CAPITOLO XXIX: PROPOSTA

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CLAUDIO:

Siamo tornati alla nostra quotidianità, Alice ha ripreso il lavoro e il piccolo lo portiamo al nido di fronte all'Istituto. E' calmo e tranquillo e oramai ha quasi quattro mesi. Mi guarda con certi occhi dentro i quali mi perdo. A volte torno indietro col pensiero e non mi pare vero che questa cosa meravigliosa sia successa a noi. Se solo penso a tutte le volte che ho fatto arrabbiare Alice perché non volevo rendere pubblica la nostra storia, a quando perdevo le staffe per un nonnulla, a quando le urlavo contro per i casini che combinava. Oddio, non è che ora ogni tanto non ne faccia una delle sue, specialmente quando va a ficcare il naso in quello che non la riguarda! Ora però ho capito che anche questo mi ha fatto innamorare, la sua empatia, il suo amore per la giustizia, la sua dolce ingenuità. Se solo ripenso a quel brutto giorno, quello della violenza, mi vengono i brividi! Tutto è successo perché si è fidata di quel pazzo, ma lei è così, dà fiducia a tutti e poi si ritrova a piangere sul latte versato. Ancora si fa una colpa del fatto di non avermi dato ascolto anche se io cerco di rassicurarla, ci sono dei momenti che la vedo pensierosa, so cosa passa per quella sua testolina, allora la stringo a me e le dico che va tutto bene, che la proteggerò da chiunque voglia farle del male. Proteggerò anche il mio fagottino che ogni giorno ci riserva una sorpresa. Oggi, ad esempio, quando sono andato a portarlo al nido, perché Alice era stata chiamata presto per un sopralluogo, prima che lo lasciassi, si è accoccolato sulla mia spalla e, quando gli ho accarezzato una manina, ha stretto un mio dito, come per dirmi "non mi lasciare", ho sentito i miei occhi inumidirsi e forse se ne è accorta anche l'educatrice.

"Claudio! – mi riporta alla realtà la voce di mia moglie, entrata come al solito senza bussare – Qualcosa non va?".

"No, no! Tutto bene!" mi affretto a dire cercando di allontanare il pianto.

"Ma stai piangendo? – mi si avvicina e asciuga quella lacrima che non ha voluto ritornare indietro – Oddio è successo qualcosa a Mattia?".

"No, tranquilla, tutto bene!" e le racconto di quello accaduto stamattina.

"Ehi, tesoro! – mi spiega con dolcezza – Non devi vergognarti, penso che sia normale commuoversi per quello che ci riserva un figlio!".

ALICE

"Hai ragione!" risponde Claudio con tenerezza alla mia affermazione, ma poi ritorna ad essere burbero, almeno in apparenza, anche se io lo so che dentro non è così, e aggiunge:

"Ma qui si batte la fiacca! Lo sai che insieme dobbiamo preparare un progetto da presentare ad un congresso a Washington?" e, quando vede la mia faccia meravigliata, continua:

"E' vero, non abbiamo avuto modo di parlar...!".

Non finisce la frase che entra Lara dicendomi che il Supremo vuole vedermi... Eh già, il Supremo! E' tornato a prendere le redini dell'Istituto, anche se part time, perché la Manes è tornata in Francia, non è riuscita a staccarsi dalla sua patria e, quando ha sentito dire che il suo ex capo sta per andare in pensione e, senza mezzi termini, le ha rivelato che potrebbe diventare lei il direttore, non si è lasciata sfuggire l'occasione, ha fatto armi e bagagli ed è ritornata a fare il vice lì. Malcomess ha lasciato a Claudio tutte le mansioni che la Manes gli aveva dato e lui in Istituto fa ben poco.

 Quando sono nel suo studio, mi informa del progetto avviato con l'università americana, ha pensato che Claudio è l'unica persona capace di portarlo avanti, pensa anche che come collaboratrice io sono la persona giusta, ci ha visto lavorare insieme tante volte ed ha notato la sintonia e la complicità che ci contraddistinguono, inoltre non se la sente di separarci proprio adesso con un bambino di pochi mesi.

"Questo vuol dire che dovremo andare a Washington?" chiedo.

"Eh già, Alice! Almeno per un anno! – risponde – Ma non preoccuparti, è tutto organizzato, avrete un appartamento fornito dall'università, ci sono un nido e una ludoteca interni all'Istituto, avrete anche una baby sitter a disposizione per i giorni in cui il nido è chiuso e poi una bella possibilità di avanzare entrambi nella carriera!".

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