CAPITOLO XXVI: NOVITA'

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ALICE

Quante cose sono cambiate in quattro anni! Adesso non sono più l'allieva di Claudio, siamo colleghi, insieme stiamo lavorando ad un importante progetto, uno scambio culturale tra la nostra Università e quella di Parigi, diverse volte siamo stati lì, talora insieme talora separati, adesso alcuni specializzandi della Sorbona verranno da noi e vi rimarranno per un mese e alcuni dei nostri andranno a Parigi, Tra questi ci sarà anche Scanner che è all'ultimo anno, uno del primo, uno del secondo e due del terzo. Io li accompagnerò nel fine settimana per presentarli e poi tornerò a Roma per aiutare Claudio che sta mettendo a punto un altro programma di ricerca. State tranquilli, però, non è che si sia tutto sistemato con una bacchetta magica e andiamo d'amore e d'accordo, io ho sempre la mia testa dura e di tanto in tanto, devo riconoscerlo, faccio perdere la pazienza a CC, come quando ero una sua allieva, litighiamo, ce ne diciamo di tutti i colori, ma poi la sera, quando torniamo a casa, dimentichiamo tutto e, sotto le lenzuola, diamo sfogo a tutta la passione.

Mentre penso a queste cose, sento il bip del telefono, è un messaggio di Claudio:

SACROFANO, SMETTILA DI STARE CON LA TESTA TRA LE NUVOLE E SBRIGATI, ABBIAMO UNA MONTAGNA DI COSE DA SISTEMARE PRIMA DI VENERDI'.

E che adesso mi legge anche nel pensiero! Da quando è diventato vice direttore, è più irritabile sul lavoro, anche perché sembra che la Manes tenga più a Parigi che a noi, passa più tempo lì che a Roma e adesso che i nostri rampolli andranno nell'Istituto oltralpe ci tiene a fare bella figura. Di conseguenza, Claudio, quando Andrea non c'è, deve svolgere tutte le sue mansioni, con lo stipendio di vice, come dice lui, che non è proprio da buttar via, come dico io. Per ciò che mi riguarda, con le nuove responsabilità che ho, anche il mio compenso è lievitato notevolmente e ora, non dico che possiamo permetterci la vita dei re del petrolio, però possiamo concederci più di qualche sfizio. Così, quando abbiamo un po' di tempo libero, nei fine settimana, ce la spassiamo in giro per l'Italia e qualche volta anche all'estero.

Bip bip... Altro messaggio.

SACROFANO, TI DO TRE SECONDI PER CATAPULTARTI NEL MIO UFFICIO.

Perentorio. Mi conviene andare.

Appena entro si fionda sulle mie labbra e mi strapazza di baci.

"Era questa tutta l'urgenza?" gli chiedo appena riesco a respirare.

"E ti pare poco! – replica – Dopo due logoranti ore di riunione con quella squilibrata della Manes – Avevo bisogno di respirare un po' d'aria pura!".

"A me invece lo stai togliendo il respiro!" rido mentre cerco di allentare la stretta.

"Non ti piace?" fa il finto offeso e mi allontana.

"Moltissimo!" mi stringo a lui, corro a chiudere a chiave la porta, gli sfilo il camice e comincio a sbottonargli la camicia.

"E meno male che non ti piaceva! – ironizza – Sembra che tu voglia divorarmi!".

"E chi te l'ha detto che non mi piace?" – gongolo – Non sai che voglia ho di buttarti su quel divano!".

"Ehi, Sacrofano! – mi canzona – Ma lo sai che sei un'insolente?".

"Mmmm!..." mugugno mentre lui ha già infilato la mano dentro la camicetta ed ha raggiunto il mio seno.

Sul più bello squilla il suo telefono poggiato sulla scrivania, si illumina il display e compare il nome della Manes.

"Che pizza!" mormoro.

"Devo rispondere!" dice di malavoglia.

"Dimmi Andrea! – si arrende – Ok, arriviamo subito!".

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