19.la creatura più bella che abbia mai incontrato.

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-"Che vuol dire che io sono sotto la tua custodia? Quanti anni ho? Cinque?" sbotto alzando la voce e girandomi verso il posto del guidatore, incrociando la gamba sotto al sedere.

-"Non sotto un punto di vista legale, non sono il suo tutore o qualcosa del genere. Semplicemente mi sono preso carica della sua vigilanza." continua a guardare la strada, con una mano sul volante e una sulla coscia, mentre picchietta le dita sulla stoffa del pantalone elegante.

-"L'avesti fatto perché?" domando mentre mi sistemo sullo schienale, afferrando il bracciolo della portiera per tirarmi su. Mi sento più minuto di quanto lo sia già nella grandezza spropositata di questa macchina.

-"Potrebbe allacciare la cintura?" mi domanda sopra e solo allora sento il fastidioso tintinnare della spia che fa presente che una cintura non è allacciata. Sbuffo e prendo la chiusura in mano, tirandola verso la mia sinistra e infilandola nel blocco, appena la sento che mi arriva alla gola la tiro, ma continua comunque a segarmi il collo, strusciando contro la pelle e alla fine la infilo sotto il braccio facendola passare per la schiena spazientito.

-"Adesso potrebbe rispondere alla mia domanda?" chiedo vedendo come lui in realtà sia tornato a fare gli affaracci suoi, armeggiando addirittura con la radio usando la mano libera.

-"Non avevo per niente voglia di avere una guardia tra i piedi e scarrozzare in giro due persone, di palla al piede ne ho già una no?" domanda mentre continua a non guardarmi neanche per sbaglio, facendo una manovra che implica entrambi le mani sul volante e io nonostante la battuta abbastanza pungente mi ritrovo a rimanere completamente ipnotizzato da qualunque sua mossa. Seguo le spalle che fanno increspare la stoffa della giacca alle braccia, che si piegano a ogni movimento del volante dettato dalle mani, sempre ricoperte di anelli che si stringono attorno alla plastica, facendo intravedere delle venature.

-"Siamo arrivati, quindi se la radiografia potesse continuarla più tardi mi farebbe un piacere." sbuffo e metto il broncio mentre lui si slaccia la cintura ed esce dalla macchina.

No, non mi lascerà appeso un'altra volta. Mi slaccio anche io la cintura non preoccuparmi di accompagnarla e apro la portiera, mettendo un piede fuori e rischiando anche di inciampare visto l'altezza ma mi ricompongo e dopo aver sbattuto lo sportello, vado dalla parte del guidatore e fronteggio Harry che si era girato per recuperare la ventiquattrore.

-"Ti preferivo quando eri un blocco di pietra che apriva bocca per sputare qualche pezzo di dizionario." sbuffo arricciando il naso quando lui dopo aver preso la valigetta mi sorpassa attraversando la strada e arrivando all'entrata del palazzo.

-"Sei davvero maleducato." alzo la voce e mi butto anche io in mezzo alla strada, cercando di rincorrerlo e attraversare quando il suono di un clacson mi fa sobbalzare e arrestare di colpo. Vedo la macchina venirmi quasi addosso, se non fosse che invece l'auto inchioda e si ferma a neanche cinque centimetri dalla mia coscia.

-"Louis!" Harry torna sui suoi passi, mi afferra per un braccio e mi trascina via dalla strada. Il conducente dell'auto riparte, lanciando qualche bestemmia dal finestrino che non riesco a cogliere.

-"La prossima volta che tenterai di toglierti la vita, puoi evitare di farlo quando sei sotto la mia protezione?" mi sbraita contro e quando insinua quello che esce dalla sua bocca mi colpisce nell'ego tanto che mi mangio le parole e non riesco a rispondere in tempo prima che lui continui con la sua predica.

-"Ma io dico, mi hai fatto prendere un infarto! Potevi essere spiaccicato sull'asfalto a quest'ora e poi avrei dovuto riprenderti con la paletta." quando si accorge che mi sono ammutolito e che la mia espressione è cambiata si allontana e scommetto che sia sia accorto anche della sua repentina vicinanza. Si passa due dita sugli occhi, mentre riafferra la valigetta di pelle che era stata buttata per terra distrattamente. Sento l'aria diventare pesante e i sensi di colpa del riccio iniziano a prendere spazio sulle forme del suo viso.

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