33.perché non stai sorridendo?

457 20 0
                                    

-"Louis devo parlarti." il riccio arriva in cucina spento, pensieroso e con le sopracciglia aggrottate in una smorfia che non prome nulla di buono. Ma comunque non obbietto, mi alzo e lo seguo fuori dalla cucina, sorridendo a Charlotte per rincuorarla mentre lei ci osserva con lo sguardo corrucciato. Le bimbe sono le uniche che sembrano estranee della situazione, non sono ne preoccupate ne sembrano essersi accorti della tensione nell'aria, mentre continuano a ridacchiare per cose a noi ancora sconosciute.

Ci spostiamo nel salone e le cose di Harry, quindi la giacca e il cappotto, sono sistemate ordinatamente sullo schienale del divano. Mi appoggio stando attento a dove mi metto, accanto agli indumenti e adesso guardo Harry di sbieco, proprio mentre lui si passa due dita sotto al mento e mi guarda con un sguardo misto tra il felice e il preoccupato?

-"Mi stai spaventando tesoro, cosa è successo?" domando a un certo punto, incapace di mantenere il silenzio e così facendo alzare gli occhi limpidi del riccio su di me che accenna un sorriso, solo che gli zigomi.

-"Settimana prossima c'è il processo." niente giri di parole, nessun preambolo o avvertimento. Secco, crudo e gelido. Sorrido felice, perché finalmente chiuderemo la faccenda, sorrido entusiasta perché un processo starebbe a dire la fine di tutto e la possibilità di tornare alla normalità, sorrido perché mi sembra la cosa giusta da fare. Ma a quanto pare non è così, lo sguardo di Harry rimane teso, la sua fronte rimane contratta e tutto sembra essersi fermato attorno a lui, nelle sue ossa, ovunque ma non nella sua testa.

-"Perché non stai sorridendo?" esito ma lui sembra rimanere impassibile, pensieroso.

-"Questo vuol dire che tra un po' sarà tutto finito no? Niente più tribunale, niente più libertà vigilata, niente di niente giusto?" la mia voce esce incerta, tremolante e in questo momento vorrei solamente che lui mi stringesse e mi dicesse che si, andrà tutto bene. Ma non lo fa, semplicemente mi afferra la mano e cerca di sorridere fallendo miseramente cazzo.

-"Ce la fai a prepararti? Ti aspetto in macchina." non mi lascia il tempo di replicare o altro, perché appoggia in modo delicato le sue labbra sulle mie e semplicemente lascia un saluto a Lottie prima di prendere la porta di casa e uscire, sotto il mio sguardo confuso e visibilmente agitato.

***

-"Sei stato in silenzio per tutto il viaggio, mi spieghi questo repentino cambio di umore? Ieri sera siamo stati bene, questa mattina stavamo bene. Qual è il problema con il processo?" sbotto e nonostante il volume di voce leggermente più alto del solito, la mia voce rimane dolce e a tratti supplicante, gli appoggio una mano sul ginocchio mentre parcheggia nel posto personalizzato e oltre che sorridermi non dice altro.

-"Pensavo di avere più tempo, per parlare con te, per trovare una soluzione ma dobbiamo muoverci più velocemente a quanto pare." afferra la ventiquattrore che, da quanto ho capito, rimane sempre in macchina e facendomi segno di seguirlo, scende per avviarsi con me alle spalle, verso la porta del palazzo.

-"Parlarmi di cosa esattamente? Harry puoi rallentare?!" grido quando il oltrepasso le porte automatiche e lui intanto è già arrivato praticamente all'ascensore e al ricordo di quella volta che mi ha accompagnato nel suo ufficio, i miei organi sembrano contorcersi nel mio stomaco.

-"Arriviamo almeno nel mio studio si?" lo vedo teso, fottutamente tirato peggio di una corda di violino e posso percepire la puzza della sua ansia fino a qui, non lo capisco, non capisco cosa sta succedendo e questa cosa mi fa salire il nervoso fino alla punta dei capelli. L'ascensore percorre i suoi piano alla stessa velocità, lenta e estenuante. Quando finalmente raggiungiamo l'ultimo piano, lascio perdere l'idea di una conversazione vedendo il riccio che mi lascia indietro convinto che io lo segua. Non facciamo in tempo ad aprire la porta di vetro, che il biondo scappa da destra e si precipita verso Harry che si toglie subito il soprabito.

only for the braveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora