CAPITOLO XXI: RIENTRO

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CLAUDIO

Il viaggio di nozze è stato pieno di sorprese, ho ritrovato la mia Alice di sempre, Alice vivace, dinamica, esuberante, Alice arguta, briosa, brillante, Alice piena di speranze e di promesse, Alice sensuale, passionale ed attraente. I dieci giorni a Venezia sono volati via e siamo tornati a Roma. Ho deciso che all'inizio della prossima settimana tornerò al lavoro e riprenderò tutto ciò che mi compete, compresi i sopralluoghi; non me ne importa niente di incontrare quell'animale di Sergio, devo dimostrare anche a lui che, nonostante sia l'essere più spregevole che esista sulla faccia della terra, Alice ce l'ha fatta. E, a proposito di Alice, si è fissata che anche lei debba tornare in Istituto, dice di sentirsi pronta.

"E dai, Claudio! – eccola che torna alla carica – Voglio riprendere a lavorare. Sto ammuffendo dentro casa!".

"Oh! – sdrammatizzo – Non è contenta la signora Conforti di questo dimesso appartamento? Desidera un castello?".

"Su, non scherzare! – mi blandisce – Sarai fiero di me! Mi impegnerò all'estremo delle mie forze!".

"Non mi incanti con le tue lusinghe! – la rimprovero bonariamente – Ti ho detto che è meglio sentire prima il parere di Leo e della dottoressa Decapri!".

"E va bene! – insiste – Ma ci andiamo domani! Sia da Leo sia dalla dottoressa Decapri!".

"Vieni qua, testona! – le tendo la mano – Tanto lo so che vincerai tu!".

Lei avvicina le sue labbra alle mie e mi corrompe nel migliore dei modi. Poco dopo siamo a letto e finiamo col fare l'amore, come dopo ogni discussione, se così possiamo chiamare quella che abbiamo appena avuto. E' mattina inoltrata, quando pigramente cerco di alzarmi, mentre Alice si è addormentata.

"Dove credi di andare senza di me?" mi sorprende.

"Mmmm...!" mi fiondo sulle sue labbra e la bacio con passione.

"Comunque, tu non hai fame? – la invito – Non ti andrebbe la mia carbonara?".

"Certo che sì!" si entusiasma.

Si alza indossando, sopra la biancheria intima, la mia camicia che dopo il nostro battibecco era finita a terra. Mi avvicino e le prendo il viso tra le mani. Comincio ad accarezzarla e la bacio di nuovo. Le nostre lingue si intrecciano in un gioco voluttuoso e lascivo, scendo a baciarle il collo e lei mi toglie, ridendo, la t shirt che indosso sopra i boxer, poi mi accarezza sensualmente il torace, la spingo sul letto e con una mossa veloce le slaccio il reggiseno e lo lancio a terra. Ride. Quanto è bella! Mi bacia il collo e io il seno, scendo fino all'ombelico, poi incomincio a giocare con l'elastico del tanga e prendo ad accarezzare le natiche sode ed invitanti. E' così che finiamo a far l'amore per la seconda volta questa mattina. Subito dopo, mi alzo di nuovo e questa volta Alice dorme davvero. Vado in cucina e comincio a preparare il pranzo. Dopo un po', eccola che arriva ancora con la mia camicia e sotto solo tanga e reggiseno.

"Ehi, ma tu hai deciso di digiunare oggi?" le chiedo malizioso.

"No! Perché?" chiede con tono da finta innocente.

"Vatti a vestire! – le rispondo – Se non vuoi finire di nuovo sul nostro letto!".

"Va bene! Va bene! – ride – Vado a fare una doccia mentre tu finisci di preparare. Poi, giuro, ti aiuto ad apparecchiare!".

"Sì, va bene! – mi rassegno – Se aspetto te, mangiamo domani! Sbrigati va!".

Saltella e, mentre si dirige verso il bagno, si sfila la camicia e si toglie la biancheria intima, mentre continua a sorridermi in modo provocante.

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