CAPITOLO XXIV: DA SACROFANO A...: UN SALTO DI QUALITA'

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ALICE

Siamo su un aereo che ci sta portando a Parigi, non credo che ci fermeremo in Francia, ma Claudio è irremovibile, non ha voluto dirmi dove stiamo andando. Ho cercato e continuo a corromperlo in tutti i modi, usando anche l'arma della seduzione che di solito non fallisce mai, ma niente e quello che più mi fa ardere dalla curiosità è che non ho la più pallida idea di dove stiamo andando.

"Bruci dalla voglia di sapere dove ti sto portando?" mi sorprende Claudio con il suo sorriso da adorabile canaglia.

"Proprio per niente! – cerco di non dargli soddisfazione – Mi piacciono le sorprese!".

"Sì, come se non ti conoscessi! – delibera – Comunque, un piccolo indizio te lo posso dare. Passeremo la notte a Parigi!".

"E che indizio è?" faccio finta di non essere particolarmente interessata al suo discorso.

"Beh, vuol dire che non ci fermeremo in Francia, ma proseguiremo" aggiunge.

"E allora?" continuo a fingere disinteresse.

"Allora...! – mi provoca – Non vorresti sapere dove stiamo andando?".

Mi drizzo sulla poltrona e il mio sguardo va a fissare quei tremendissimi occhi color cobalto.

"Dove?" sfogo la mia curiosità.

"Non te lo dirò mai!" dice soddisfatto perchè mi sono tradita tanto presto.

"Sei il solito str...! comincio a picchiettare piccoli pugni sul suo braccio.

"Shhh! – mi interrompe – Potrebbero sentirti!" e mi zittisce con un bacio appassionato.

Dopo quasi due ore di battibecchi atterriamo all'aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, andiamo nello stesso albergo della scorsa volta, stessa stanza, stesso trattamento. Dopo un bagno rilassante nella vasca idromassaggio, passeggiamo per le vie del centro, mangiamo al bistrot L'Ourcine che, con il fascino di un ambiente rimasto immutato nel tempo, ricorda le antiche osterie. Il cameriere ci informa che i prodotti utilizzati per le loro preparazioni sono di alta qualità e a chilometro zero e per Claudio questo è il massimo. Ci consiglia l'agnello con timo e aglio, uno dei piatti più apprezzati dai clienti. Sono un po' titubante per l'aglio, rigiro il menù fra le mani mentre il cameriere attende. Claudio si spazientisce e lo ordina per entrambi insieme ad una bottiglia di Cabernet. Non c'è molto da dire su come trascorriamo il pomeriggio, perché subito dopo pranzo Claudio vuole ritornare in albergo e, una volta chiusa la porta della stanza, mi getta sul letto e lì diamo sfogo alle nostre passioni. A sera ceniamo in un elegante ristorante, continuiamo passeggiando lungo le strade illuminate de La Ville Lumiere e infine torniamo al nostro hotel per riposare perché Claudio ha aggiunto un altro tassello al mistero della nostra vacanza: ci aspettano più di dieci ore di volo. Per una che aveva paura di prendere l'aereo fino a qualche mese fa è una bella maratona!

"Ne varrà la pena, vedrai!" commenta serafico.

CLAUDIO

Siamo all'aeroporto in attesa della partenza, Alice mi ronza attorno e cerca in tutti i modi di carpirmi informazioni.

"Abbi pazienza, Sacrofano! – la apostrofo bonariamente – Fra poco annunceranno il nostro volo e scoprirai finalmente dove ti sto portando!".

Quando viene annunciato il volo per Mahe, la prendo per mano e la guido verso il gate. Mi salta al collo e sembra una bambina che ha avuto in dono un peluche nuovo.

"Claudio, non avrei mai immaginato che mi avresti portato alle Seycelles! – lascia esplodere tutta la sua gioia – Grazie... grazie... grazie!".

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