40. Ignoto

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Eve adagiò Echo su un lettino immacolatamente intatto di Medbay, poi corse in giro per la stanza a cercare la famosa valigetta del pronto soccorso che gli aveva raccomandato Miles ripetutamente. Cercò prima negli armadietti, poi sotto ogni singolo letto e cassetto senza trovare nulla. Aveva ormai perso la speranza, mentre guardava Echo, con la fronte imperlata di sudore e un'espressione sofferente del viso, respirare affannosamente e in modo discontinuo.

Si sentiva alquanto inutile; non era riuscita a metterla in guardia da quella situazione, non era lì mentre la sua mica aveva bisogno di aiuto e in quel momento non riusciva a trovare la valigetta che le avrebbe potuto salvare la vita. Cosa poteva essere peggio?

Ma la cosa che la lasciava più perplessa era il comportamento di Miles e il cambio repentino del suo punto di vista e delle sue idee. All'inizio era solitario, stava in mezzo agli altri, quasi circondato, ma giocava comunque la sua parte da solo, soprattutto in quei momenti in cui spariva per andare a fare chissà cosa. Poi, durante l'esperimento si era alleato con Echo, mossa furba, non troppo scontata, ma che gli ha garantito l'immunità per tutta la durata dell'esperimento fin quando non ha improvvisamente cambiato tutto il suo gioco. Si era fregato da solo oppure sapeva cosa andava a fare? Perché ora aveva deciso, dal nulla, di sacrificarsi per Echo? Cosa gli aveva fatto cambiare idea?

Cacciò via quei pensieri dalla mente, non l'avrebbero portata da nessuna parte e non sarebbe riuscita a trovare la valigetta, doveva fare in fretta. Si guardò un'ultima volta intorno, finché non scorse, sulla parete dell'entrata, accanto alla porta, una valigetta bianca con una croce rossa, appesa o forse agganciata al muro, dello stesso identico colore. Sbuffò quando si rese conto di come fosse sempre stata di fronte ai suoi occhi e si diresse verso essa a passo spedito.

Non appena arrivò proprio di fronte alla parete si rese conto di quanto fosse messa in alto, troppo rispetto a lei. In effetti non poteva essere tutto così tanto semplice. -Divertente, molto molto divertente!- Disse quindi a denti stretti, mettendo poi a terra il suo zaino per acquisire un po di altezza in più, ma anche in quel modo la valigetta era troppo alta. Imprecò silenziosamente tirando un calcio al muro e proprio in quel punto si aprì uno scalone, lasciandola allibita. Lo scalone era fatto di proposito per poter arrivare con facilità alla valigetta, eppure era praticamente invisibile!
-Voglio dei punti extra per l'intelligenza adesso, grazie.- disse tra sé, come se si stesse rivolgendo agli scienziati che probabilmente li stavano continuamente osservando.

Si arrampicò sullo scalone con un po' di fatica, ma riuscì comunque ad alzarsi in piedi e arrivare alla valigetta, che era però inchiodata al muro. Come aveva fatto a non rendersene conto prima? - Ma stiamo scherzando!?- Esclamò cominciando a dare colpi ben assestati alla valigetta, senza però ottenere nulla. Doveva pure esserci un modo per riuscire a prendere quella dannata valigetta, ma quale poteva essere? Con cosa doveva staccarla dal muro? Sembrava impossibile.

Si guardò le nocche delle mani, rendendosi conto di essersi tagliata nel modo di colpire quella valigetta; stava un po' sanguinando. "Ora dovrò curare anche me, fantastico." Pensò mentre si puliva le piccole ferite con un fazzolettino di carta che trovò in un pacchetto in fondo allo zaino. Pensò che forse sarebbe stato meglio aspettare il ritorno di Miles e Sid, ma c'era il rischio di aspettare anche ore, non poteva perdere altro tempo. Si chiese cosa avesse in testa Miles nell'affidarle la vita di una persona, non si sentiva neanche capace di badare a se stessa.

Si sentiva sconfitta. Scese dallo scalone con un po' di rincorsa e si avviò verso il lettino di Echo, afflitta. Ma mentre camminava a testa bassa, il luccichio di un oggetto attirò la sua attenzione. Perché non ci aveva pensato prima? Si diresse a passo svelto verso l'estintore adagiato sul pavimento e lo prese in braccio. Era pesantissimo, come avrebbe fatto a sollevarlo e colpire la valigetta? Ma non doveva darsi per vinta; decise dunque di trascinarlo fino allo scalone, al da farsi ci avrebbe pensato dopo. Una volta arrivata al piedi dello scalone, alzò l'estintore con tutte le sue forze, portandolo al di sopra di esso. Non aveva il peso di un estintore normale, sembrava pesare il triplo. Non appena riuscì a portarlo sullo scalone salì anche lei e lo fissò per qualche secondo scrocchiando le dita delle mani.

Among us (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora