CAPITOLO XXXIV: REAZIONI

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CINQUE ANNI DOPO

ALICE

"Mamma, sbrigati a vestirti! – mi rimprovera Samuele – Abbiamo il puntamento con zia Silvia per il peritivo!".

"Sammy, si dice appuntamento e aperitivo!" lo correggo ridendo.

"Va bene, però muoviti! – rincara la dose Amalia – Lo sai che zia si arrabbia se facciamo tardi. Poi ti dice che sei la solita rompipalle!".

"Amyyy! – la riprendo – Non si dicono le parolacce!".

Ecco, l'ho detto! Me lo diceva sempre Claudio.

"Sacrofano, non si dicono le parolacce!" mi rimbomba nella mente e per un attimo vengo travolta dai ricordi. Ma è solo un attimo, ci pensano i miei figli a riportarmi alla realtà.

"Mammaaa!" urlano in coro, come se l'essere gemelli gli desse il diritto di parlare insieme. Sono due pesti, due adorabili pesti, sconclusionati come me, disordinati fino allo sfinimento, caotici, sbadati, ma pieni di fantasia, con un'intelligenza davvero spiccata come dicono le insegnanti della scuola dell'infanzia che stanno frequentando per l'ultimo anno.

"E dai, mamma! – ricomincia Amalia – Lo sai che la zia Silvia, se tardiamo troppo, se ne va!".

"No, io non voglio che va via!" piagnucola Samuele che fra i due è il più coccolone, il più tenero ed il più fragile. Invece Amalia ha in sé una forza e una determinazione che non credevo potessero appartenere ad una bambina di quattro anni. Fa di tutto per raggiungere i suoi obiettivi, si arrampica fino alla cima pur di raggiungere ciò che vuole e, spesso, riesce a dominare sul fratello che cede sempre e, tra i due, è il più debole. E' per questo motivo che le maestre li hanno messi in due sezioni diverse e mi hanno consigliato di fare la stessa cosa quando li iscriverò alla scuola primaria.

"Finalmente!" infatti esclama spazientita Amy quando sono pronta.

Quando arriviamo al bar, ci pensa Silvia a rincarare la dose.

"Non cambierai mai, Alice! – mi bacchetta – E sono sicura che la colpa non sia dei tuoi figli che sono autonomi al cento per cento!".

"Hai ragione, zia! – ribatte Amalia – Io mi sono vestita da sola e ho aiutato anche Sammy, è stata mamma che ogni tanto si fermava e guardava per aria!".

"E ti pareva! – non si meraviglia affatto la mia amica – Persa nei ricordi? Mi farei tagliare la testa e non posso dire che regalerei la mia...!"

"Silviaaa!" la interrompo prima che possa dire sconcezze davanti ai miei figli, sconcezze che poi ripeterebbero, magari davanti a sconosciuti o in momenti poco opportuni.

L'atmosfera è giocosa, mentre Silvia ed io prendiamo il nostro aperitivo e i bambini un mega gelato fragola, cioccolato e panna montata e, manco a dirlo, si sbrodolano dalla testa ai piedi!

"Non mi pare vero, vederti così rilassata dopo tanto tempo!" esordisce la mia amica, mentre ci siamo trasferite vicino ai gonfiabili e i piccoli giocano con i loro coetanei.

"Silvia, ancora oggi il pensiero non mi abbandona un attimo! – sussurro – Ma sono Samuele e Amalia che mi danno la forza di andare avanti e non mi fanno pentire di aver dato ascolto al mio cuore e non alla mente!".

"Devo darti ragione, anche se mi pesa doverlo fare! – sorride – Lo sai che la pensavo come Claudio, non te ne ho mai fatto un mistero, ma ammetto che devo ricredermi!".

FLASHBACK

CINQUE ANNI PRIMA

ALICE

"La prego, professore, lo convinca lei! – avevo supplicato Malcomess con la voce carica del mio dolore incommensurabile – A lei ha sempre dato ascolto!".

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