CAPITOLO XIX: PICCOLE CONQUISTE

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CLAUDIO:

"E' stata una giornata davvero emozionante! – dico ad Alice mentre, a fine giornata, siamo in macchina e stiamo tornando verso Roma – E non si può dire che siano mancaste le sorprese, non è vero, signora Conforti?".

"Sì!" risponde laconica. Non mi guarda, ma ha la testa rivolta al finestrino.

"Ehi, che cosa c'è?" le domando sfiorandole i capelli. Vedo che si ritrae, prima di mormorare:

"Niente, sono solo un po' stanca!".

Durante il tragitto non parla, ogni tanto la guardo, si sta tormentando le mani e, quando le chiedo di nuovo che cos'ha, alza le spalle. Intanto arriviamo sotto casa, vado verso la sua portiera perché voglio aprirgliela e prenderla in braccio per farle varcare il portone come si conviene ad una sposa novella, ma lei è già scesa e si affretta ad entrare. Apro la porta dell'appartamento e lei si dirige immediatamente verso la sua stanza. La seguo e le chiedo ancora se c'è qualcosa che non va, lei alza di nuovo le spalle.

"Claudio, sono stanca – sospira – Voglio andare a dormire.".

"Va bene!" le dico mentre mi avvicino e cerco di accarezzarle una guancia.

"Non toccarmi! – urla – Vattene!".

"Alice, ma che ti prende! – mi allontano immediatamente – Non fare così!".

"Non ho niente! – prosegue – Voglio solo andare a dormire perché sono stanca!".

"Come vuoi tu! – le sorrido – Però non me la racconti giusta!". Mentre sto uscendo, con voce fioca mi chiama:

"Claudio..."

"Che c'è, amore?" provo ad avvicinarmi.

"No!" mi respinge strillando.

All'improvviso capisco cosa stia passando per la mente di Alice.

"Ehi, non è per caso che tu stai pensando..."

Annuisce immediatamente.

"Alice, guarda che puoi dormire sonni tranquilli! – la rassicuro – Se pensi che, ora che siamo sposati, io possa pretendere di fare l'amore con te, hai sbagliato. Fino a quando tu non vuoi, io non ti sfiorerò nemmeno con un dito!".

"Claudio..." balbetta con le lacrime agli occhi e mi tende una mano.

"Piccola! – mormoro, intanto mi avvicino con cautela – Posso solo abbracciarti?".

Annuisce ed io la stringo con tenerezza e le accarezzo i capelli.

"Voglio un po' dei tuoi baci dolcissimi e tutte le tue coccole!" bisbiglia, poi si infila a letto e, poco dopo, si addormenta.

ALICE

Ieri sera, in un attimo, mi è preso il terrore, ho avuto paura che Claudio avesse preteso di fare l'amore una volta che siamo sposati; non so per quale motivo mi siano passate certe idee per la mente, eppure lui non ha fatto o detto nulla che mi abbia spinto a pensare a una cosa del genere. E poi, quando ha scoperto quello che mi stava passando per la mente, è stato dolcissimo, è stato così delicato che non è rimasto nemmeno qui questa notte. Faccio per alzarmi ma lo vedo entrare con un vassoio pieno di prelibatezze.

"Buongiorno, signora Conforti! – sfoggia quel suo sorriso disarmante – Ualà, per lei!". Appoggia il tutto sul letto e mi dà un bacio dolcissimo su una guancia.

"Come ci si sente quando ci si sveglia chiamandosi Conforti?" mi prende in giro.

"E chi te l'ha detto che adesso mi chiamo con il tuo cognome! – ribatto – Io sono e resterò sempre un'Allevi!".

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