44.non c'è niente di sbagliato in te.

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Immaginate un corpo senza un'anima, un nido senza gli uccellini dentro, una casa vuota senza nessuno ad abitarla, una cornice senza una foto, una bottiglia vuota, delle braccia senza qualcuno da abbracciare, un cuore senza la capacità di amare, una pizza senza la mozzarella.

-"Come può piacerti la pizza senza la mozzarella?" sbotto scioccato, appena Harry apre il cartone della sua pizza mostrando una semplice pizza rossa, con pomodoro e origano, una pizza che è più triste di un pomeriggio chiuso in camera. Sono rimasto letteralmente scioccato da questa affermazione, da questa rivelazione e quando ha ordinato una 'rossa' al telefono pensavo fosse una specie di pizza particolarmente piccante o con aggiunta extra di pomodoro mai mi sarei aspettato questo scempio.

-"Ma a casa l'hai mangiata con la mozzarella." ricordo lamentandomi, mentre lui continua ad essere indifferente, porgendomi due posate e afferrando due birre dal frigo.

-"Andiamo cosa c'è di tanto strano? E' comunque una pizza Lou." ridacchia e si siede finalmente davanti a me, alzando un sopracciglio e aprendo la mia birra mantenendo il sorrisetto sul viso che fa restare però alzata la fossetta solo su di un lato.

-"Non è una pizza, è farina e pomodoro." constato sorridendogli quando mi porge la birra per posarla accanto al cartone della mia cena, sento lo sgabello strusciare contro il pavimento anche se però sono troppo impegnato a tagliare la pizza per guardare.

-"Ha parlato comunque, patatine. Sul serio?" lo guardo male sorridendo quando lo vedo reprimere a stento una risata ma comunque offeso per aver criticato la mia scelta.

-"Rimane sempre la più buona, pizza e patatine. Cosa vuoi di più dalla vita?" sospiro afferrando una patatina e mordendola con uno sguardo di sfida verso il riccio che appoggia il mento sulla mano prima di coprirsi la bocca con quest'ultima reprimendo una risata. Appena io scuoto la testa e riporto l'attenzione nel non tagliarmi un dito mentre cerco di dividere questa prelibatezza, lo vedo allungare una mano per prendermi una patatina e subito la schiaffeggio, alzando la testa e puntandogli il coltello contro.

-"Non ti azzardare Curly." lo rimprovero e sto per infilare in bocca un pezzo quando lo vedo fermarsi e deglutire, per poi pulirsi le mani e afferrare la piccola birra aspettando che sia anche io a farlo. Vederlo nella sua quotidianità, in questi movimenti semplici, nella semplicità di un semplice gesto. Vorrei vederlo sempre così.

-"Brindiamo" addirittura si alza in piedi e non posso fare altro se non ridere e seguirlo, afferrando anche io la mia bibita e alzandomi facendo un po' di fatica visto l'altezza dello sgabello.

-"Brindiamo, a cosa poi?" sorrido cercando di assecondarlo, sorrido tanto che mi fanno quasi male gli zigomi, ma è un dolore che sopporto più che volentieri e che dimentico quando la brillantezza del suo sorriso quasi mi acceca.

-"Brindiamo a noi, brindiamo a noi perché siamo davvero bellissimo e cazzo ce l'abbiamo fatta."

-"Per poco non mi metto a piangere piccolo bastardo, comunque si, a noi." ridacchio con le lacrime agli occhi mentre alzo la birra e la faccio collidere con la sua, provocando un leggero tintinnio per poi portarmela alla bocca e prendere un sorso.

-"Avevi fiducia in noi?" domando senza spostare lo sguardo dalla pizza e iniziando a spostare le patatine con la forchetta "Nel senso credevi che potessimo arrivare a questo?" domando ancora trovando la forza di alzare la testa e finalmente incontrando i suoi occhi dolci.

-"C'ho sperato, c'ho sperato fino all'ultimo e non mi sono arreso."

-"Ti amo Harry" sento il bisogno di dirglielo, di dirgli che infondo lo ringrazio per questo, per essere solo io e lui. Per essere io, lui e una sola mano contro il mondo. Sempre.

only for the braveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora