42.nessun sacrificio sarà troppo grande finchè starai con me.

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-"Casa dolce casa, adesso capisco il significato, non mi era mai mancata così tanto." sorrido appena metto piede in casa, facendo per allontanarmi ma alzando gli occhi al cielo quando Lottie indica il portico in silenzio facendo esattamente capire dove volesse arrivare. Così prendendo tanta forza di volontà appoggio la borsa ritirata dalla prigione con le mie cose dentro a terra e seguo la bionda alla porta. Avevo davvero intenzione di non salutarlo? Sarebbe stato meglio, non riesco a farlo, è davvero qualcosa che mi porta uno sforzo che non sono sicuro voler provare, prima pensavo che per lui ne valesse sempre la pena. Adesso penso che è per me che non ne vale la pena.

-"Grazie di tutto Harry, davvero" Charlotte abbraccia per l'ennesima volta il riccio che sorride e stringe la figura della bionda con delicatezza, accarezzandole la schiene e lasciando un altro sorriso quando si staccano, non dice nulla ma quegli occhi sono sempre stati in grado di parlare per se. Lottie mi passa una mano sul braccio, quando dopo aver salutato anche Niall e averlo ringraziato si rintana in casa, con la scusa di dover guardare le gemelline.

-"Ok, Harry io ti aspetto in macchina" il biondo unisce le mani tra di loro guardandosi i piedi e rialzando poi la testa guardando me "E' stato un piacere conoscerti Louis, ero sicuro che ce l'avresti fatta e questo sono sicuro sia un semplice arrivederci, quindi ciao Louis." non avanza un passo, ne fa per abbracciarmi, semplicemente sorride e con un cenno del capo si gira, andando verso la macchina e afferrando il telefono prima di infilarsi al posto del guidatore.

-"Quindi adesso tocca a noi" la voce di Harry dopo tanto silenzio arriva, sempre la stessa roca ma allo stesso tempo melodiosa e la stessa che mi fa drizzare i peli sulle braccia, che mi fa attorcigliare l'intestino su se stesso, classiche cose da Harry Styles e guardandolo, guardandolo quanto è bello, in tutta la sua bellezza mi fa pensare che non voglio arrivare a questo. Vorrei che tutto fosse più facile, vorrei non avere questo buco al centro del petto, questi sensi di colpa che mi frullano in testa e tutto questo che mi fa pensare che non mi merito qualcuno come Harry.

-"Grazie" la prima cosa che mi viene da dire è questa, diretta, la mia voce non trema e io non vacillo, un grazie che racchiude tante di quelle cose, un grazie che racchiude perfino un ti amo. Racchiude uno scusa, tante di quelle scuse per quello che non sarò mai, per quello che non saremo mai.

-"Non devi ringraziarmi di niente Lou, ricordi? Io, te, con una sola mano contro il mondo." sorride e istintivamente lo faccio anche io perché mi ricordo, mi ricordo e vorrei davvero che fosse così facile.

-"Non ti sei arreso Harry, ci hai sempre creduto mentre io sono crollato" la sua mano sta per raggiungere la mia, la vedo proprio mentre però la blocca a mezz'aria e afferra l'altra intrecciandole.

-"Però ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta e sei qui. Siamo insieme Louis, sei al sicuro. No?" ha gli occhi felici, luccicanti di speranza e un po' anche di supplica. Vorrei tanto darti quello che vuoi amore mio, davvero non ne hai idea ma sarebbe troppo e mi detesto per quello che ti ho fatto e che ti farò.

-"Harry-" però mi interrompe e questa volta la mano non la ferma, con lentezza la avvicina alla mia e quando vede che non mi ribello la afferra, facendo scontrare la mia pelle fredda con la sua calda e confortevole.

-"Vieni a casa con me." i miei occhi si sgranano, il mio cuore perde più di qualche battito e le sue mani che stringono le mie sono l'unica cosa che mi fanno pensare che questo non è un sogno.

-"A casa tua?" chiedo con voce flebile, come se potessi spengermi da un momento all'altro, mi ha preso di sorpresa e il suo sguardo quasi innamorato non fa altro se non peggiorare la situazione già complicata di suo.

-"A casa mia, posso proteggerti, possiamo stare bene. Insieme." l'idea mi alletta, mi alletta così tanto pensare al viso di Harry appena mi sveglio al mattino. Alla colazione preparata e mangiata insieme l'uno stretto all'altro, ai piccoli momenti e al costante sentirsi a casa. Le liti sul cosa guardare in tv per finire con il guardare una commedia romantica fino alle due di notte, le notti passati a dormire invece di guardare il soffitto con i ricordi ad attanagliarmi lo stomaco. Ho dormito bene solo con Harry al mio fianco. Tutto questo mi sa tanto di 'lieto fine', mi urla 'normalità' e mi fa bramare una vita con Harry. Ma nonostante questo e con il cuore che si stringe nel petto sono costretto a declinare.

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