CAPITOLO XLIV: RIVELAZIONE

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ALICE

Ecco qua, finito! Anche l'articolo di luglio è terminato e per quest'estate è l'ultimo, si riprenderà a settembre. Adesso lo invio a Claudio e, se anche per lui va bene, me ne vado a Sperlonga e al lavoro ci ripenso lunedì. Mancano pochi giorni ad agosto e ho davvero voglia e bisogno di staccare un po' la spina, di godermi i bambini e di vivere giornate spensierate. Vorrei convincere Claudio a venire con me, ma lui pensa che è meglio dare ascolto a Leo e alla dottoressa Decapri che sostengono che, siccome Amalia è sempre più oppositiva nei suoi confronti, è meglio non accelerare i tempi.

Mentre sono persa in questi pensieri, mi arriva un messaggio:

"SUBITO NEL MIO UFFICIO, SACROFANO!".

Avrò combinato qualcosa senza rendermene conto?

Ma subito dopo faccine che ridono a crepapelle e un bacio.

Non è proprio da Claudio, ma si vede che ultimamente è più disteso e tranquillo, anche se abbiamo ancora molta strada da fare. Stiamo seguendo una terapia di coppia e lui sta esternando tutto quello che ha provato dal momento in cui abbiamo scoperto che qualcosa non andava in Mattia.

Entro, come sempre senza bussare!

"Fare toc toc con la tua bella manina mai, vero?" ride ed è bellissimo.

"Ne ho combinata una delle mie?" domando sorridendo anch'io.

Scuote la testa e mi attira a sé.

"Avevo voglia di vederti e di fare questo!" mi dà un bacio mozzafiato.

Mi sento così leggera, come se tutte le sofferenze passate si fossero un po' affievolite e come se affrontare insieme il dolore della morte di Mattia ce lo facesse pesare un po' di meno, anche se solo un po'.

"Lo sai, vero, che in Istituto siamo rimasti solo io e te!" Claudio mi si avvicina pericolosamente.

"E allora?" fingo di non capire.

"Guarda com'è invitante il divano!" dice con voce roca.

"Beh! Sì, devo ammettere che sono molto stanca! – faccio ancora la finta tonta – Un pisolino lo farei davvero!".

Mi afferra per i fianchi, mi prende in braccio e mi adagia sul divano cominciando a baciarmi dietro i lobi.

"Claudio!" mugugno.

"Claudio cosa?" mi provoca.

"Volevo andare a Sperlonga!" cerco di liberarmi dalla sua presa senza successo e senza nemmeno la voglia.

"Potremmo andarci dopo!" propone.

"Dopo si fa tardi!" gli faccio notare.

"Non se guido io!" risponde perentorio.

"E da quando hai deciso che è una buona idea?" lo sfido.

"Zitta, Sacrofano!" conclude iniziando a spogliarmi.

CLAUDIO

Siamo in macchina diretti a Sperlonga. Ho ceduto, nonostante Leo e la dottoressa continuino a dire che farmi vedere troppo spesso intorno ad Alice contribuirà a far indispettire Amalia. Ho voglia di passare qualche giorno spensierato e di stare con loro, con mia moglie e con i miei figli.

"A cosa pensi? – mi chiede Alice posando la mano sulla mia – Sei così serio!".

"Mmmm! – mugugno – Niente! Stavo pensando al tuo articolo! Stavolta hai superato te stessa!".

"E poi?" insiste.

"E poi cosa?" mi guarda e si capisce che non se l'è affatto bevuta.

"E poi niente!" voglio concludere.

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