Axel's POV
Eravamo seduti ad un tavolo l'uno davanti all'altro.
Avevo visto Laila un paio di volte in giro nei corridoi. Non avrei mai immaginato che un giorno, all'uscita, mi avrebbe bloccato e mi avrebbe dato il suo numero. Era tutto così irreale.
Comunque...Fui io ad iniziare il discorso.
"Hai avvisato i tuoi genitori che non pranzavi a casa?"
Sul suo viso apparve un sorriso malinconico.
"Papà é andato a lavorare a quest'ora e io sarei stata ancora nel pullman, perciò..."
"E tua mamma? Non dovresti avvertirla?"
"Mia....mamma...."
"C-cosa c'é? H-ho detto qualcosa che non dovevo?" Ero chiaramente imbarazzato per la figuraccia che avevo fatto.
"No,no. Mamma e papà hanno divorziato quando io avevo 6 anni. Lei se ne é andó con mio fratello e mia sorella ed io...rimasi con papà, ignara di quel che stesse succedendo. Tutto qui." Raccontó mentre predeva un bicchiere con acqua e lo beveva.
Sapevo che c'erano famiglie così ma non mi era mai capitato di incontrarne una.
"Mi dispiace..." non sapevo proprio che dire e abbassai gli occhi.
"Di che? Non ne parliamo più, ok?" Disse con un sorriso, ovviamete falso, come quello della prima volta che la vidi, peró quello era indirizzato alle sue compagne.
"Parlami d-"
"Smettila..." la interruppi "Per favore" strinsi i pugni. I suoi occhi si spalancarono e mi fissó confusa.
"É irritante. Sorridi sempre per nascondere il tuo disprezzo e la tua tristezza. Non ti donano quei sorrisi falsi" ci fu un breve silenzio.
Poi...
"Strano...ormai ci sono così abituata che non ci faccio più caso" Anche se aveva la testa abbassata notai che ora aveva un sorriso nervoso."Odio questo mondo...e mi odio..."
"Io lo amo invece..."controbattei.
Alzó subito la testa a quelle parole con un'aria sconvolta. Dopo si alzó anche lei e si sedette vicino a me, ma riabbassó la testa e mi prese con la mano la manica della maglietta.
"C...come fai? Io pensavo...fossi come me...Io...Mi odio perché cerco di fare cose giuste ma...rovino sempre tutto. Mi odio perché non riesco a fare amicizie e dó la colpa agli altri. Mi odio perché...perché..."
A quel punto non ce la feci più a stare a guardare, era chiaro che stava per piangere.
"Laila...non é colpa tua. Non dovresti odiarti. Sei una ragazza fantastica... diversa dalle altre" non credevo di averlo detto veramente, ma sembró funzionare.
Alzó il volto con gli occhi lucidi e con le mani afferó il mio, era così calda. Eravamo così vicini che riuscivo a percepire il suo calore.
Iniziai a farmi rosso.
Caspita che era carina.
"Hai degli occhi bellissimi" disse ridendo. Mi ritrassi e spostai il mio sguardo dalle sue labbra alla finestra. Il mio cuore batteva a mille. Ammetto che avrei voluto quel bacio.
Non vale. Le ragazze sanno i punti deboli dei maschi e lei aveva centrato il mio.
"S-sei un'idiota" dissi con tono arrabbiato, non per molto perché la sua risata mi sciolse.
"Lo so" Disse ridendo rumorosamente.
Mi girai e mi incantai nel vederla. Quel sorriso si che le donava...eccome.
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Hai rovinato tutto...
RomanceSi dice che bisogna sorridere alla vita, perché ,prima o poi, lei ricambierà. Se ne dicono tante di cose ma Laila è una ragazza che crede poco a queste "stupidaggini". È convinta che ci sia qualche forza perversa che non voglia vederla felice. Cosa...