only for the brave

18.stavo facendo un bagno nel lago, tu che dici?

-"Louis puoi alzarti? Devo essere a lezione tra meno di venti minuti!" sbuffo affondando ancora di più la testa nel cuscino se possibile e rabbrividisco quando un piede finisce fuori dal piumone, esponendosi al freddo presente nella stanza.

-"Louis! Cristo ti vengo a tirare per i capelli!" sospiro mentre mi obbligo a trovare la forza per abbandonare le coperte, il letto e quella pace che avevo trovato neanche tre ore prima. Stanotte, non diversa dalle due precedenti, è stata un incubo. Ho fatto fatica ad addormentarmi e scommetto che sommando le ore di sonno degli ultimi tre giorni riuscirei a malapena ad arrivare a sei.

-"Sono sveglio! Sono sveglio!" sbotto e scatto in piedi, impedendomi così di ributtarmi sul materasso. Mi stiracchio alzando le braccia sopra la testa e mi stringo tra me e me, soprattutto quando la maglia del pigiama si alza sui fianchi, fa freddissimo qui.

-"Louis io sto uscendo, potresti svegliare le gemelline e fargli prendere l'autobus in tempo? Il loro è tra mezz'ora." appena entrata nella stanza, le ho rivolto il mio sguardo mentre però il suo era impegnato nell'abbottonarsi una camicia a quadri infilata nel pantalone elegante nero.

-"Non si sono già svegliate per quanto hai urlato?" chiedo lasciando che uno sbadiglio lasciasse la mia bocca, mentre da lei mi arrivava solo un' occhiataccia.

-"Mi ero dimenticata quanto fossi simpatico di prima mattina." sorride in modo ironico e si appoggia allo stipite della porta, guardandomi mentre ancora mi devo riprendere completamente dal mio stato di trance, dovuto alla sveglia improvvisa.

-"Le devo accompagnare alla fermata?" domando infilando un paio di calzini e smuovendomi i capelli con una mano. Indugio sulla sveglia sul comodino, sul piccolo orologio i cui numeri sono scanditi da una luce chiara, bianca, le 8.02. E' dannatamente presto.

-"Non ce n'è bisogno, è proprio di fronte al vialetto. Puoi rimanere in casa, le guardi dalla finestra." annuisco e vedo come il suo sguardo si sia rabbuiato, come le sue parole siano diventante incerte, come abbia calibrato ogni termine in modo davvero disumano.

-"Lottie è ok, vai prima di fare tardi, io sveglio le pesti." infilo le pantofole e giro l'angolo del letto andando verso la porta, dove mia sorella sta aspettando, giocando con le sue stesse dita.

-"Ok, si vado." mi sporgo verso di lei per lasciarle un bacio sulla guancia, il corto strato di barba strofina contro la sua guancia e sorrido quando si spinge ancora di più verso di me, venendomi in contro. Mi era mancata, questo mi era mancato. La normalità mi era mancata e anche se siamo ancora lontani dal tornare al 'normale', per ora mi accontento di questo.

La bionda va verso le scale, percorrendo gran parte del corridoio e prima di iniziare a scendere si gira sorridendomi, ricambio lo sguardo e solo dopo sparisce dalla mia visuale. Allora mi muovo anche io ed entro nella camera della piccole. Le avvolgibili sono chiuse, quindi la prima cosa che faccio è aprire le finestre, facendo così entrare un po' di luce nella camera. Le piccole in riposta non si muovono di neanche mezzo centimetro, non accennano nemmeno a svegliarsi.

-"Daisy." decido di andare da lei, visto che di solito è quella più facile da convincere e la prendo per la spalla. Posando una mano sul braccio, mentre con la mano le tolgo una ciocca dal viso, lei in risposta mugugna qualcosa ma poi si gira dall'altra parte.

-"Dai piccola svegliati, dobbiamo svegliare anche tua sorella e dovete prendere l'autobus." finalmente Daisy apre gli occhi e si stropiccia, guardandomi con gli occhini ancora pieni di sonno, per poi alzarsi con la schiena e stamparmi un bacio sulla guancia.

-"Buongiorno." squittisce con la voce ancora piena di sonno, mentre io gli scompiglio leggermente i capelli accarezzandola.

-"Dai inizia a vestirti, che sveglio anche Phoebe." lascio il suo letto mentre lei ancora si rigira tra le coperte, cercando di sciogliersi per poi uscire dal letto.