17.sei Louis e basta.

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Odio la mia fottuta vita.

Mi hanno per caso pisciato in testa nel battesimo? Oppure è una di quelle strane cose sulla tua vita precedente? Perché se è così devo essere stato davvero pessimo, una cosa come andare a donne tutte le sere oppure uccidere le persone per sport, è sul serio l'unica spiegazione possibile altrimenti non trovo altra soluzione.

Appena aperti gli occhi è stato come avere un pugno in faccia, mi sentivo intorpidito dalla testa ai piedi e per un secondo non ho sentito più le gambe, cosa che mi ha portato ad emettere un lamento di terrore. Quando poi però ho usato quanta più forza avevo e sono riuscito a togliere la coperta dalle mie caviglie mi sono un minimo tranquillizzato, mi alzo a sedere con la testa che mi gira e con un bellissimo cerchio alla testa che mi fa sentire come sotto effetto di funghi allucinogeni, ma non ci faccio molto caso e mi concentro sul mettere a fuoco il salotto di casa.

-"Lou?" la voce gentile di Lottie arriva dalla mia destra, insieme alla sua mano che si posa sulla mia spalla. Mi scosto sorpreso ma non tanto per il contatto, quanto per il fatto che non l'avevo nemmeno sentita arrivare tanto che ero perso nei miei pensieri.

-"Scusa..." sussurra mentre io mi sbarazzo completamente della coperta, stropicciandomi gli occhi.

-"Cosa..." domando o almeno ci provo, perché appena apro bocca la mia voce è roca da fare schifo e mi sembra di aver ingoiato una palettata di sabbia.

-"Hai avuto un attacco epilettico, ma tranquillo va tutto bene. Stai bene adesso." Lottie mi sorride mentre io la guardo sperando che mi stia prendendo per il culo. Ho avuto una crisi. Una fottuta crisi epilettica. Una crisi che non avevo da quasi tre anni. L'ho avuta proprio mentre stavo parlando con il nostro caro avvocato vero? Non oso immaginare come lui si sia comportato o come io sia stato in quel momento, no non voglio proprio pensarci.

-"Una crisi?" gracchio alzando le sopracciglia e facendo una smorfia di disgusto, Lottie sembra interpretare male la mia espressione perché salta sull'attenti e si alza avvicinandosi a me.

-"Devi vomitare?" domanda alzandomi il mento con due dita, io me la scrollo di dosso alzandomi e scuotendo la testa, appena mi alzo però un giramento di testa mi prende in pieno e mi ritrovo a vacillare appoggiandomi a una spalla. Una spalla troppo alta e muscolosa per essere quella di Lottie, anche perché...anche perché Lottie è proprio difronte a me quindi...

Mi volto per ritrovarmi Harry che mi tiene per un fianco controllandomi in volto e guardandomi abbassando lo sguardo visto la differenza di altezza, quando è arrivato nella stanza? Quando...lui è sempre stato qui? Lo guardo confuso poi però mi ricordo che dovrei vergognarmi, dovrei tipo sotterrarmi in questo momento perché lui ha assistito a un momento in cui tremavo scosso dagli spasmi sul pavimento e magari con la schiuma alla bocca, quindi abbasso la testa e mi allontano ritrovando da solo un po' di equilibrio.

-"Come ti senti?" chiede quest'ultimo andando accanto a Lottie e affiancandola mentre cerca anche lei di studiare il mio viso. Nonostante il casino che regna sovrano nella mia testa mi convinco che l'unica cosa sensata da fare è mandare via l'avvocato. Non posso andarmene io, per determinate condizioni che non mi metterò ad elencare, quindi ho altre alternative?

-"Oh si, sto benissimo. Anzi credo proprio dovresti andare...si, ci risentiamo domani? O tipo dopo-mai mh?" vado verso la porta di casa, rischiando anche di inciampare alla fine del salone a causa del tappeto sotto i piedi, che si era piegato e che quindi ha formato un ostacolo. Comunque riesco a rimanere in piedi e ad andare verso la porta, aprendola.

-"Ehm... certo io, ci risentiamo domani assolutamente." afferra la cartellina dal tavolo della cucina e quindi sparisce dalla mia visuale per una manciata di secondi, giusto il tempo di prendere un respiro e passarmi una mano tra i capelli. Torna nel salone con tutte le sue cose tra le mani, sorridendomi e accostandomi accanto alla porta d'ingresso.

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