only for the brave

7.vogliono giocare sporco i bastardi? diamogli quello che vogliono.

-"Chiamato a testimoniare l'accusato, il signor Tomlinson." appena sento il mio nome uscire dalla bocca del giudice, risucchio il respiro e mi alzo cercando di non andare completamente nel pallone. Mi ripeto le parole di Harry nella testa, tutti i sussidi e le domande che mi ha fatto quando eravamo insieme. Tutto, nel tragitto dalla mia seduta al posto accanto a giudice.

-"Avvocato Greys." la donna si alza e in pochi secondi è difronte a me, mentre mi guarda, non staccando gli i suoi occhi dai miei per nemmeno un secondo, mi sento soppresso, schiacciato dalla mia posizione ma di sicuro non dalla figura della donna sicura di se che mi sta davanti.

-"Ha rilasciato la sua testimonianza ma, con mio dispiacere, non coincide con quella dal mio cliente. Lei quando ha ricevuto la chiamata, come ha reagito?" la guardo torvo e non capisco lo scopo di questa domanda, troppo simile a quella di Harry, dopo aver alzato un sopracciglio, smetto di pensare troppo e rispondo.

-"La telefona da parte di mia sorella? Io...ecco ero preoccupato, ero in ansia sicuramente." annuisce e porta le mani dietro la schiena, sento dei brividi attraversarmi la braccia provocati da qualche spiffero d'aria fredda.

-"Chi è la prima persona che ha incontrato quella sera, signor Tomlinson?" sposto lo sguardo sul riccio per un secondo, lui mi fa un leggero cenno del capo e allora io rivolgo la mia attenzione di nuovo sulla donna che mi ha posto la domanda.

-"Ho sentito la voce di mia sorella, l'ho vista mentre stava per essere violentata dal signor Blake. La volevo raggiungere, io ecco volevo solamente proteggerla." potrei giurare di aver sentito qualche membro della giuria sussultare alle mie parole. Nessuno ne sapeva niente? Non venitemi a sparare cazzate, cosa pensavate? Che avessi iniziato a picchiare questi due imbecilli perché il sacco da boxe era troppo noioso?

-"Quindi si è scontrato con il signor Blake?" cerco di mettere in ordine le idee e formulare un discorso completo, riordinando parole e virgole all'interno della mia frase. Il tutto mentre mi mordo l'interno guancia convulsivamente e con lo sguardo pesante dell'avvocato che mi punta.

-"Stavo per raggiungere mia sorella, ma un colpo mi ha fermato. Un colpo dal signor Malik, dritto alla bocca dello stomaco." lei annuisce convinta e si gira un attimo verso la giuria.

-"Potrebbe pensare che nonostante sua sorella sia stata salva, il suo corpo possa aver reagito come se ci fosse una vera situazione di pericolo, portandola ad attaccare questi due ragazzi?" vedo il riccio muoversi scomodo, come se volesse intervenire ma non potesse. Dalla sua figura parte solo uno sguardo fermo e pieno di parole e come se le nostre vite fossero in simbiosi anche io mi muovo sulla piccola sedia di legno e poi mi passo una mano nel ciuffo spostandolo dalla fronte.

-"No, sono fermo nel dire che ho visto realmente mia sorella in pericolo. Ecco perché mi sono spinto nell'affrontare i due ragazzi." inizio a vedere appannato e non dalle lacrime, ma dalla frustrazione, dallo stress. Chiudo gli occhi e lo sfarfallamento alle palpebre cessa.

-"Vorrei fare presente alla giuria, che nessun testimone era presente sul posto. Ma un'altra domanda signor Tomlinson." annuisco, prima chiudo e poi apro i pugni cercando un modo per scaricare la tensione. Ho la sensazione che potrei sul serio scattare in piedi da un momento all'altro, le gambe mi formicolano e posso sentire delle piccole scosse che ogni tanto attraversano la mia schiena.

-"Come si è sentito?" la guardo storto, Harry aveva detto che non era un pezzo grosso, ma non mi aspettavo che fosse così fuori linea, sposto lo sguardo sulla giuria e ogni singolo membro mi sta osservando. Ritiro gli occhi e adesso guardo verso mia sorella, per nemmeno una manciata di secondi il mio sguardo arriva anche sul riccio, ma sono costretto a rivolgermi di nuovo verso la donna che continuo a guardare con un velo di confusione.