Mi ritrovo di nuovo qui, dopo una notte insonne e piena di brutti ricordi, qui davanti alle maestose porte del tribunale provinciale, davanti alle colonne in marmo e davanti a quella scritta che mi fa ribaltare lo stomaco.
"Law and Justice""Legge e giustizia" giustizia. La giustizia è sul serio quello che promettono a quelli che entrano qui dentro? Beh che grande cazzata, nel mio caso stanno davvero facendo quello che è giusto? Incastrandomi per qualcosa che non ho fatto, ho sbagliato si, ho forzato troppo la mano ed vero anche questo, ho problemi nel gestire le mie emozioni e sfido chiunque nel dire il contrario ma una cosa di cui sono certo, una cosa sulla quale metterei una mano sul fuoco. Io non sono un assassino.
Mi è stato concesso un cambio di vestiti, Charlotte mi ha portato una felpa e un jeans insieme a un cappotto più pesante, tralasciando il fatto che ci hanno messo quasi mezz'ora per farmi recapitare le cose alla fine mi sono potuto cambiare, poco dopo che Niall se n'era andato.
Tutto uguale, stesso ingresso, stesso corridoio, stessi quadri e stessa luce gialla, tutto come ieri, monotono.
Arrivo davanti alla porta del piccolo studio, rimango fermo a fissare il legno scuro aggrottando le sopracciglia mentre 'spalle larghe' alla mia destra, giusto qualche metro più in là, non abbandona mai il suo sguardo su di me con la coda dell'occhio.
Dopo una manciata di respiri, alternati al rimbombo del mio cuore. Mi decido a bussare.-"Avanti" neanche dopo due secondi dalle mie nocche che sono andate a bussare contro la superficie, una voce mi invita ad entrare. Non la riconosco subito a causa dello spessore del muro, anche se presuppongo sia quella del riccio.
Apro la porta lentamente e con un cigolio fastidioso e ancora con lo sguardo basso entro poi mi giro, per chiudermi la porta alle spalle.-"Signor Tomlinson" la voce squillante di Niall mi fa alzare la testa verso il biondo avvolto da un completo elegante color porpora. Mi sorride raggiante e la sua espressione mi porta a ricambiare il gesto, un po' meno apertamente ma un accenno a un sorriso lascia le mie labbra.
Mi giro solo adesso verso Harry, il suo sguardo è già puntato su di me e quando i nostri occhi si incontrano, quando il blu si mischia nel verde, sento il respiro mancare. Le gambe diventano più molli e il cuore si diverte a suonare la batteria nel mio petto. Lo osservo, mi studio ogni dettaglio come sono solito fare, dai capelli chiusi in un bun ordinato, al completo nero che gli fascia le spalle.
-"Buongiorno signor Tomlinson." per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva a sentire la voce roca provenire da quel pezzo d'uomo. Rimango fermo fissandolo come un baccalà e sono sicuro che quando me ne sono accorto, ormai sia stato troppo tardi.
Guarda come cazzo ti sei ridotto.
-"Buongiorno." la mia voce esce schifosamente acuta, tanto da farmi abbassare la testa vergognandomi. Tutto nella stanza si sta rivelando imbarazzante, a partire da questo silenzio che mi riempie le orecchie in modo quasi assordante.
-"Ehm... bene, io- uhm, si io mi avvio in tribunale e vado a chiamare la signorina Tomlinson. Harry mi... ci- si insomma hai capito, per favore." sussurra le ultime parole il biondo, dopo aver passato una mano sulla spalla del riccio. Fisso il punto rimasto intrappolato nella presa ferrea di Niall, fisso anche la mano di quest'ultimo che si lascia scivolare su tutto il braccio, mi ritrovo a guardare accigliato anche lo sguardo che si rivolgono, il sorriso che il biondo regala al collega, lo sguardo carico di affetto, che magari sia amore?
Si incontrano in questo gesto all'apparenza tanto superficiale, ma in realtà tanto intimo, si incontrano con una sintonia tale da farmi sentire sul serio di troppo. Perché mi da così dannatamente fastidio?
Ritorno a respirare solo quando la porta dello studio si chiude alle spalle del signor Horan.
-"Scopate non è vero?" le parole lasciano la mia bocca con una velocità e naturalezza disarmante, tanto dirette da far boccheggiare il riccio, facendolo quasi cadere.
-"Come prego?" chiede guardandomi ancora con gli occhi spalancati, è abbastanza sorpreso e non lo biasimo ma non ci tengo a rimangiarmi la domanda. Voglio ancora saperlo.
-"Ha capito, intendevo quello che ho detto." sbuffo mentre incrocio le braccia la petto, lo vedo lasciarsi scappare un sorriso nervoso per poi girarsi con il busto e posare la penna che aveva in mano sulla scrivania.
-"Emh... non vedo perché dovrebbe interessarle." non nega ne conferma e questa cosa mi fa saltare tutti i nervi. Sbuffo mentre lui continua a tenere i suoi occhi su di me lasciando da parte ogni tipo di vergogna.
-"Se gliel'ho chiesto forse è perché mi interessa no?" lo vedo continuare a sorridere, più un ghigno divertito, si abbottona il primo bottone della giacca e continua a guardarmi come se avessi detto la cosa più divertente del mondo.
-"Andremo in aula tra una decina di minuti, il completo è sempre lo stesso dopo lascerò la stanza per permetterle di cambiarsi." afferra dei fogli, la solita cartellina e oltrepassa l'attaccapanni in modo da dare le spalle alla porta.
-"Un'ultima cosa, oggi sua sorella rilascerà la sua testimonianza in aula." mi raggelo a quelle parole e per poco non mi lascio scappare una bestemmia, cosa? Ecco il perché delle parole del biondo.
-"Si, io e il signor Horan abbiamo ritenuto opportuno presentare al giudice questa richiesta che ha accettato, quindi sua sorella testimonierà in sua difesa."
-"Lei ha accettato? Sa cosa dovrà fare? Dov'è in questo momento?" tiro fuori una domanda dopo l'altra iniziando anche a gesticolare innervosito. Non voglio che lei si senta obbligata a fare questa cosa per me, non voglio che debba affrontare i suoi demoni e così facendo star male, solo per togliere me dalla merda. Non posso lasciare che tutto questo la prendi in pieno perché poi io non ci sarò, io non sarò li per consolarla e per proteggerla, non sarò lì per non farla affondare insieme a tutti i suoi problemi.
-"Non credete che sia meglio evitare metterla in mezzo? Ha solo diciannove anni, io... io non lo so." mi passo una mano tra i capelli, lasciando che dal mio sguardo trapassi ogni preoccupazione, ogni ansia che questa cosa a mio parere inutile ha portato a galla.
-"No, io credo che in realtà possa essere l'unica cosa di cui abbiamo bisogno. Lei testimonierà in suo favore e la giuria capirà come tutto questo sia vero, come la storia dello stupro è la realtà dei fatti. Si fidi di me." sorrido leggermente nel sentire l'ultima frase, ma poi mi ricompongo quando la mano dell'avvocato va a posarsi sulla mia spalla.
-"Non perdiamo altro tempo, si cambi. L'aspetto qui fuori." mi sorride, mi lascia un sorriso che va da orecchio a orecchio, un sorriso con tanto di fossette. Un vero sorriso.
Flashback
-"Smettila di sorridere così Lou!" Louis prende il ragazzo per le guance e lo bacia, lasciandosi andare a una risata ancora più forte poco dopo che le loro labbra si sono staccate, nel vedere lo sguardo imbronciato del moro difronte a lui.-"E perché dovrei smetterla?" il liscio ghigna ammiccando in direzione di Aiden che lo guarda con un sorriso che va da orecchio a orecchio, mostrando la dentatura quasi perfetta e mostrando la fossetta unica che copre la guancia sinistra.
Mostrando un vero sorriso.-"Perché potrei sul serio innamorarmi di te." l'enorme sorriso si affievolisce e ormai i due ragazzi sono faccia a faccia. A guardarsi negli occhi, senza curarsi di nulla. Tutto intorno a loro sembra sparire, una bolla sembra chiudersi attorno alle loro figure ormai troppo vicine.
-"Chi ti dice che io non sia già innamorato?" le loro labbra si incontrano un'altra volta. Questa volta però in un bacio bisognoso, intimo, stretto e che fa da collante all'anima di entrambi. Si completano, si annullano l'uno con l'altro, si incontrano per poi promettersi di non lasciarsi andare.
Si promettono di esserci sempre l'uno per l'altro, si promettono amore eterno, fiducia e appoggio, l'uno giura all'altro di riprenderlo ogni qual volta dovesse cadere, giurano di proteggersi da questo mondo di merda.
Si giurano tante cose, ma il casino che era Louis, il disastro che regnava nella sua vita insieme al tutto quel caos, tutto quello che lo tormentava prima di andare a dormire, tutto sembrava remargli contro. Purtroppo la distruzione che domina l'anima del moro è talmente tanto forte e prepotente che è riuscita ad allontanare anche un amore come il loro, un amore che doveva essere eterno.
SPAZIO ME
ecco il capitolo... akdjxjdh
Primo flashback dei tanti hihihi
Spero vi sia piaciuto.
Ily
-Cam
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only for the brave
Fanfiction2020 Larry Stylinson "All'uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto..." [larry] [Lawyer!Harry, Brave!Louis] TW ⚠️ -abuso -violenza psicologica e fisica -autolesionismo