"Ferie forzate...te lo devo ripetere ancora?"
Avevo capito forte e chiaro. Questo voleva dire che sarebbe rimasto a casa tutti i giorni e di conseguenza...non avrei visto Axel fino all'inizio della scuola.
"Co-Come mai?"
"Sapevamo che un giorno o l'altro sarebbe successo. Ti causa qualche problema?" Mi fissò come se cercasse di leggermi nella mente.
"Eh? Nonono" iniziai a sudare freddo "Solo che...sono...ecco rimasta scossa"
"Ah...ok" smise di fissarmi e ritornò a guardare la tv.
"Papà..."
"Umh?"
"Questa notte...che...stavi ecco...facendo?"
"Nulla...ero anche io scosso dalla notizia e non sapevo come dirtelo"
Non sapevo perché ma non riuscivo a stare tranquilla lo stesso.
"Laila..."
"Si?"
"Ma tu cammini a piedi nudi con la febbre addosso?"
Mi guardai i piedi e mi accorsi di averli congelati.
"Oddio...corro su..."
Salii su per le scale ed entrai in cameretta buttandomi sul letto.
Presi il telefono e inviai un messaggio ad Alice.
"Sono rovinata"
Poco dopo rispose.
"Cosa è successo?"
"Mio padre è in ferie forzate..."
"Come!? E ora! Non puoi uscire più! O vederti con Axel! Proprio ora che aveva riacquistato la memoria"
"Lo so!Non vedo l'ora di tornare a scuola...e la cosa è strana...ma almeno lo vedrò"
Parlammo un po' e nel frattempo mi arrivarono altri messaggi da parte di Axel ma non sapevo come dirgli che non ci saremo visti fino all'inizio della scuola.
"Allora? A che ora vengo?" Mi scrisse.
"A nessuna"
"Come!?"
"Mio padre è a casa"
"Oh...allora...domani?"
"Anche"
"Dopodomani?"
"Axel è in ferie forzate..."
"Cosa!? Quindi..."
"Non ci vedremo fino all'inizio della scuola"
"No...no Laila non ora"
"Dai...manca poco"
"Ma...proprio ora che avevo ripreso la memoria"
"Lo so..."
Chiusi il cellulare e mi buttai sul letto fissando il soffitto.Ringraziai ancora una volta Dio per aver fatto ritornare la memoria ad Axel ma no,non solo...lo ringraziai anche perché per l'ennesima volta mi aveva dimostrato quanto mi odiava.
"Laila!" Urlò di sotto papà.
"Si?!" Risposi.
"Vuoi mangiare?"
"Si, arrivo"
Misi una tuta, presi le ciabatte e scesi in cucina.
Come immaginavo dopo aver visto il piatto mi venne da vomitare ma non perché faceva schifo non infraintendermi...non so nemmeno io perché.
Corsi in bagno e al mio ritorno papà mi fissava.
"Dovremo andare da un dottore non pensi?"
"Nono!" Odiavo andare dai dottori "Sarà la febbre, più tardi prendo qualcosa"
"Quindi ora non mangi..."
"Si...se ce la faccio"
Spostò gli occhi sul tavolo e si sedetti accendendo la Tv.
Mi sedetti anch'io e rimasi a spostare il cibo con la forchetta per ore.
"Ho capito..." Mi prese il piatto da sotto il naso e lo buttò nel lavandino "Muoviti andiamo dal dottore"
"No! Davvero papà... Lascia stare"
"Cosa hai Laila? In questi giorni in cui non c'ero che hai fatto? Cosa hai mangiato? Con chi sei stata? O aspetti che mi bevi la storia che sei stata alla televisione tutto il giorno?"
Fissai il pavimento mordendomi un labbro.
"Non...ho mangiato...tanto..."
"No? Si vede" mise la mano sul tavolo oscurando il punto che stavo fissando.
"Per quanto riguarda l'altra domanda... Si...sono stata sola... Qualche volta è venuta Alice"
"Sul serio?"
Annuii chiudendo gli occhi.
Si allontanò e si buttò sul divano.
Io mi alzai e tornai in camera.
Era questo quello che mi aspettava tutti i giorni adesso? Odiavo discutere con mio padre soprattutto ora che dovevo mentirgli ogni cinque secondi.Il pomeriggio restai tutto il giorno in camera isolandomi dal mondo con le cuffie.
Ovviamente messaggiai con Axel parlando del più e del meno. Gli raccontai quello che provai quei giorni in cui non si ricordava di me.I giorni passavano in fretta tra litigi e messaggi dolci, mi passò la febbre e non vedevo l'ora di rincontrarlo, di abbracciarlo forte e non lasciarlo più dimenticandomi di papà e di tutto quello che ostacolava quel mio desiderio.
Il giorno prima dell'inizio della scuola papà scrutava ogni mio movimento. Io facevo il giro di casa ansiosa e alla fine mi bloccò.
"Ansiosa?"
"Eh? Si"
"Non vedi l'ora di andartene vero?"
Stetti zitta e abbassai il volto.
"Non se mai stata così felice di tornare a scuola"
Mi prese il volto e lo alzò per guardarmi in faccia.
"Che nascondi Laila? Non ti piace stare con me? C'è un ragazzo vero?"
"No!"
Negare...sempre negare. Questa era la regola che mi ero imposta con papà.
"No?"
Strinsi i denti sperando che mi avrebbe lasciato in pace.
"Va bene..."
Mi mollò e andò nella sua camera.
Io tirai un sospiro di sollievo e preparai le cose per il mattino seguente.
La sera non mangiai poiché andai a dormire presto per alzarmi prima la mattina.Quando sentii la sveglia suonare mi alzai velocemente e mi preparai.
Misi una maglia bianca con delle macchie colorate davanti e una camicia blu a scacchi, un pantalone attillato e delle scarpe blu scuro.
Andai alla fermata dell'autobus senza salutare papà ma era normale.
Dopo dieci minuti arrivai a scuola e passai il cancello.
Sguardo rivolto verso il cielo, occhiali da sole sulla testa, mani in tasca, camicia a scacchi rossa, jeans e converse.
Corsi verso di lui e gli saltai addosso abbracciandolo forte.
"Axel!"
Il mio desiderio si era realizzato.
Mi abbracciò anche lui e mi alzò da terra.
Era lì, era tornato, eravamo tornati.
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Hai rovinato tutto...
RomanceSi dice che bisogna sorridere alla vita, perché ,prima o poi, lei ricambierà. Se ne dicono tante di cose ma Laila è una ragazza che crede poco a queste "stupidaggini". È convinta che ci sia qualche forza perversa che non voglia vederla felice. Cosa...