Non appena Echo svenne, Miles prese in pugno la situazione.
-Eve, fai la tua votazione, poi porta immediatamente Echo in Medbay.- Le disse quindi con fermezza, abbassando poi per un attimo lo sguardo su Echo. Cosa stava facendo? Si stava auto-sabotando e senza alcun pentimento. Eve annuì un po' controvoglia, con la bocca chiusa e gli occhi lucidi puntati su Echo priva di sensi.
-Cerca la valigetta del pronto soccorso e prova a tamponare e medicare la ferita il meglio possibile, ma cerca di farla riposare. - Continuò.A differenza delle situazioni che si creavano trovando i primi morti all'inizio dell'esperimento; stanze piene di mormorii e grida di sgomento, ormai, rimasti in pochi, stremati e alquanto privi di forza, si limitavano ad assistere a quegli scenari in silenzio. Ma quel silenzio, mai come quella volta, sembrava pesare come piombo. Miles era come sempre calmo, sciatto, ma i suoi occhi fissavano un punto a caso della stanza, persi nei suoi pensieri e nelle mille domande che stavano cominciando ad offuscargli la mente. Eve era preoccupata. Si diresse verso il tavolo più grande della stanza, al centro di essa, che una volta era stracolmo di ragazzi, ma ormai non ne avrebbero occupato neanche la metà, prese il tablet e fece la sua votazione in silenzio, rivolgendo però prima un'occhiata torva nei confronti di Steve.
Successivamente si alzò dal tavolo, mantenendo un'espressione minacciosa, seppure preoccupata, prese in braccio Echo con goffagine, aiutata da Sid, e poi, non appena riuscì ad avere una presa salda, ringraziò Sid e si diresse verso Medbay a passo veloce ma zoppicante.
Echo non era così leggera come sembrava, pesava un bel po', Eve dovette quindi aumentare il passo pur di non farla cadere per terra in mezzo alla stanza.
-Possiamo sederci.- Pronunciò quindi Miles con freddezza non appena Eve voltò l'angolo, aprendo un braccio e indicando con la mano il tavolo dove aveva appena votato Eve.
Tutti presero posto silenziosamente, anche Steve, che però non riusciva a darsi pace. Per una volta nella vita voleva vendicarsi con qualcuno, sfogare la sua rabbia, sentirsi forse anche meglio, placare per qualche ora tutte quelle voci nella testa che lo ritenevano un fallimento. Eppure neanche quella volta era riuscito nel suo intento, aveva perso tempo e si era fatto fregare, non aveva calcolato bene molte variabili. Aveva fallito.-Se qualcuno vuole dire qualcosa che la dica, ad esempio Steve.- Miles si girò verso Steve, incrociando poi le due mani sul tavolo. -Come ci si sente a sapere che tra pochi minuti sarai buttato fuori dalla navicella?- Aveva quella fermezza e tranquillità nel pronunciare quelle parole che lasciava credere che fosse una cosa normale per lui.
Steve non aveva per niente voglia di dargliela vinta, aveva bisogno di riscattarsi in qualche modo, di sentirsi almeno un po' più in pace anche in quel momento, in cui non poteva più salvarsi. Sorrise quindi beffardo di fronte ai tre ragazzi che non muovevano un muscolo di fronte a quella scena.
Miles sapeva che dopo Steve sarebbe toccato a lui, ma ormai aveva in un certo senso accettato la cosa, sarebbe andato via a testa alta, come un salvatore. Echo l'avrebbe anche potuto salvare, finendo tutte le task, ma non c'era più tempo neanche per lei, non poteva rimettersi in sesto con le medicine che avevano lì, sarebbe solo andata a peggiorare, doveva ritornare a casa.
-E secondo te come ci si sentirà ad essere l'ultimo impostore rimasto?- Chiese quindi Steve, scoppiando poi a ridere. Non aveva alcun ritegno, alcuna pietà, non accettava la sua sorte e non l'avrebbe accettata.
Vince a quelle parole sussultò a bocca aperta, alzando gli occhi sgranati verso Miles, che si limitò a fare un cenno di sì con la testa, silenzioso, guardandolo negli occhi per qualche secondo. Vince capì il significato di quello sguardo, lo capì immediatamente: Miles non aveva uccisa Sarah, questo voleva intendere.
-Ho accettato ciò che mi spetta, è così che si comportano le persone mature Steve. Vedi? Tu ti sei sempre chiesto cosa ci fosse si sbagliato in te ed è questo: devi crescere, devi smettere di pensare che tutto ti sia dovuto e diventare più umile.- Miles rispose quindi a quelle provocazioni con una totale padronanza delle sue espressioni facciali; non si scompose per neanche un secondo. Al contrario, invece, Steve tentennò per un attimo.
-Se non avete altro da dire possiamo votare. Per cacciare via Steve.- Concluse quindi dopo una breve pausa in cui tirò un sospiro.
Steve non poteva scappare, doveva solo affrontare la morte, non aveva scelta, neanche le scuse o una condanna l'avrebbero salvato dal suo destino.
Non appena i risultati furono chiari, quattro voti per Steve, lui venne scortato nella sala dalla quale venivano espulsi i corpi morti e i presunti impostori.
Steve pensò un'ultima volta a Chris mentre percorreva quella stanza dirigendosi verso il vetro che dava sullo spazio. Lei, così pura e innocente aveva spontaneamente deciso di uccidersi poiché impostore, ed era tutta colpa sua. Se era vero quello che Miles aveva detto di Rachel ed era vero quello che pensava di Chris, allora se ci fosse davvero stato un aldilà come profetava lei sarebbe voluto finire lì per stare in sua compagnìa. In compagnìa dell'unica persona che non l'aveva mai tradito e non l' aveva forse neanche pensato: Chris. "Mi dispiace Chris" pensò quindi. " Mi dispiace, ma ti prego, riconducimi da te".
Miles aprì quindi le porte e Steve venne buttato fuori. Passò la porta con calma, respirando profondamente, finché non arrivò fuori e Miles la chiuse davanti ai suoi occhi. "Lei ha dovuto soffrire come sto soffrendo io ora" pensò non appena il suo corpo iniziò a torturarlo. Poi chiuse gli occhi e si arrese.
-Cosa farai adesso? Che dobbiamo fare adesso?- Chiese quindi Vince a Miles quasi balbettando. Non voleva buttare fuori un amico ma non voleva neanche rimanere lì per sempre.
-Dovete eliminarmi.- rispose quindi lui. - È l'unico modo.-
-Non è l'unico modo, Echo potrebbe finire le sue task e potremmo salvarci tutti. Basta sacrifici.- Intervenne Sid, prendendo Miles per un braccio.
-Echo è priva di forze, ci vorrebbe troppo tempo e cure che qui non ci sono per poterla di nuovo mettere in piedi.- Disse quindi spostando il braccio. Forse stava esagerando, ma non poteva rischiare di perdere altro tempo.
-Miles, almeno provaci, cosa ti costa? Da quando ti arrendi così?- gli chiese Vince, mimando un piccolo sorriso per incitarlo.Miles ci pensò per qualche secondo; era vero, sarebbe stata una scelta troppo affrettata, poteva darle un'altra possibilità. - Aspetterò 24 ore, se entro questo tempo lei non sarà in grado di fare la task dovrete eliminarmi.- Sentenziò con fermezza, ma gli tremò una palpebra. In fondo chi è pronto a morire?
Sid annuì silenziosamente, Vince invece rimase contrariato, ma sapeva anche lui che non ci fosse altra scelta.
-Allora aspettiamo queste 24 ore.-Spazio autrice🦊: Perdonatemi! Vi ho fatto aspettare molto per questo capitolo così corto, ma posso solo dire che ho delle giustificazioni valide. Vi voglio bene❤️
PS: se vi va andate a dare un'occhiata alla mia nuova storia di genere paranormale "Rotten"
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Among us (IN REVISIONE)
Mystery / ThrillerQuindici ragazzi convinti di dover partecipare ad un semplice progetto scientifico, si ritrovano bloccati all'interno di una navicella spaziale, in cui l'unico modo per poter tornare a casa è uccidersi a vicenda. Sarà facile per tutti uccidere senz...