CAPITOLO XXVIII: NUOVA VITA

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CLAUDIO

Alice porta in sé un fagottino, è tenero, dolce, mi suscita un moto di non so che. E' qualcosa che non ho mai provato. Ogni volta che andiamo dalla ginecologa per un controllo ed un'ecografia e vedo come cresce il nostro cucciolo, mi commuovo. Non avrei mai creduto che mi fosse capitato, avevo sepolto le emozioni, invece Alice e quest'esserino le hanno risvegliate. E' come se fossi nato a una nuova vita, mi sento leggero, svuotato di un peso, felice come non mai.

"Oh, ti muovi! – mi richiama alla realtà la mia metà – Poi sono io quella che si perde nel mondo dei sogni!".

La guardo e mi esce un sorriso ebete.

"Claudio, ma ti sei rincitrullito! – riprende – Sbrigati, che facciamo tardi!".

Ha ragione, oggi abbiamo un'altra visita, oramai ci siamo quasi, fra qualche settimana nascerà il nostro fagiolino.

"Si, Claudio! – esclama Alice mentre è appoggiata alla porta della nostra stanza e mi guarda – Sei proprio rincretinito! Non è da te essere ancora in biancheria intima quando io sono già pronta!".

Rido e corro a prepararmi.

Arriviamo nello studio di Cristina e poco dopo ci fa entrare. Alice si distende sul lettino.

"Alice, ma tu non senti nulla?" chiede la ginecologa.

"Perché? Cosa dovrei sentire?" domanda a sua volta lei.

"E' successo qualcosa al nostro piccolo?" intervengo io allarmato.

"State tranquilli! – ci rassicura la dottoressa – E' solo che Alice ha delle contrazioni! Mancano due settimane alla data presunta del parto, perciò tenetevi pronti!".

"Oddio! – esclamo – Mi sento mancare la terra sotto i piedi!".

"Cristina, il tuo amico si è scimunito! – mi prende in giro la mia signora – Non avrei mai immaginato un Claudio in questa versione!".

"Lo so! Lo so! – rincara la dose quell'altra – Io l'ho conosciuto come uno sciupafemmine! Cadevano tutte ai suoi piedi, lui se le spupazzava al massimo per un paio di settimane e poi le buttava via!".

Ridono tutte e due mentre io mi struggo per l'ansia.

"Quando stanno per diventare padri, poi, si riducono così! – continua Cristina – Aspetta che nasca e poi dimenticati il suo aiuto! Dovrai vedertela da sola perché lo scimunito, come lo chiami tu, sarà ancora peggio, si perderà negli occhi di suo figlio!".

"Sì, sì! – riesco finalmente a proferire parola – Prendete in giro! Vorrei vedere voi al mio posto!".

"E certo! – ridono entrambe scompostamente – Perché sei tu quello che dovrà affrontare i dolori del travaglio e il parto!".

ALICE

"Dai, Claudio, muoviti! – urlo come una forsennata – Non ce la faccio più!".

Le contrazioni continuano ad aumentare e avvengono ad intervalli regolari, circa ogni dieci minuti ne arriva una e sono sempre più dolorose.

"Claudio, non fare il coglione! – strillo mentre ne arriva un'altra – Prendi tutto l'occorrente e andiamo!".

"Alice, ma sei sicura?" balbetta.

"Claudiooo! – continuo a gridare – Non dire scemenze!".

Intanto sento un liquido appiccicoso bagnarmi le cosce.

"Oddio, si sono rotte le acque!" sbraito.

"E adesso che facciamo?" mio marito sembra essere rincitrullito.

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