ALICE
Ho ripreso a studiare, continuo a seguire le lezioni on line, sia quelle tenute da Claudio sia quelle degli altri professori, seguo anche le autopsie e le altre esercitazioni, non è come stare in Istituto, ma con tutti i mezzi all'avanguardia che mi ha messo a disposizione Claudio e con la sua presenza premurosa ed attenta sono in pari con gli altri specializzandi. Non perde mai la pazienza, mi sta vicino, dopo le lezioni mi chiede sempre se è tutto chiaro o se voglio che mi rispieghi qualcosa, quando ci sono argomenti che non capisco, quando ho dei dubbi e perfino quando mi impunto come solo io so fare, mi sorride, mi prende per mano, mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi chiarisce tutto. Gettarmi a capofitto nello studio mi fa bene, perché non penso ad altro, allontano i ricordi brutti, non mi vengono in mente le crisi e la disperazione che mi prende dopo ogni attacco. Se non avessi avuto Claudio accanto, non so se ce l'avrei fatta, non credo che avrei avuto la forza di riprendere, almeno in parte, la mia vita di sempre, forse avrei lasciato perdere lo studio, la medicina legale, mi sarei rintanata nel buio di una camera, sotto le coperte, a piangermi addosso. Invece Claudio, con la sua determinazione e nel contempo con la sua tenerezza, mi ha convinto a riprendere a fare le cose di sempre.
"Ehi, amore mio, a cosa pensi? – mi domanda avvicinandosi e facendomi una delicata carezza sulla guancia – Non ti pare di aver studiato abbastanza per oggi?".
"Claudio, ci sono molte cose che non mi sono chiare riguardo alla lezione di oggi! – mi alzo e appoggio la testa sulla sua spalla – Eppure mi sembrava di aver capito tutto!".
"Vieni qui! – mi bacia dolcemente sulla fronte – Cosa non hai capito? Ti aiuto io, sono qui per questo!".
"No, Claudio, non è che io non abbia compreso quello che quel nuovo professore di traumatologia forense ha spiegato! – gli confesso – E' stato estremamente chiaro, ma quando ha iniziato a parlare di lesioni in rapporto all'energia liberatasi nell'azione violenta...".
"Ti ho vista! – mi interrompe – Ti sei agitata ripensando a quello che ti è successo! E' per questo che mi sono avvicinato e ti ho stretto a me, ti ho sentito tremare, ti ho visto pallida e avrei voluto spegnere il PC, ma poi ho capito che se tu resistevi dovevo farlo anch'io".
Poi mi chiede se me la sento di rifare la lezione. Annuisco, lui accende il maxi schermo e lo collega al computer. Mentre sta parlando dei mezzi fisici responsabili dell'azione violenta, comincia a tornarmi alla mente un ricordo, dapprima è offuscato, vago, via via diviene sempre più nitido. Vedo Sergio che mi fa visitare la casa, un atrio, piccolo e arredato con elementi essenziali, uno specchio con una cornice d'argento lavorata a mano, un appendiabiti, un portaombrelli di rame, subito dopo una grande sala con il caminetto già acceso e lui che mi dice di aver chiesto al custode di fargli trovare la casa calda e accogliente, due calici e una bottiglia di vino rosso nel seau a glace sul tavolinetto, una credenza sulla quale è appoggiata una piccola lampada di sale accesa e pochi altri arredi dei quali ho ricordi confusi, dall'ingresso si intravede una scalinata in elegante marmo chiaro che probabilmente conduce alle stanze da letto. Brindiamo, ci sorridiamo, ma lui nota che il mio umore non è alle stelle.
"Ehi, dolcezza! – mi si rivolge con tono sarcastico – Come mai quest'aria funerea?".
"Tranquillo! – cerco di minimizzare – Non è nulla, passerà".
"Quello stronzo di Claudio? – alza la voce – Lo capisci che devi lasciarlo stare? Non è per te!".
"Ma no! – sminuisco – E' stato solo un comunissimo battibecco!".
"Sì!" e comincia ad accarezzarmi una guancia, poi scende lungo il collo, infine cerca di baciarmi.
"No, Sergio! – lo blocco – Non mi pare il caso!".
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TI PROTEGGERO '
FanfictionQuesta storia parte dal momento in cui Alice Allevi, specializzanda in medicina legale al secondo anno, conosce il giovane PM Sergio Einardi e, stanca di vivere una storia d'amore clandestina con Claudio Conforti, giovane, bellissimo e brillante med...