Io li fissavo mentre loro si sfidavano con gli occhi.
"Sai ragazzino pensavo che io e te saremo andati d'accordo" spezzò il silenzio Nick.
"Possiamo, però non è giusto scappare... Non crede?"
"Si... Hai ragione"
Spostò gli occhi da Axel a me.
"Mi dispiace... Entrate"
Ci fece largo e io mi girai.
"A-Axel... Credo che sia meglio se ci parlo da sola"
Mi fissò un attimo poi annuii e se ne andò vicino la macchina.
Entrai in casa e Nick chiuse la porta.
"Come mai non hai fatto entrare il tuo ragazzo?"
Non risposi mi limitai a guardarlo negli occhi poi andai a sedermi.
"Mi dispiace tanto Laila... Io non volevo che lo scoprissi così"
"Si dispiace anche a me..." Risposi fredda.
"Tu-Tuo padre è in carc-"
"OH PER FAVORE! SEI TU MIO PADRE!" Lo interruppi urlandogli contro.
Spalancò gli occhi poi abbassò il volto.
"Come...? Posso saperlo?" Ripresi con calma "Come hai conosciuto mia mamma? Come... Come è successo tutto?"
"Sapevo che un giorno avrei dovuto dirtelo" continuava a girarci su.
"DILLO! Dillo allora!"
"Be...Bene"
Si mise una mano sulla fronte e poi si portò i capelli verso dietro.
"Quando conobbi tua mamma avevo diciannove anni... Ricordo quel primo giorno di scuola come se fosse ieri. Tutto era tranquillo e il mio mondo era sempre lo stesso quando poi all'uscita decisi di non tornare subito a casa ma di farmi un giro coi miei compagni . Loro iniziarono a correre e per raggiungerli lo feci anche io ma quando stavo per passare da una traversa urtai contro una ragazza che cadde a terra."*FLASHBACK*
Nick's POV
"Oh mio Dio scusa! Scusa tanto!" Dissi porgendogli la mano.
Lei alzò lo sguardo e mi fissò.
Spalancai gli occhi alla vista dei suoi e mi ci persi dentro.
"HEY NICK! Muoviti dai!" Mi gridarono i miei compagni.
"Eh? Sisi arrivo!"
Inaspettatamente lei afferrò la mia mano e si alzò.
"Dovresti far attenzione" disse con la sua dolce voce.
Poi la vidi ridere.
"Chiudi la bocca o ti entreranno le mosche... Nick"
Dopo essermi accorto della brutta figura che avevo fatto chiusi la bocca e sorrisi nervosamente.
Avevo ancora la sua mano stretta nella mia e me ne accorsi solo quando lei rise ancora di più.
"La mano"
"Scusa!"
Le liberai la mano e portai la mia sopra la spalla.
"Caren ... Nick" sorrise.
"Eh?"
"Mi chiamo Caren"
"Oh! Piacere! I-Io so-sono Nicholas!"
"Ci ero arrivata" Rise più forte.
Ero proprio imbranato con le ragazze... Non riuscivo a parlare con lei... Non riuscivo a concentrarmi.
"NICK!" Mi riurlarono.
"Arrivo!" Risposi.
Lei mi fissava divertita.
"Allora alla prossima" disse.
"O-ok... Ciao! Cioè... Alla prossima!"
Mentre scappavo verso i miei compagni mi richiamò e io mi voltai verso lei.
"Io passo sempre di qua dopo scuola" sorrise spostando nervosamente gli occhi.
Sorrisi anche io e le feci cenno con la testa poi me ne andai.
*FINE FLASHBACK*"Fu così che mi innamorai di tua mamma... I giorni seguenti passavo di là per incontrarla e se ancora non c'era l'aspettavo come lei faceva con me. LE chiesi se voleva essere la mia ragazza e lei mi rispose sorridente di si dandomi un bacio... Il mio e il suo primo bacio."
Non avevo molti ricordi di mia mamma ma non pensavo proprio che da giovane fosse in quel modo.
Ascoltando quello che mi diceva Nick la domanda mi nasceva spontanea.
"Perché vi siete lasciati allora?!"
"È stata colpa mia..." Rispose.
"Perché?! Che hai fatto?!"
"Dopo sei anni non riuscivo a concludere nulla all'università. Un giorno mi proposero un corso di potenziamento all'estero... Londra precisamente. Quando lo dissi a tua mamma la sua reazione fu un misto di gioia e tristezza. Mi chiese quanto tempo dovevo rimanerci e io le risposi che era un tempo indeterminato. Mi propose di venire anche lei ma non potevo farglielo fare... Abbandonare i suoi studi, la sua famiglia... Quindi la lasciai con il cuore infranto e partii per Londra" raccontò con le lacrime agli occhi.
"P-Poi?" Dissi balbettante.
"Mi trovavo bene a Londra con un lavoro benestante da professore... ma anche dopo sette anni continuavo a pensare a lei. Non potevo dimenticarla... Pur avendo conosciuto altre donne nessuna mi aveva fatto girare la testa come lei. Avevo sempre la testa altrove ... Questo lo intuirono i miei superiori e mi licenziarono. Tornai a Nashville e la prima cosa che feci fu andare a casa sua. Però non la trovai, vidi solo la mamma che mi spiegò dove si era trasferita ma non specificò che si era sposata e aveva dei figli. Quando mi aprì la porta rimase a fissarmi con gli occhi spalancati poi si portò le mani davanti la bocca e iniziò a piangere. L'abbracciai. Non era cambiata di una virgola. La baciai e le asciugai le lacrime. Poco dopo finimmo a letto insieme e mentre la tenevo ancora fra le mie braccia la porta si aprii"
"Max..." Ora capivo... Pensavo che fosse mamma la poco di buono ma non la biasimavo ora.
"Si... Quando entrò mi voltai verso Caren e lei sconvolta non aprii bocca. Max iniziò a farsi rosso e scoppiò ad urlare. Mi misi i pantaloni e lo bloccai prima che si scagliasse su di lei. Mi disse di andarmene ma lo feci dolo dopo essermi assicurato che le acque si fossero calmate, anche se era comprensibile che non lo fossero. Pochi mesi più tardi scoprii che era incinta...di me... Quando partorì ti venni a vedere un paio di volte mentre Max era a lavoro. Eri così piccola e fragile... Adoravo tenerti fra le mie braccia e fissarti negli occhi. Dopo la loro separazione... Tua mamma si pentì di averti lasciato con quello... Proprio per questo mi chiese di controllarti e io non esitai un attimo a risponderle di si. Ti seguivo da quando avevi due anni... Non mi sarebbe pesato farlo ancora..."
"Quindi...mamma...mi vuole bene?" Risposi con le lacrime agli occhi.
"Ovvio che te ne vuole" sorrise dolcemente "E te ne voglio anche io"
Mi alzai e corsi verso lui.
"Anche io... Anche io ti voglio bene... Papà"
STAI LEGGENDO
Hai rovinato tutto...
RomanceSi dice che bisogna sorridere alla vita, perché ,prima o poi, lei ricambierà. Se ne dicono tante di cose ma Laila è una ragazza che crede poco a queste "stupidaggini". È convinta che ci sia qualche forza perversa che non voglia vederla felice. Cosa...