2.vedo una luce infondo al tunnel.

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Una notte, una singola notte che non dormo e già sembro uno schizzato di testa.

Oh, ma tu lo sei.

Ho male ovunque visto che non sono riuscito a trovare una posizione comoda, ho tutti i muscoli intorpiditi e un macigno sul collo, non riesco nemmeno a girarlo che tutti i nervi tirano facendomi sibilare dal dolore. Reclamo il mio letto, reclamo le mie lenzuola e reclamo la mia fottuta casa. Non voglio tutto questo: lenzuola che sembrano più sottilette, un materasso che farebbe un baffo alla torta al cioccolato che cucinai in terza media e un tanfo che mi fa raddrizzare i peli sulla braccia tanto che fa schifo. Fate che tutto questo finisca presto, non mi merito quello che il cazzo di destino mi ha rifilato, andiamo sono davvero caduto in basso. Ora mi risveglierò e tutto questo sarà solo un brutto sogno. Giusto? Cerco una posizione comoda, magari cercando di far combaciare la mia spina dorsale al materasso sformato sotto di me, anche se poco dopo ci rinuncio e quando finalmente sembra che riesca a trovare un po' di pace un rumore sordo mi fa sobbalzare.

­"Merda!" l'imprecazione è inevitabile e quando mi alzo a sedere il mio sguardo viene immediatamente catturato dall'avvocato Styles. Seguito a ruota da un agente in divisa, non la stessa persona di ieri, questo ha i capelli neri ed è molto più minuto di 'spalle larghe'.

-"Buongiorno anche a lei Signor Tomlinson, è ora del nostro colloquio."

Lo guardo male, anche se male è dir poco e lo seguo fuori da quella stramaledetta cella. Non ho dormito, ho male ovunque e posso dire che questo risveglio possa essere paragonato a un dopo sbronza con i fiocchi. Stiamo per tornare nella stanzetta opprimente, chiamata comunemente stanza degli interrogatori dove sicuramente suderò di nuovo e mi incazzerò di nuovo, ma invece la oltrepassiamo e finiamo davanti un'altra porta, fatta di vetro opaco che si riapre in una stanza, più una sala. Individuo un divanetto proprio nel mezzo dello spazio e senza approvazione o consenso da nessuno mi ci butto sopra, creando un tonfo sordo, mi stupisco di come non si sia rotta nessuna molla, sono sempre stato un ragazzo delicato.

-"Bene, adesso che si è accomodato..." lo sento sospirare e non posso fare a meno di sorridere, un sorriso che cerco di nascondere con un colpo di tosse, portandomi prontamente le mani alla bocca.
Lo manderò fino all'esasperazione. Si e lui ti spedirà fino alla galera, coglione.

-"Abbiamo solo due giorni per prepararla al processo. Deve essere pronto ad ogni tipo di risposta, deve colpire la giuria in modo che venga scagionato." lo guardo curioso e allo stesso tempo sconcertato, insomma un gioco da ragazzi, devo solo essere me stesso no?

-"Non deve essere prevedibile e non deve sembrare che le risposte siano preconfezionate." cerca il mio sguardo e lo riabbassa per appuntarsi qualcosa, solo quando riesce a cogliere il mio, annuisco e poso uno dei cuscini sulle mie gambe in modo da poterci appoggiare sopra i gomiti.

-"Ok, quindi non lo saranno?" sbuffa una piccola, ma che dico piccola, microscopica risata e si astiene al passarsi una mano tra i capelli.

Perché si, questa mattina sono sciolti e gli ricadono in un riccio, quasi perfetto, sulle spalle, la lunghezza si ferma poco dopo l'orecchio e devo dire che gli donano davvero tanto. Gli incorniciano il volto in un modo quasi pittoresco e non posso fare a meno di perdermi nell'ammirare le proporzioni, disposte fottutamente bene, del suo viso.

-"Certo che lo saranno, deve fingere. Semplice." annuisco ancora poco convinto. Insomma riuscirò mai a fare qualcosa del genere? Riuscirò a non mandare all'aria tutto?

-"Cela farà." constata sicuro, puntando il mento verso l'alto e osservandomi facendo pesare ogni sguardo, come se mi avesse letto nella mente e al solo pensiero rabbrividisco.

only for the braveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora