30. Ignoto

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Echo si mise in piedi in modo goffo, spolverando poi la sua tuta tutta impolverata a causa dello sporco in cui era rimasta nascosta per quasi tutta la notte.
Osservò gli altri tre ragazzi di fronte a lei, che la guardavano come se fosse resuscitata dal mondo dei morti, come se non credessero di averla veramente di fronte ai loro occhi.
Poi il suo sguardo passò sulla sedia buttata per terra, proprio accanto a dove era rannicchiata fino a pochi istanti prima, guardandola con la bocca schiusa, come se le fosse sfuggito un passaggio, come se non capisse qualcosa di quel contesto.
Ripensò a Miles, che l'aveva scaraventata in quella posizione con un calcio; i suoi occhi erano palesemente arrabbiati e frustrati, forse nei suoi confronti. Beh, non aveva tutti i torti.
Infine alzò lo sguardo verso Miles, che la guardava in modo diverso da come aveva sempre fatto; non aveva più il suo solito sguardo duro, sembrava quasi...preoccupato, o forse era sollevato?
Aveva i capelli ricci scuri arruffati, sparsi per tutta la testa, spettinati. Delle ciocche ricadevano anche sul viso, ma lui non ci prestava attenzione, non si preoccupava neanche di spostarle.
Echo arì la bocca per dirgli qualcosa in merito a tutta quella situazione, per chiedergli delle spiegazioni, porgergli le sue scuse, ringraziarlo per averla cercata nonostante fosse scappata a gambe levate da lui e gli altri o anche raccontargli direttamente ciò che aveva sentito la notte precedente. Ma non disse niente di tutto questo.
-Sei più pallido del solito.- Disse invece, mettendosi in punta di piedi di fronte a lui, in modo bizzarro.
Lui aggrottò le sopracciglia rimanendo impassibile, senza muoversi neanche di una virgola.
-Io non sono mai pallido.-  pronunciò quelle parole come se fosse indignato, lasciando, non appena finì di parlare, come un qualcosa che generò un certo imbarazzo comico nella stanza.
Eve alzò un sopracciglio, girandosi verso Sid che la ignorò, continuando a
guardare la scena. Eve notò che i tratti del suo viso erano finalmente rilassati, e in un certo senso si sentì rassicurata.
-Beh, però ti dona, ti da quel non so che di "ritorno dal campo santo" oppure "L'alba dei morti viventi", devo dire che lo trovo abbastanza appropriato al tuo modo di fare ultimamente.- Commentò Echo scrollando le spalle, mentre Miles la guardò aggrottando le sopracciglia.
-Ritorno dal campo santo cosa sarebbe?Un film? Un libro?- Chiese Eve alzando un sopracciglio.
-Uhm, non penso, era più...come dire, stavo cercando di...- Echo provò a rispondere alla sua domanda, gesticolando con le mani confusa, non sapendo bene come spiegarsi, ma si  interruppe, notando Miles che aveva iniziato a camminare verso l'uscita, come se loro non esistessero.
-Miles? Dove stai...-
Miles non si fermò, quindi Echo dovette seguirlo al di fuori della stanza, bloccandolo quindi, una volta usciti, afferrandogli un braccio, costringendolo poi a girarsi.
Non appena si girò, guardandola con sguardo duro e con i suoi occhi grigi, ( o erano forse verdi?) che la squadravano come se la stessero giudicando. Echo ebbe come un brivido lungo la schiena.
Deglutì, lasciando a Miles il tempo di ricomporsi, lisciandosi le pieghe dei pantaloni, seppure fossero già perfettamente lisci.
- Ma cosa fai? Ora tocca a te scappare e io devo venire a cercarti?- ironizzò Echo offrendogli un sorriso timido, che Miles non ricambiò.
Echo era sul punto di chiedergli spiegazioni, era come se ne sentisse la necessità, forse per chiarire qualcosa che neanche lei sapeva bene decifrare.
Eppure rimase lì, con la bocca schiusa come per parlare, senza però emettere nessun suono, piuttosto aspettando che lui rispondesse alla sua domanda, seppure fosse ironica.
Miles sperava che Echo non gli chiedesse di quel bacio, poiché a quel punto non sarebbe stato in grado di salvare la situazione in nessun modo; non aveva preparato alcuna giustificazione. Sarebbe stato troppo falso dirle che lei gli piacesse, perchè per prima cosa non lo pensava, e seconda cosa, lui non aveva tempo per delle noie del genere.
Osservò bene Echo, come se la stesse esaminando, con gli occhi fissi su di lei che la squadravano da capo a piedi. Sembrava abbastanza turbata, ma Miles poteva giurare che fosse sollevata dal fatto che fossero tornati da lei, anche se probabilmente Echo non glielo avrebbe mai detto, ma forse se lui l'avesse chiesto non avrebbe mentito.
-Era proprio il mio intento.- rispose quindi lui, palesemente ironico, ed Echo rise cercando di allentare la tensione che si era creata all'interno della sua testa.
Miles si chiese perché Echo fosse timida anche nella risata, comportandosi come se sentisse che nessuna sua azione fosse appropriata al contesto in cui si trovava nel momento in cui la svolgeva.
Aveva sbagliato a giudicarla come falsa, forse Echo era l'unica lì dentro ad essere rimasta se stessa, anche se sapeva che ciò l'avrebbe potuta portare alla morte.
Voleva allontanarsi da lei, lasciarla a Sid ed Eve, forse insieme a loro avrebbe avuto più possibilità di sopravvivere ormai.
Lei non sapeva ancora che lui fosse un impostore e probabilmente loro glielo avrebbero detto...ma in fondo cosa gli importava? Doveva pensare alla sua sopravvivenza prima di tutto.
Ormai quella frase gli ronzava in testa come un disco rotto: "la sua sopravvivenza prima di tutto", era come se lo recitasse a memoria ogni volta che gli si presentava una nuova incognita di fronte agli occhi, forse quella stessa frase lo stava rendendo piano piano sempre più cieco.
-Devo parlarti di una cosa.- Disse quindi lei tutto d'un fiato, facendosi seria in viso improvvisamente.
Miles diventò rigido, temendo per un attimo che Echo volesse seriamente riprendere l'argomento del bacio. Quindi non le rispose nulla, si limitò solo a annuire tenendo la mascella contratta e i pugni leggermente chiusi.
Echo notò la sua espressione tesa, ma non riuscì a decifrarla. Perchè tutto d'un tratto si era irrigidito? Sapeva anche lui qualcosa riguardo Sarah, sicuramente erano passati da quel corridoio. Ma perché allora il fatto che gli avesse chiesto di parlare lo rendeva così strano?
-Sarà meglio rientrare in Communication allora, prima che qualcuno si accorga della nostra presenza qui e ci accusi di qualcosa che non abbiamo commesso.-
Miles ritornò indietro sui suoi passi, verso la stanza, lanciandole solo un'occhiata furtiva per poi non rivolgerle più la ben che minima attenzione.
Miles era indecifrabile; poteva comportarsi come la persona più aperta e chiacchierona del mondo e pochi secondi dopo diventare freddo come un blocco di ghiaccio.
Tornati dentro la stanza, trovarono Sid ed Eve parlare animatamente tra di loro, ma non appena videro Echo e Miles tornare si zittirono.
-Cosa è successo lì fuori? Perchè siete usciti?- Chiese prontamente Sid allarmato, rivolgendosi prevalentemente a Miles.
-E lasciali stare loro due, saranno cose loro!- Sbuffò Eve, incrociando poi lo sguardo di Echo e scoppiando a ridere in modo isterico.
Miles aspettò silenziosamente che Eve smettesse di ridere per rispondere alla domanda di Sid con tutta calma e tranquillità.
-Stavo solo controllando che il corpo di Sarah fosse ancora al suo posto, ed Echo pensava che stessi scappando.- Rispose quindi, appoggiando il suo sguardo gelido su Eve che ridacchiava ancora tra sé. Lei, accorgendosi di ciò, si zittì immediatamente.
-Non penso che qualcuno abbia il coraggio di reportare il corpo morto, con tutto il rischio che c'è ormai di essere buttato fuori per la disperazione.- Fece spallucce Eve.
-Hai ragione, è proprio questo il vostro problema, voi non pensate, e se non pensate come credete di poter arrivare fino alla fine?- Miles aveva un non so che di particolarmente tagliente nella voce quel giorno.
-Beh, tutti arriveremo alla fine, poi sta a vedere se vivi o morti.- commentò Echo, ricevendo soltanto occhiate storte e smorfie da parte dei presenti.
-Va bene, non era il caso di dirlo, lo ammetto. Mi zittisco.- Si corresse quindi immediatamente in modo un po' goffo, mentre Miles alzava gli occhi al cielo.
Miles non capì il perché dell'improvviso umore positivo di Echo, non conosceva molto bene la sua patologia psicologica, nessuno gli aveva fatto alcun approfondimento al riguardo e lui non aveva avuto il tempo necessario per fare ricerche per conto proprio.
Sta di fatto che lo soprendeva non poco il cambio repentino del suo umore, nonostante fino a poche ore prima lei si trovasse in pericolo di vita e nonostante fino a il giorno prima fosse costantemente in ansia e sul punto di andare nel panico.
Forse scappare le aveva concesso una specie di valvola di sfogo, facendola liberare da tutte quelle angoscie che la tormentavano.
-Bene ragazzi, è stato un piacere avere a che fare con voi, ma come vi avevo già detto è arrivato il momento di separarci.- Disse quindi Miles schiarendosi la voce e facendosi scrocchiare le dita delle mani con dei gesti netti.
Eve e Sid lo guardarono; una con sguardo severo e l'altro in modo contrariato. Echo invece, passo in rassegna le facce di tutti e tre, confusa. Cosa si erano detti mentre lei era via che adesso si era persa? Cosa era successo per fa si che ci dividessimo?
Si sentiva come se le mancasse un pezzo chiave del puzzle che le avrebbe fatto capire molte di quelle cose che trovava momentaneamente senza risposta. Eppure non sapeva dove cercare delle risposte.
-Andate, fate quello che volete; girovagate senza meta, finite le vostre task, perseguitate gli impostori...siate liberi di andare ovunque, basta che non vi facciate più vedere. - continuò quindi lui, non avendo ricevuto alcuna risposta dai due.
Eve tirò per un braccio Sid da parte per potergli dire una cosa a bassa voce, senza che gli altri due potessero sentire.
-E se lui la volesse ammazzare, dovremmo lasciarla qui?- Chiese quindi a Sid a bassa voce.
Lui sospirò, imprecando nella sua mente per la testardaggine di Eve.
-Eve, ma Echo non ci seguirà mai, sai benissimo che vuole rimanere con lui, non puoi più fare niente.- le rispose quindi, girandosi per tornare dagli altri due, ma Eve lo afferrò ancora una volta per il braccio, costringendolo a girarsi e tornare verso di lei.
-Non ho finito di parlarti.- Disse quindi serrando la mascella e rivolgendo un'occhiata a Miles che la guardava con sospetto e poi ad Echo che aveva la bocca schiusa, come se volesse chiedere qualcosa a qualcuno. Sembrava non capire nulla di quella situazione, proprio perché infatti non ne sapeva niente.
-Probabilmente siamo caduti nella sua trappola, Miles ammazzerà Echo e il gioco terminerà. Che stupida...Che stupida che sono!- Eve si diede un pizzicotto alla gamba, pestando poi un piede e stringendo i pugni, poi alzò lo sguardo su Sid, ma si rese conto che fosse abbastanza disinteressato dalla questione.
- Ripeto: non c'è più niente che tu possa fare, sarebbe solo rischioso, a sto punto se la uccide è meglio per noi, sopravviveremo, sai che ne manca solo uno per poter...-
-Non pensavo che anche tu fossi un egoista come tutti gli altri, ti vedevo dolce e disponibile, con quel visino sempre gentile e pieno di conforto, eppure non c'è niente di cui stupirsi, in fondo sei amico di Miles, da qualcuno avrai preso sicuramente.-  Lo interruppe Eve, lasciandolo in piedi da solo, fermo, accanto alla scrivania con i computer e tornando dagli altri due.
-Bene, io e Sid andiamo via. Ma non per mia scelta.- Aggiunse poi, rivolgendosi a Miles con prepotenza, facendogli poi segno di lasciarla passare verso la porta.
Eve aveva serrato i pugni ed era un fasci di nervi; tutta quella situazione di Echo era soltanto stata una perdita totale di tempo e questo perché Sid non aveva voglia di collaborare. Si sentiva delusa per non essere riuscita a fare nulla.
Sid sorpassò Miles ed Echo salutandoli, poi entrambi uscirono dalla stanza, guardandosi un attimo intorno per poi camminare a passo spedito verso la caffetteria.
-Sai cosa mi andrebbe fare adesso?- Chiese Miles stiracchiandosi. Echo so avvicinò ai computer illuminati e piedi di dati che scorrevano continuamente, incuriosita.
-Dormire un po'.- continuò Miles.
Notò l'interesse di Echo riguardo i computer, quindi si avvicinò a lei che era ormai giunta di fronte la scrivania.
Erano in tutto tre, e davano ognuno delle informazioni diverse.
Echo li guardò con ammirazione, sorridendo spontaneamente; era strano per lei vedere quei computer funzionare da soli, senza che nessuno interagisse con loro. Si chiese a cosa servissero e fece per toccarne uno ma Miles le bloccò il braccio con dolcezza.
Echo si girò quindi di scatto aggrottando le sopracciglia, non capendo il perché della sua azione.
- Dovresti stare più attenta a quello che tocchi.- le disse. Aveva una strana nota di dolcezza nella voce, che forse Echo non aveva mai sentito da lui e che la stupì.
-Potevi morire.- Le disse quindi facendosi improvvisamente più serio, per poi scoppiare a ridere, lasciandola  confusa a fissare lui e i computer a loro volta.
-Intendi dire che...-
-No, stavo solo scherzando, però tu ci hai creduto, mi fa ridere.- continuò a ridere mentre Echo lo guardò incredula. -Puoi toccarli, non ti mangiano.-
-E se questa fosse solo una messa in scena per invogliarmi a toccarlo e uccidermi?- ipotizzò Echo alzando un sopracciglio.
Miles rise un'altra volta, per poi avvicinarsi a un palmo dal viso di Echo. Lei alzò lo guardo, aveva come una strana sensazione, che cercò di reprimere. Aveva lo sguardo di Miles, fisso nei suoi occhi a pochi centimetri di distanza e non aveva modo di allontanarsi.
- Se volessi ucciderti non lo farei così. Non credi?- Disse poi lui, allontanandosi di un passo da Echo che sospirò di sollievo.
-Parli come se avessi già ucciso qualcuno in passato.-  gli rispose Echo con ironia, notando un tremore impercettibile negli occhi di Miles, che era però rimasto impassibile.
-Tu invece parli come una in cerca di morte.- rispose con la stessa ironia, che celava però una verità: Miles avrebbe potuto ormai uccidere Echo in qualsiasi momento e il gioco sarebbe finito, eppure non lo aveva ancora fatto, per una ragione che non sapeva neanche lui, ma aveva deciso di non farsi troppe domande al riguardo.
- A proposito, prima ti stavo dicendo che ti avrei voluto parlare di una cosa...-
Echo venne interrotta da Miles che con uno scatto appoggiò la mano nel computer centrale e subito tutti i computer diventarono neri.
-Li hai rotti?- Chiese quindi Echo preoccupata, ma subito una voce robotica sovrastò la sua.
-Salve Miles Morales, 20 anni, nato e cresciuto in Minnesota. Alto 1.82, peso 77 kg, ha ha frequentato la scuola superiore di...- Miles staccò la sua mano dal computer ed Echo lo guardò con ammirazione, come una bambina avrebbe guardato un nuovo giocattolo.
-Vieni dal Minnesota? Mia madre diceva che nevica spesso lì, e la neve certe volte riempie tutti i viali, quasi bloccando le porte d'ingresso delle case e pattinate sul ghiaccio nei laghetti ghiacciati...-
Miles ascoltò Echo e le sue descrizioni fantasiose del Minnesota con un sorriso spontaneo; quel suo modo di stupirsi delle cose che le stavano intorno, anche delle più banali, Miles lo trovava inusuale, grazioso.
-Io vengo dalla Florida. Può sembrare banale, lo so lo so, ma il mare cristallino, le spiagge, il sole, quella strana vitalità che c'è nelle città e quel senso di libertà che provo quando vado a nuotare...credo di amare il mio stato.-
Echo si rese conto di non aver più fatto cenna della faccenda di Sarah, quindi si apprestò a cambiare discorso.
-Ho sentito delle cose questa notte, mentre ero nascosta in quell'angolo dietro la sedia e i pacchi.- lo incalzò, non lasciandogli la possibilità di cambiare discorso. Lui aggrottò le sopracciglia, invogliandola a continuare.
-Quando stavo scappando, a un certo punto, arrivata presso storage mi ero sentita seguita da qualcuno ed ero andata nel panico totale. Quindi, sono corsa il più velocemente possibile qui dentro...-
-Chi ti stava inseguendo?- la interruppe Miles preoccupato.
Echo deglutì, ricordando con un brivido lungo la schiena le ore passate a tremare nascosta lì.
-Era Sarah. Ammetto di avere avuto paura, non conoscevo la sua identità e lei sembrava così minacciosa...ma non avevo colto la motivazione del suo accanimento nei miei confronti.- Spiegò Echo serissima, guardando negli occhi Miles che pendeva dalle sue labbra.
-Sarah stava a sua volta scappando da un'altra persona, ma essa fortunatamente non mi ha vista, perchè sono entrata qui prima che girassero l'angolo.- Echo si fermò un attimo per riprendere fiato e Miles la invogliò a continuare il racconto.
-Appena mi sono nascosta ho sentito Sarah venire scaraventata contro il muro e piangere supplicando quell'impostore di risparmiarle la vita...il fatto è che voleva comprare la sua libertà rivelandomi dove fossi nascosta io, non faceva che ripetere:" tu non vuoi me, tu vuoi lei, io so dov'è!".- Echo alzò lo sguardo verso Miles che aveva contratto la mascella in una smorfia strana, era come se se la ridesse, come se si aspettasse quella smorfia da qualcuno.
Miles sapeva qualcosa al riguardo, ma allora perché non le aveva detto nulla sapendo che fosse in pericolo di vita?
-Miles io non ho idea di chi possa essere quell'impostore, e non capisco neanche perchè sia così tanto interessato ad uccidere me nello specifico, in fondo non conosco nessuno, voi invece siete tutti amici tra di voi, o per lo meno vi conoscevate già prima.-
Lui rimase un attimo in silenzio, valutando tutti i punti di quella strana situazione e sfilandosi dalla tasca della tuta, taccuino e penna per fare un paio di calcoli.
Echo lo osservava senza dire una parola, sapeva che potesse diventare irascibile se interrotto inutilmente durante i suoi ragionamenti.
Quando Miles posò il taccuino e la penna nella tasca allora lei iniziò a respirare più velocemente, come se si aspettasse chissà quale risposta da lui.
-Ho dei sospetti, qualcuno sta facendo lo stronzo, dobbiamo restare uniti.-

Spazio autrice 🌛: scusate tanto se ho perso un'altra settimana per aggiornare i capitoli, ma come avevo già detto, per ora sono letteralmente sommersa dallo studio e faccio tutto il possibile pur di aggiornare velocemente.
🌻VOLEVO RICORDARVI CHE🌻: siamo ormai giunti quasi al termine della storia, ma stavo pensando di fare una specie di seconda parte, un continuo della storia per chiarire le parti in sospeso, ( che però non avrà più nulla a che vedere con il gioco nello specifico, ma avrà altre tematiche, ovviamente sempre inerenti alla fine della storia) cosa ne pensate? ❤️

Among us (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora