27º Capitolo

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Mi sembrava di averlo già visto ma... dove?
"Io mi chiamo Daniel, ti sono venuto addosso l'altro giorno" ah! ecco.
Era quell'imbranato.
Si mise una mano dietro la nuca e sorrise nervosamente.
"Scusa andavo di fretta" continuò.
"Scuse accettate" lo guardai come per studiarlo e dopo dissi "perché dovrebbe farmi sta meglio?"
"Eh? No io credevo che tu... insomma..." tutta la sua sicurezza sparì all'istante.
"Si... credi giusto. Lo amo se questo quello che intendi" risposi fredda fissandolo dritto negli occhi.
"Ah... bene ... no cioè nono" lo vidi sudare a quel punto lo fermai.
"Senti che vuoi? Mi sembrava che fossi sicuro di te prima..."
"Si!" fece finta di tossire poi tornò a parlare "Niente"
Parlare con questo ragazzo mi stava divertendo, era troppo buffo.
"Allora me ne posso andare" mi voltai ma lui mi fermò.
"No! Aspetta aspetta! ok. Sai ...dalla prima volta che ti ho visto ho subito capito che dietro quella faccia da dura si nascondeva una ragazza fragile"
"Ah... si?" Risposi inarcando una sopracciglia.
"Sai da cosa?"
"No da cosa?" mi scappò un sorrisetto.
"Dai tuoi occhi. Ammetto di esserne rimasto incantato"
"Stai cercando di flirtare con me?"
Si avvicinò sempre di più al mio viso.
"Anche se fosse?"
Sorrisi compiaciuta poi ...
"Non ti conosco, scusa" lo spinsi e mi allontanai.
Lui rise.
"Si scusa scusa, lo immaginavo" si fermò un attimo, poi continuò "Io potrei aiutarti sai..."
"Come?"
"Usami... fallo ingelosire "
Scoppiai a ridere "io non uso nessuno"
"Però ce l'ho fatta"
"A far che?"
"A farti ridere"
Lì arrossii e notai il suo modo di sorridere che era completamente diverso da quello di Axel.
Axel mostrava i suo denti senza distaccare quelli di sopra con quelli di giù e stringeva un pò gli occhi.
Lui mostrava i denti e li distaccava socchiudendo gli occhi.
Il corridoio iniziò a popolarsi, per fortuna.
"Ok vado, ciao"
"C-Ciao"
Entrai in classe ma non riuscii a concentrarmi...
Da una parte c'era Axel e le sue mille facce, dall'altra un nuovo ragazzo che mi chiedeva di usarlo contro Axel. Oddio.

Le lezioni di storia erano le più noiose secondo me. Non sono stata attenta neanche un pò durante le spiegazioni e ora la professoressa Venia aveva annunciato l'interrogazione finale che riguardava tutti i capitoli fatti. Ero fregata. Ho capito che mancavano meno di un quattordici giorni alla fine della scuola ma diamine. Avevo solo tre giorni per studiare venti capitoli cioè... circa... Quattrocento pagine... wow.
Mi serviva un aiuto, ma mi resi conto che ero sola. In quel corso, come in tutti gli altri, nessuno considerava la mia presenza e io ero troppo orgogliosa per tornare da loro. Credo che ancora aspettavo in un loro ritorno senza che io facessi nulla, ne avevo davvero bisogno, essere una 15enne, quasi 16enne, senza amiche era orribile.

La campanella suonò e tutti corsero fuori.. e anche io.
Ero decisa a non incontrare e a non vedere la faccia di Axel almeno per un pò... ma era inutile mi perseguitava.
"Hey te ne vai?" disse prendendomi per il braccio.
"Era questa la mia intenzione, si..." non mi voltai.
"Andiamo al bar dai"
"Devo andare"
"Daiii"
"DEVO ANDARE LASCIAMI!" odiavo urlare in pubblico ma mi era impossibile con lui.
"Ma che hai?" mi voltò verso sè.
"CHE HO?!?! Oh mio dio!!" Lo fissai dritto negli occhi che sprigionavano tutto il mio odio per lui in quel momento.
"Eh?"
"Eh? Solo questo? Ma tu sei davvero malato! Per favore lasciami in pace" mi rivoltai e feci per andarmene.
"Aspetta! Non mi dire che stamattina... tu..." mi inseguì
"Direi!" dissi senza smettere di camminare.
"No! Aspetta"
"Aspetta cosa?!?!"
"Era solo un bacio! Dai!"
"ERA SOLO UN BACIO? SOLO???"
"Si! Perché ti da fastidio? Tu non vuoi baciarmi e non vuoi stare con me ...cosa devo fare? Devi legarmi a te fino a quando non cambi idea?!"
Mi voltai e gli andai incontro.
"Si! L'Axel che conosco io mi avrebbe aspettato! Avrebbe fatto di tutto per me! Non avrebbe baciato con la lingua.. CON LA LINGUA! La prima che capita... ma soprattutto EMANUELA! Cazzo non capisci quanto ti amo?" gli urlai in faccia.
Rimase un attimo con gli occhi e la bocca spalancati.
"E-E allora perché... perché non... perché mi rifiuti?"
Mi scapparono le lacrime.
"Perché non so più chi sei, scusa devo andare" mi asciugai gli occhi e andai verso l'autobus.
Tutti quelli che erano nel cortile della scuola mi avevano sentito. Ero pronta alla serie di pettegolezzi che sarebbero girati per scuola ma non mi interessavano più di tanto.

Avevo detto ad Axel che lo amavo e non volevo, non volevo dargli questa soddisfazione...
Arrivai a casa e mi sdraiai sul letto per riposarmi un pò prima di mettermi a studiare.
Quel giorno non mi arrivarono né chiamate né messaggi ma non riuscii ad imparare nulla lo stesso.

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