CAPITOLO VI: IL PREZZO DELLA FELICITA'

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ALICE

Siamo tornati nella stanza degli specializzandi e Lara e Paolone mi saltano addosso sbottonandosi in mille complimenti. Lara era convinta che fosse stato scelto il suo articolo, lo aveva realizzato soffermandosi anche sui minimi particolari e, proprio giorni fa, mi aveva confidato che questo mese ci sperava proprio. Comincio a capire che è una vera amica se ora vuole festeggiare la mia vittoria. Io, invece, non sono in vena di fare baldoria, mi metterei tranquillamente nel mio angoletto e continuerei a studiare o addirittura me ne andrei in biblioteca.

"Ehi, ragazze, aspettate – irrompe Paolone – ma qui bisogna festeggiare alla grande, non è mica cosa di tutti i giorni vedere la Wally che prende una cantonata!". Guardo Scanner e mi rendo conto che sta zitta zitta e non partecipa all'allegria di cui sono pieni gli altri due miei amici.

"Aspettate – continua Paolone – torno subito, non vi muovete da qui!" ed esce di corsa.

Appena il nostro compagno è fuori, Lara mi si avvicina e cerca di capire che cos'ho che non va:

"Dai, Alice, ma cosa ti succede? Dovresti avere un sorriso a trentadue denti, invece sei peggio dei cadaveri che vivisezioniamo!".

"Forse pensava..." interviene Erika, ma la mia amica la blocca:

"Sta' zitta tu, che appena puoi cerchi di pugnalarci alle spalle!"

"Oh, ma che ho fatto?" si difende la malefica che era d'accordo con la megera.

"Lara, lascia perdere – le propongo – tanto è fiato sprecato. Forse è meglio che torniamo alle nostre occupazioni".

"Neanche per sogno! – prosegue – dobbiamo aspettare Paolone". E proprio in quel momento il nostro amico entra con una bottiglia di spumante e dei bicchieri di plastica.

"Dai, Alice, tocca a te stappare la bottiglia! – urla – Sei tu la festeggiata"

"E su, Paolone, non c'è nulla da festeggiare!" gli dico e lui di rimando mi risponde:

"Adesso fai la modesta! – ride – Va bene, ho capito, ci penso io" e fa esplodere il tappo schizzandomi addosso lo spumante tra l'ilarità di Lara e Scanner. Sto per protestare e anche in malo modo quando qualcuno si affaccia alla porta e ci guarda divertito.

"Cosa si festeggia qui?" entra sorridendo Sergio.

E Lara comincia a raccontare a raffica, come è suo solito, il motivo di quella festicciola.

"Ah! E brava Alice! – si rivolge a me il PM – Era questa allora la ragione del tuo essere così impegnata? Era questa la scadenza importante che avevi?"

"Beh, sì" gli confermo.

"Non mi offri un bicchiere di spumante?" continua.

"Prego!" gli dico porgendogli un bicchiere. Lui lo vuota e poi ci dice che il dovere lo chiama. E' appena uscito, ma subito dopo si riaffaccia alla porta e mi chiama:

"Puoi uscire un attimo?"

Appena sono fuori mi prende la mano destra e la sfiora con un bacio delicato:

"Le rinnovo i miei complimenti, dottoressa Allevi! – continua – Ora non ha più scuse, oggi ci vediamo alla pausa pranzo per mangiare qualcosa insieme e, naturalmente, per bere dell'ottimo caffè".

Siamo già a metà mattinata quando rientro in stanza e, prendendo il mio PC e i miei libri, vado in biblioteca. Le ore che mi separano dal break trascorrono in fretta e, arrivata l'una, vorrei quasi far finta di dimenticare l'invito di Sergio ma poi ci ripenso, tolgo il camice e mi avvio verso l'uscita.

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