34. Ignoto

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Ritrovatasi in caffetteria, Echo impiegò qualche secondo prima di mettere a fuoco la stanza e capire cosa stesse succedendo intorno a lei.
La vicenda con Martha le aveva fatto credere che sarebbe morta e lei non ne aveva alcuna intenzione, o per lo meno non in quel modo.

Si era sentita incapace di reagire, di salvarsi, come se quella fosse una fine inevitabile, e sperò, una volta scampato il pericolo, di non finire mai più in una situazione del genere.

Appena riuscì a mettere a fuoco ciò che la circondava si rese conto che qualcuno aveva probabilmente riportato il corpo di Sarah, quindi si trovavano tutti quanti lì per fare una riunione ed eliminare il presunto colpevole.

Incrociò lo sguardo di Martha, accanto a Steve, addossati alla parete che chiacchieravano a bassa voce con le braccia incrociate, e non appena si accorsero della sua presenza la guardarono sorridendo. Ma non era un sorriso benevolo, era un sorriso maniacale, erano pronti a ucciderla e volevano farglielo pesare con tutti i loro mezzi possibili.

Si guardò intorno alla ricerca di Sid ed Eve, ritrovandoli poi accanto al banco del cibo, poiché Eve era intenta a fare uno spuntino mentre Sid probabilmente la stava rimproverando dicendole quanto fosse fuori luogo mangiare in quel momento.

Li raggiunse quindi correndo, impaziente di comunicargli quello che era successo con Martha nella stanza dell'ossigeno, affinché potessero eliminarla, ma Miles la fermò trattenendola per un braccio, con lo sguardo serio fisso su di lei, come se si aspettasse una spiegazione riguardo qualcosa.

-Miles io ho incontrato un impostore in O2- Disse quindi Echo girandosi verso di lui e guardandolo negli occhi.

Miles notò che Echo fosse molto rossa in viso, come se fosse successo qualcosa che l'avesse fatta molto preoccupare; Miles aveva notato che quando era in ansia diventava sempre molto più rossa in viso. Anche i suoi occhi lasciavano trasparire una certa inquietudine; erano molto vispi, quasi in allerta e guardavano un po' a sinistra e un po' a destra con nervosismo.

Quando Miles sentì quella frase si irrigidì, volgendo il suo sguardo verso Martha, che, appoggiata sempre alla parete accanto a Steve gli fece un cenno, sorridendo beffarda.

-Perchè non hai finito la task? Insomma, mancava ormai pochissimo, saremmo usciti dall'esperimento, ora saremo costretti a eliminare qualcuno oppure elimineranno noi.- Miles non sembrava per niente preoccupato, eppure continuava a stare con i muscoli ben tesi, come se fosse pronto a scattare.

-Forse perché una psicopatica ha tentato di uccidermi? Anzi, per l'esattezza di tranciare il mio corpo a metà.- Protestò Echo, incrociando poi le braccia, nascondendo un piccolo tremore che aveva preso parte della sua schiena con una scrollata di spalle.

Miles immaginò nella sua testa la scena; sapeva di cosa fosse capace Martha, sapeva quanto fosse testarda e ambiziosa, e sarebbe stata pronta ad affrontare qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo obbiettivo, anche fare del lavoro sporco.

Ma lei era così per scelta, lui se avesse potuto scegliere, avrebbe scelto una vita normale, ma non poteva fare altro che continuare per la sua strada, proseguendo a tentoni, come se andasse alla cieca ma fosse convinto di avere una buona guida.

Echo non era stupida e ingenua come pensavano, sapeva come sfruttare le sue potenzialità e come parlare alla gente. Non era ciò che gli altri credevano che fosse, era molto di più.

-Non pensarci, sei qui adesso sana e salva, questo è l'importante no?- Miles pronunciò quelle parole con una punta di amarezza, sembrava deluso, amareggiato, forse anche un po' arrabbiato. Ma con chi? E per quale motivo?

Echo notò all'angolo di un tavolo una piccola ragnatela perfetta, come non ne aveva mai vista una. Quasi si perse a guardarla mentre Miles le rispondeva, quei piccoli particolari la riportavano a pensare ad un'umanità che ormai sembrava che fosse andata persa per sempre e non l'avrebbe mai riavuta indietro.

Among us (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora