ALICE
Ho parlato con Silvia e abbiamo fatto ulteriori ricerche, ci sono diverse persone, che lui ha trattato male e non lo vedono di buon occhio, pronte a testimoniare che spesso era ubriaco, che più di qualche volta ha sbagliato ad incidere e che ha abusato dei suoi poteri. Hanno tutti firmato le loro dichiarazioni e sono pronti a vendicarsi. Sono certa che non sarei mai capace di usare queste cose contro di lui, se solo trapelassero sarebbe rovinato per sempre e potrebbe dire addio alla carriera, ma l'ho spaventato un po' in modo che impari a stare al suo posto. Silvia ha preparato un documento in cui c'è scritto che lui s'impegna a sottostare a me, che mi lascia il pieno potere decisionale su tutto e che farà in modo che tutti credano che, essendo stato fuori per troppo tempo, la sua carica è decaduta ed ora spetta a me. Sulla carta resta il direttore e con lo stipendio che il suo titolo gli attribuisce, ma questo è un accordo fra noi due e nessuno deve saperlo. Non me ne importa nulla dei soldi, l'importante è che mi lasci portare avanti il mio lavoro.
Sento bussare alla porta, è Silvia puntuale come un orologio svizzero.
"Allora! – inizia – E' pronto a firmare il tuo CC?".
"Intanto non è mio! – le rispondo infastidita – E poi non chiamarlo in quel modo, mi irrita!".
"Mamma mia, come siamo acide! – commenta la mia amica – Hai dimenticato il cornetto alla nutella, stamattina?":
"Silvia, per favore! – la supplico – Non ho voglia di scherzare!".
"Va bene, ho capito! –replica – Non è aria! Chiama CC, ops scusa Claudio!".
"Meglio!" le sorrido e alzo l'interfono che mette in comunicazione le nostre stanze per chiamarlo.
Entra e mi fissa con quegli occhi azzurri e profondi che sembrano di cristallo, non lascia, come al solito, trasparire alcuna emozione.
"Allora Conforti! – incomincia Silvia – Come è stato il rientro in Istituto?".
"Vogliamo andare al sodo! – la rimbecco – Non abbiamo tempo da perdere!".
"E dai, Alice, rilassati! – ribatte la mia quasi sorella – Due chiacchiere fatte in amicizia non intaccheranno il tuo integerrimo operato!".
Claudio non parla, mi guarda rassegnato.
"Tutto bene, grazie Silvia!" poco dopo proferisce parola ma il suo imbarazzo è ben visibile.
Silvia cede e incomincia a spiegare a Claudio i termini dell'accordo. Lui ascolta in silenzio, non batte ciglio quando la mia amica gli legge le condizioni e alla fine, con voce flebile e con aria triste, esclama:
"Mi odi così tanto, Alice?".
Non gli rispondo, ma poco dopo mi balena un'idea per la testa.
"E sia chiara una cosa! – preciso – Sui miei figli non hai alcun diritto!".
"Alice!" – mi riprende Silvia – Si chiamano Allevi! Che diritti può rivendicare!".
"Tu non conosci Claudio! – cerco di farle capire – E' stato capace di abbandonarmi con un figlio morto da poco e un altro in arrivo, figurati se non sarebbe capace di far fare un test del DNA ad Amalia e Samuele!".
"Che devo fare?" chiede lei.
"Metti per iscritto anche il fatto che rinuncerà a far valere la sua paternità!" concludo!".
CLAUDIO
Ho appena firmato quel documento che mi ha sottoposto Alice. E' stata fredda e distaccata, non è rimasto nulla della mia Alice, quella ragazza dolce, svagata, pasticciona che tante volte ho dovuto coprire con Valeria perché non la rimproverasse. Ora è una donna in carriera, determinata ed estremamente professionale. In questi giorni, ho avuto modo di verificare che è stato grazie a lei se l'Istituto è arrivato a certi livelli, se è aumentato il numero degli iscritti, nei seminari che tiene nella facoltà di medicina riesce a incutere negli studenti l'amore e la passione per questo tipo di specializzazione, ho visto che i suoi articoli sono stati pubblicati sulle migliori riviste di medicina legale, le sue autopsie sono precise e minuziose di particolari e gli studenti la amano perché sa dosare l'autorità che la sua carica le conferisce con la dolcezza e la comprensione per chi all'inizio è un po' maldestro. Poi ha un rapporto particolare con Anceschi che la considera come una figlia e permette a quelle due pesti di entrare in laboratorio e spiega loro la funzione di provette e sostanze. Mi fanno davvero sorridere quei due bambini, quando li vedo vorrei abbracciarli e spiegare loro che se me ne sono andato è stato perché ero accecato dal dolore. Ma c'è quel documento che ho firmato che mi impedisce di farlo e che mi fa credere che io abbia ferito Alice fino al punto che ora mi odia così tanto.
STAI LEGGENDO
TI PROTEGGERO '
FanfictionQuesta storia parte dal momento in cui Alice Allevi, specializzanda in medicina legale al secondo anno, conosce il giovane PM Sergio Einardi e, stanca di vivere una storia d'amore clandestina con Claudio Conforti, giovane, bellissimo e brillante med...