24. Eve & Sid

241 23 17
                                    

Eve non era riuscita a darsi pace.
Pensava soltanto al fatto che avesse perso Chris e non aveva intenzione di perdere anche Echo, seppur la conoscesse da pochissimo tempo e non potesse fare dei ragionamenti pienamente esaustivi.
Aveva detto a Sid che pensava che lei e Miles fossero impostori, ma le aveva creduto? Oppure ciò lo aveva portato a dubitare di lei e a farle perdere la sua fiducia?
Lui non ne aveva voluto sentire ragioni e l'aveva zittita infastidito, girandosi dall'altro lato e mettendosi a fare una presunta task. Conosceva così bene Miles tanto da poter affermare con certezza che lui non fosse un impostore?
Ma la conoscenza e l'amicizia non contavano nulla lì, anche Chris, la ragazza meno probabile di tutto il gruppo aveva ucciso una persona, per di più Mars. Come poteva quindi Eve non accusare Miles traendone vantaggio e fiducia da parte degli altri ragazzi rimasti? Erano ormai pochissimi, dovevano sbrigarsi, i due gruppi, a darsi una mossa.
Non sapeva bene cosa le avesse fatto venire in mente di dire una cosa simile a Sid, era forse autodifesa? Voleva dimostrargli in qualche modo la sua innocenza pur non sapendo come fare?  Eppure da un lato si sentiva in colpa ogni volta che pensava a quelle accuse del giorno precedente, dall'altro era amareggiata nei confronti di Echo, che non era più fatta sentire, solo per continuare a seguire Miles. Perchè si fidava di lui e non di lei? Che sicurezze le poteva dare quel ragazzo tanto strano quanto solitario e menefreghista? Era forse la sua intelligenza? La sua spiccata precisione e riflessività? Il suo essere distaccato da tutto e tutti, talmente tanto da risultare sempre e solo imparziale e posato? Però, anche se Miles era riuscito ad ottenere la fiducia di Echo, Eve invece, continuava a non farselo andare a genio. Aveva una visione narcisistica della sua vita, come se tutto fosse solo in funzione dei suoi obbiettivi futuri e il resto fosse marginale. Certo, non era sicuramente una visione sbagliata, ma fino a che punto poteva considerarsi giusta?
-Echo non ci ha cercati.- sentenziò Eve dopo aver incrociato le braccia e pestato per sbaglio un piede a Sid, che stava invece seduto a gambe incrociate sul pavimento di admin per svolgere una Task.
Sid alzò un attimo lo sguardo su di lei, per poi ritornare a concentrarsi sulla sua task, come se lei lo facesse disintetessare. Eve in risposta a quell'occhiata sbuffò e si schiarì la voce con un colpo di tosse.
-Pensavo che ormai l'avesse fatto, pensavo che si preoccupasse di noi dopo tutte quelle morti. Non trovi?- Aggiunse poi, quando si rese conto che Sid non la stesse calcolando di una virgola, rimanendo impassibile e senza la minima espressione del viso, davanti al muro.
Era una scena assai bizzarra vista dal punto di vista di Eve, lei non poteva vedere cosa stava facendo lui, quindi l'illusione ottica le faceva vedere Sid di fronte al muro, intento a fissarlo con attenzione, alzando di tanto in tanto un sopracciglio o serrando poco gli occhi per poterci vedere meglio.
Eve si lasciò cadere le braccia sui fianchi, a penzoloni, aspettando che Sid la degnasse di un segno di vita, ma nulla. Si chiese se la stesse ignorando di proposito o se fosse realmente concentrato in quella presunta task di cui non riusciva a capirne il contenuto.
Eve vedeva Sid quasi come un peso che era costretta a trascinarsi per tutto il resto del gioco, solo per non sentirsi in colpa e per non rimanere da sola. Certo, Sid lo trovava molto dolce e disponibile nel caso ci fosse qualche problema, ma lei aveva notato da parte di lui qualcosa che invece da parte sua non c'era e quello la faceva sentire costantemente a disagio e con gli occhi addosso.
-Insomma, pensavo che Echo avesse un minimo di riguardo nei nostri confronti, no?- continuò a chiedere lei, ormai arresa al fatto che Sid non le avrebbe risposto. - Non dico nei tuoi nello specifico, ma almeno nei miei, pensavo che fossimo in un certo senso...amiche?-
Eve sperò un attimo in una reazione di Sid vedendolo aggrottare le sopracciglia, ma sbuffò ancora una volta quando si rese conto che quel gesto fosse legato sempre solo ed esclusivamente alla task.
-Sid non mi sei per niente d'aiuto. Prima stai giorni a lamentarti dicendo che non ti parlo mai, che non cerco di fare conversazione, che un muro capirebbe meglio le tue battute, anche pessime e abbastanza imbarazzanti direi, poi improvvisamente, quando inizio finalmente a parlarti di qualcosa, tu decidi invece di ignorarmi spudoratamente.- Eve aveva cominciato a camminare avanti e indietro per la stanza, gesticolando imbronciata, come se si rifiutasse di stare ferma e calma.
Ma la reazione che sperava avvenisse in Sid non arrivò. Lui semplicemente, si limitò poi a tirare un sospiro di sollievo, rilassare le spalle, portare indietro collo e schiena stirandoseli e girandosi poi verso di lei con soddisfazione e un sorriso pieno di stima stampato in faccia.
-Ho finito!- esclamò tutto contento, rimettendosi poi in piedi, proprio di fronte ad Eve che lo guardava a bocca aperta e con le sopracciglia aggrottate in una smorfia di disappunto.
-Ma mi hai ascoltata?- gli chiese poi, senza cambiare posizione ed espressione del viso.
Lui fece spallucce, mostrando sempre lo stesso sorriso. - Giusto un po'. È stata una task veramente difficile, ti sei accorta che siamo stati qui quaranta minuti?-
A Eve non fregava nulla della sua task, come non le fregava nulla di quanto tempo fossero rimasti lì; lei ferma a fissare un ragazzo intento a guardare un apparente muro e lui intento a fare la sua presunta task.
Ogni singolo minuto l'aveva impiegato pensando a cosa avrebbe potuto dire a Sid per poter ottenere una conversazione abbordabile per entrambi. Ma non aveva trovato nulla, solo stupide scuse o sospetti che l'avrebbero probabilmente fatto allontanare, e se c'era una cosa che Eve voleva evitare era proprio quella: rimanere da sola lì. Di solito avrebbe amato la possibilità di avere i suoi spazi e la sua solitudine, potendo dedicare in piena libertà del tempo per se stessa, ma sicuramente quello non era proprio il caso.
-Ti sei accorto che ti stavo parlando di cose serie?- ripeté lei con lo stesso tono di voce e la stessa cadenza di Sid, quasi come per imitarlo.
Lui chiuse la bocca, continuando però a sorridere.
-Stavi dicendo che hai l'impressione che Echo ti stia seguendo?- azzardò lui. Eve si portò una mano in fronte, scuotendo il capo e lanciando poi un'occhiata contrariata a Sid.
-Era forse Miles? Oppure...-
-No, hai capito l'esatto contrario. E non ho neanche nominato Miles.- lo interruppe lei infastidita, incrociando le braccia al petto. Si chiese come mai Sid avesse nominato Miles ma decise di non darci troppo peso in quel momento.
-Ah, beh. Che stavi dicendo allora?- chiese lui guardando fisso Eve con interesse. Eve spesso si chiedeva se la prendesse in giro o meno quando si mostrava così interessato.
-Stavo dicendo che Echo non ci ha minimamente cercati- ripeté Eve. La irritava quando la gente voleva ripetute le cose che diceva e la irritava anche il modo di fare imbarazzante e impacciato di Sid.
-Beh, è un gioco-esperimento scientifico in cui degli impostori ammazzano dei Crewmate per sopravvivere e viceversa, non "Alla ricerca di Eve"-  le rispose dopo un po', sbattendo le palpebre, ma continuando ad osservarla con un mezzo sorriso gentile stampato sul viso.
Era veramente gentile e disponibile o lo faceva per giocare un ruolo e fingere? Nah, probabilmente non era così tanto astuto da pensare ad una cosa del genere, tanto quanto lei era troppo pigra per fare lo stesso.
Eve lo guardò stizzita, schiudendo la bocca come per parlare, per poi richiuderla subito e scuotere un'altra volta la testa.
-Ma cosa c'entra? Non hai capito cosa intendo.- fece un gesto con la mano come per cacciare via un brutto pensiero e ricominciò a camminare avanti e indietro per la stanza pensierosa.
-Allora spiegati, ti ascolto.- disse lui, con calma.
Eve, aprì una tasca dello zaino e ne tirò fuori una barretta ai cereali che incominciò a sgranocchiare, continuando sempre a camminare per la stanza.
Lanciò prima un'occhiata a Sid, come per chiedergli se avesse qualcosa da ridire, ma nessuno disse nulla e lei iniziò a mangiare.
-Echo sarebbe venuta a cercarci, è da lei preoccuparsi degli altri. Credo.- aggiunse poi, dopo un breve momento di silenzio, smorzato ogni tanto da Sid che mormorava qualcosa annuendo.
-Eppure non sta facendo nulla.-
Eve iniziò a girare intorno a Sid, sempre più nervosa. Aveva come l'impressione che le mancasse un pezzo della storia, non era tutto lì ciò che aveva da dire, c'era sicuramente dell'altro, ma cosa?
-Mi sta sfuggendo qualcosa, qualcosa che non riesco a capire.- continuava a parlare, sgranocchiando tra una pausa e l'altra ora una seconda barretta di cereali.
-Non ti faranno male tutte quelle barrette?- chiese Sid storcendo un po' il naso, indicandole la barretta che aveva tra le mani. Lei la strinse ancora di più nella sua mano e prese un altro boccone.
-Se solo tu mi ascoltassi sarei meno nervosa, e se fossi meno nervosa non sentirei tutto questo bisogno di mangiare!- esclamò lei gesticolando più furiosamente di prima. Lui la guardava perplesso, anche se cercava di non lasciare trasparire la sua perplessità.
Sid vedeva Eve come una ragazza esageratamente preoccupata per le cose e sospettosa. Probabilmente scaricava tutto il suo nervosismo e la preoccupazione sul cibo, cosa non molto geniale in ogni caso in quella situazione, dove le scorte di cibo non erano certo infinite, e nessuno poteva permettersi di mangiare tanto quanto avrebbe mangiato a casa propria.
Non sapeva fino a che punto volesse arrivare o cosa stesse cercando di dirgli, eppure non aveva un buonissimo presentimento.
-Io penso che Echo si sia decisa a non seguici o cercaci più perché è un impostore. Ovviamente anche Miles.- Si affrettò ad aggiungere appena vide l'espressione del viso contrariata di Sid che si trasformò poi in fastidio dopo che lei nominò il suo amico.
-Cosa te lo fa pensare con così tanta convinzione?- chiese Sid accarezzandosi il mento con la mano, pensieroso.
Eve colse la palla al balzo: Sid finalmente le stava prestando quel minimo di attenzione necessaria per poter finalmente svolgere una conversazione decente. Forse la stava prendendo seriamente.
-Perchè prima Echo diffidava di Miles, lo ricordo benissimo.- fece una piccola pausa ripensando a tutto quello che si erano dette nei tre giorni prima di iniziare l'esperimento.
-Me lo diceva ogni singola volta che lo incrociavamo, anche quando lui non era in camera, cioè praticamente sempre, lei sospettava di lui, era la prima a non fidarsi. Anzi, eravamo noi a dirle che fosse un tipo a posto, ma lei continuava a non crederci. Quindi perché di punto in bianco dovrebbe fidarsi di lui e non di noi, di me?- chiese Eve.
-Beh aveva fatto di testa sua anche prima no? - disse Sid ad Eve approfittando del suo momento di silenzio.
-Che intendi?- lei alzò un sopracciglio e si avvicinò un po' di più a lui, con interesse.
-Intendo che neanche prima ti aveva ascoltata, neanche prima aveva ascoltato un parere esterno. Aveva fatto tutto di testa sua, no? Tu le dicevi che era tutto a posto, ma lei ascoltava quello che pensava. Perchè ora dovrebbe ascoltare qualcun altro?-  spiegò lui.
Eve aveva afferrato il ragionamento e non aveva tutti i torti, ma lo stesso c'era qualcosa che le sfuggiva.
-Ma ha cambiato la sua opinione su Miles da un giorno all'altro. O è anche lei un impostore o...-
-Oppure ha solo paura.- la interruppe Sid.
Lui si era reso conto, molto prima di Eve, di quanto Echo avesse paura di qualsiasi cosa. Una paura morbosa che la assillava ogni secondo e che la portava ad andare anche contro le sue stesse convinzioni , pur di farla sentire tranquilla e al sicuro.
-Se non sono loro allora non so proprio cosa dire...- sospirò Eve accasciandosi poi contro il muro, alzando gli occhi al tetto e massaggiandosi la nuca.
Il tetto era non molto alto, percorso in lungo e in largo da tubi e fili di diverse dimensioni e di diversi colori.
Sid li trovava affascinanti, glielo aveva già detto una volta, illustrandole la funzione di ognuno di essi. Eve invece pensava soltanto che sarebbe stato più opportuno mettere un rivestimento, li trovava antiestetici.
-Forse Echo è stata soltanto più furba di noi.- disse Sid, avvicinandosi ad Eve e appoggiandosi al muro proprio accanto a lei, lanciandole un'occhiata furtiva.
Era visibilmente preoccupata, ma stava esagerando, non c'era tutta quella fretta di dover sapere tutto e subito. Sid non lo trovava così necessario, lo trovava soltanto rischioso.
Eve non rispose, non sapeva cosa dire, continuava a fissare il tetto pensierosa, ponendosi decine di domande a cui non sapeva dare una risposta.
-Tu pensi che sia la paura? E se si fosse solo cacciata nella tana del lupo? O se invece fosse solo una tattica?- Chiese a Sid tutto d'un fiato, ma lui non rispose subito, ci pensò su un bel po' prima di dirle qualcosa.
-Stai pensando a tre cose diverse nello stesso momento, non hai un pensiero razionale Eve.- la fermò lui quando si rese conto che era sul punto di ricominciare a fargli delle domande.
Lei non si girò per guardarlo, ma spalancò un po' gli occhi sospirando.
-Non fare delle stupidaggini, piuttosto ragioniamoci insieme con calma.-
-Bene.- disse lei deglutendo e cercò di formulare la prima cosa sensata che le veniva in mente, cioè il dubbio che si portava dietro dall'inizio del gioco.
-Perchè Miles si è voluto alleare con Echo e non con la sua ragazza Rosemary?- Chiese.
Sid si mise le mani tra i capelli, infastidito, tirò un sospiro profondo e chiuse gli occhi.
-Ne abbiamo già parlato. In ogni caso era la sua ex, non era la sua ragazza.- rispose lui con stanchezza.
-Ma stavano insieme fino a un paio di giorni prima, o sbaglio?- insistette lei.
-Eve, questo non ci porterà da nessuna parte, non siamo nella mente di Miles, non possiamo sapere anche il perché di queste cose. In fondo questo è un argomento privato, una cosa soggettiva.- protestò lui con estrema dolcezza. Anche se Eve si era resa conto di averlo abbastanza infastidito insistendo in quel modo.
-Tu lo conosci, è una cosa normale secondo te?- Eve pronunciò la domanda lentamente, cercando di non farla sembrare troppo insistente.
-Lo è assolutamente. Miles non si lascia travolgere dalle persone, si affeziona, forse, ma rimane lo stesso distaccato da tutto e da tutti. È abbastanza normale il fatto che l'abbia ignorata fino alla fine, anche dopo che... Beh, anche adesso che lei non c'è più.- Sid lo disse senza pensarci, come se fosse una cosa recitata a memoria trita e ritrita. La leggerezza con cui pronunciò quelle parole stupì Eve che rimase per un attimo a bocca aperta.
Neanche la morte di Rosemary l'aveva minimamente toccato? Cosa aveva che non andava quel ragazzo?
-Quindi pensa solo a se stesso.- constatò Eve, chiudendo per un attimo gli occhi, come per immaginare la scena che gli aveva descritto Sid.
-Non ho detto questo.- disse lui in sua difesa irrigidendosi.
-Forse non l'hai pensato, però è proprio ciò che hai detto.- 
Calò il silenzio per qualche secondo tra i due.
Qualche secondo che risultò interminabile agli occhi di Eve, mentre fu invece un sollievo per Sid che pensò che finalmente Eve avesse messo da parte i suoi stupidi pensieri.
-Che ne dici di andare a fare qualcuna delle tue task? Almeno così abbiamo più probabilità di finirle una volta per tutte e andare a casa.- Propose Sid cercando di spezzare quel momento di silenzio che stava cominciando a diventare piuttosto imbarazzante man mano che passava il tempo.
Eve inizialmente non aveva recepito bene la domanda, era rimasta in silenzio, continuando a guardare sempre lo stesso punto e a torturare con le dita la cinghia dello zaino rosa, come la sua tuta, che pendeva sulla sua gamba destra, facendole il solletico.
Appena assimilò la proposta di Sid ebbe come un'illuminazione.
Si fermò di scatto immobile, smettendo di toccare la cinghia facendola cadere per terra, sgranò gli occhi e spalancò un po' la bocca, come per dire qualcosa.
Quella era l'informazione che le sfuggiva, la cosa che aveva notato qualche tempo prima, il dettaglio che aveva scordato. Come aveva fatto a scordarlo?
-Echo ha fatto una task visibile di fronte a me...- mormorò talmente tanto a bassa voce che accavallò le vocali.
Sid parve non capire, Eve si comportava in modo troppo strano quel giorno, si preoccupò che  stesse cominciando a delirare o ad avere delle allucinazioni.
- Cosa hai detto?- Chiese poi lui dolcemente. Aveva parlato troppo a bassa voce per farsi sentire da lui. Sid non aveva capito neanche una parola della frase che Eve aveva appena pronunciato.
Eve si alzò di scatto, rovesciando per terra tutto il contenuto della piccola tasca dello zaino rimasta aperta: altre tre barrette ai cereali e una tavoletta di cioccolato rimasta a metà.
Ma presa dal momento non se ne rese conto e si diresse invece verso il bancone di admin, in cui si trovava lo schermo che indicava quante persone ci fossero per ogni stanza.
Sid si alzò quindi prontamente, per raccogliere le barrette e la tavoletta di cioccolato da terra, per poi riporle con cura nella tasca davanti dello zaino scintillante di Eve e richiuderla con uno scatto della piccola zip nera opaca.
-Echo è innocente!- esclamò lei, questa volta a voce alta.
Sid era ormai certo che Eve si fosse bevuta il cervello, forse qualcosa che aveva mangiato le aveva fatto male, oppure la troppa caffeina ingerita quella stessa mattina l'aveva resa iperattiva.
-Sid hai capito!?- esclamò un'altra volta, girandosi verso Sid e strattonandogli le spalle con le sue mani. Lui sembrava stravolto e perplesso allo stesso tempo.
-Echo ha fatto la task visibile di fronte a me, quella in cui si doveva sparare alle pietre!- continuò lei con gli occhi che le scintillavano.
-Intendi gli asteroidi?- chiese lui alzando un sopracciglio. "Pietre" non era certo il modo giusto di chiamarli.
-Si, va bene, quelli, mi hai capita!?- Eve ignorò la sua correzione sovraeccitata. Guardava prima Sid, poi di nuovo lo schermo in cui comparivano sempre le stesse persone negli stessi posti di pochi secondi prima.
-Echo quindi non può essere per forza un impostore.- aggiunse per sottolineare il concetto a Sid, che alzò gli occhi al cielo esasperato. Poteva mai lui sopportare i cambiamenti repentini dell'umore di quella ragazza? Prima diceva una cosa e subito dopo cambiava idea dicendo l'esatto opposto.
-Benissimo, allora Echo è innocente, congratulazioni, ora possiamo andare a fare le tue task?- chiese ancora una volta Sid sospirando e prendendole un braccio con l'intenzione di tirarla via da lì, ma lei lo bloccò.
-Non capisci, io ho finito le mie task,  l'ultima l'ho fatta mentre eri intento a fissare il muro. Era la carta, qui in admin.- Aggiunse poi, dopo che Sid la guardò con perplessità aggrottando le sopracciglia e schiudendo la bocca.
-Io non stavo fissando il muro, stavo...-
-poco importa!- Si affrettò a zittirlo Eve, ma lui le lanciò un'occhiataccia. Sicuramente non amava essere zittito, figuriamoci in quel modo.
Non capiva cosa intendesse Eve con quelle insinuazioni, ma si chiedeva soltanto: se il suo intento era accusare Echo e Miles, ora che sapeva per certo che Echo fosse innocente, perchè allora si ostinava a prendere quel discorso?
-C'è solo una cosa che non mi quadra.- Disse lei dopo un momento di pausa in cui si era aggiustata la tuta spiegazzata nelle gambe con un gesto della mano.
-Ogni volta che Miles svolgeva le sue task, la barra che si occupa del controllo di esse non è mai salita di una virgola.-
Sid impallidì a quella affermazione ed Eve sorrise dentro di lei. Forse lo stava finalmente convincendo.
-Ma allora perché se Echo è innocente stando con Miles non è ancora morta?- chiese infine Eve, rivolgendosi sta volta direttamente a Sid che la guardava incredulo.
Deglutì e si schiarì la voce; non era pronto a perdere un altro amico, ma quello era lo scopo del gioco e forse Eve per la prima volta aveva ragione.
-Miles è più furbo di quanto si possa immaginare. Non so se questa è la verità, ma nel caso in cui dovesse esserlo Miles ha qualcosa in mente, un piano ben articolato...ma senti mi pare veramente improbabile...-
-Se non sono entrambi due impostori, spiegami allora perché dovrebbero allearsi senza neanche conoscersi?
Forse Echo, come abbiamo detto prima, per paura potrebbe farlo, ma Miles è più freddo di un pezzo di ghiaccio, perchè dovrebbe stare con lei senza ottenere nulla?- Eve guardava Sid fisso negli occhi mentre pronunciava quelle parole e lui, se prima scuoteva la testa, ora si era fermato a fissare un punto vuoto della stanza.
Questo gli faceva male...
-E a cosa dovrebbe servirgli Echo? Non per male eh, ma non è sicuramente chissà quale mente e non ha neanche qualche abilità particolare o nascosta.- Sid stava cercando di usare la logica per non cadere nel tranello di farsi prendere dal nervosismo di Eve o di affrettare la situazione.
-Beh se è nascosta perché dovresti esserne a conoscenza?- fece una smorfia Eve e bevve un piccolo sorso d'acqua per inumidirsi la bocca.
Beh, quel ragionamento non faceva una piega.
-Ma come ha fatto Echo a non rendersene conto in tutto questo tempo? E a fidarsi di lui al punto di abbandonarci e rimanere da sola con quel...- Eve deglutì, lasciando a metà la frase. Sid se ne accorse ed intervenne subito.
-Lo sai anche tu com'è fatta. Si fida di tutti ma dubitando allo stesso tempo  di chiunque.-
-E Miles?- chiese Eve.
-Forse sta con Echo per ingannarci tutti.- ipotizzò Sid a malincuore. Aveva la testa bassa e gli occhi tristi. Non gli piaceva dover dire quelle cose sul suo amico Miles, lo faceva sentire in colpa, lo faceva stare male.
-E averla già pronta per ammazzarla per ultima.- aggiunse poi, rialzando lo sguardo verso Eve che lo fissava spaventata. Lui di lei ammirava molto quanto tenesse ai suoi amici e alle sue persone care, pur dimostrandolo in un modo tutto suo.
Eve fece per prendere un pezzo di cioccolato ma Sid la bloccò con una mano, guardandola male. -Posalo.- le disse con durezza e lei sbuffò ma fece ciò che le aveva detto Sid.
-Quindi se Echo è sicuramente innocente e Miles ha finto tutte le sue task, cosa dobbiamo fare?- Chiese Eve innervosendosi, non avendo modo di distrarsi senza cibo.
- Non possiamo certo reportarlo, non lo voterebbero, potrebbe essere pericoloso per noi due, ed è meglio non rischiare.- disse Sid in modo categorico, come se non volesse ammettere altre ragioni.
-Ma dobbiamo aiutare Echo, dobbiamo salvarla da lui in qualche modo!- esclamò Eve con le lacrime agli occhi.
Aveva paura che già fosse troppo tardi per lei e che avessero sprecato troppo tempo in chiacchiere e discussioni inutili. Ma come aveva fatto a non pensarci prima?
-Allora dobbiamo parlarle di presenza, faccia a faccia. E dobbiamo fare anche presto.- Aggiunse Sid vedendo l'espressione riluttante nel viso di Eve.
-E se Miles dovesse convincerla del contrario?- Eve sembrava improvvisamente scoraggiata, Sid le mise una mano sulla spalla in modo fraterno.
-Le dirai ciò che hai detto anche a me.- le rispose.
Eve si appoggiò quindi ancora una volta al bancone con lo schermo che mostrava la posizione degli altri ragazzi e scorse due figure nel reattore. Inspirò con tutte le sue forze e si rigirò verso Sid che aspettava vigile.
-Dobbiamo andare nella stanza del reattore.- Disse poi Eve.

Spazio autrice🌻:
Scusate se sto postando dopo tre giorni, ma questo capitolo l'ho voluto fare un po' più lunghetto del solito, poiché mi ero resa conto di averli fatti tutti troppo corti ultimamente...spero che mi perdoniate❤️

Comunque ho visto dalle altre storie che (quasi) tutti scrivono in grassetto qui in basso, devo ammettere che è molto più carino così. (Ed è anche abbastanza divertente)

Among us (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora