avrebbe provato a farle fare la task che Echo non sarebbe riuscita ad alzarsi.
Echo sentiva la testa pulsare e le orecchie ronzare fastidiosamente. Non riusciva a prestare attenzione ad Eve per più di qualche secondo, poiché dopo le iniziavano a venire delle fitte alla testa che le facevano lacrimare gli occhi. Infatti, non prestò attenzione neanche a quella domanda, stava pensando ad altro. -Eve, credo di aver dimenticato un particolare importante della scorsa giornata. - Fece una piccola pausa per pensare un attimo e mettere in ordine i restanti pensieri nella sua testa. -Un qualcosa che dovrei sapere, ma non capisco...- aveva ripercorso a mente ogni singolo ricordo che aveva, per tutta la mattinata, senza riuscire però a trovare una risposta alle sue domande.
-A che ti riferisci?- chiese quindi Eve. -Come ha fatto Miles a salvarmi? Io...io non ricordo se in quel momento era davvero con me oppure no.- Rispose Echo confusa. Eve aveva capito subito a cosa si stava riferendo Echo. Echo non sapeva che Miles fosse un impostore, quindi non riusciva a collegare logicamente la sua comparsa improvvisa, che ovviamente era data dalla ventola presente in quella stanza. Ma Miles probabilmente non voleva che Echo sapesse la sua vera identità, quindi lei non avrebbe dovuto dirle niente. -Che intendi?- le chiese, facendo finta di non capire.
-Ricordo di aver avuto una discussione con lui e poi, quando ho indietreggiato, la porta tra di noi si è chiusa... forse non erano tutte chiuse? Forse non è davvero successo...oppure è semplicemente scaduto il tempo di chiusura. Eve io non ricordo!- Esclamò alla fine. Era turbata da tutti quegli avvenimenti, voleva soltanto tornare a casa ma non aveva la forza di arrivare a svolgere la sua ultima task.Eve non rispose subito, rimase pensierosa per qualche attimo, guardando in basso. - Perché ti importa così tanto ricordare? Perché credi che sia importante?- In quel modo sperava che Echo capisse dove voleva arrivare. Ma invece Echo non ne aveva idea e non riusciva a concentrarsi per poter pensare. Perché pensava che fosse necessario sapere la verità? Aveva paura di qualcosa, ma cosa era questa cosa? Cercò di scavare e scavare sempre di più nei ricordi, nei pensieri, nelle preoccupazioni. Cosa era? Ricordò la conversazione che aveva avuto con Miles, poi passò al suo stato d'animo precedente. Aveva avuto un dubbio, aveva dubitato della sincerità di Miles; per un attimo aveva pensato che fosse un impostore. Allora era questo ciò di cui aveva paura: aveva paura che Miles fosse un impostore e che le avesse mentito per tutto quel tempo.
-Si erano chiuse le porte, tutte le porte e noi eravamo separati.- ripetè allora Echo, lentamente. Era quella la verità che non voleva ammettere a se stessa, ma che piano piano stava riuscendo ad elaborare. -L'hai già detto Echo.- sospirò Eve. Parlare con Echo cercando di farla ragionare le risultava quasi più stressante di parlare con Miles per convincerlo a non uccidersi.
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Among us (IN REVISIONE)
Mystery / ThrillerQuindici ragazzi convinti di dover partecipare ad un semplice progetto scientifico, si ritrovano bloccati all'interno di una navicella spaziale, in cui l'unico modo per poter tornare a casa è uccidersi a vicenda. Sarà facile per tutti uccidere senz...