Ero sul letto a pensare quando sentii la porta sbattere.
"Papà sei tu?" Urlai.
"Si!"
Corsi in salotto con la falsa autorizzazione in mano.
"Ecco, mi sono dimenticata di darti questa qualche giorno fá, oggi il professore me l'ha ricordata. Sarebbe un'autorizzazione per questa sera" per tutto questo tempo avevo pensato a questa scusa.
"Che fate questa sera?"
"A scuola, nel laboratorio di astronomia vediamo le stelle"
"Ti accompagno io?"
"No ha detto che passa Ni- eeeh il professore Artemio"
Mi guardò di storto "perché quello là?"
"Me lo ha chiesto lui, ho accettato perché pensavo tu fossi stanco"
"Oh, che figlia premurosa che ho" anche se lo diceva sorridendo capivo che c'era una nota di sarcasmo.
"Quindi... È un si?"
"Si... Fammi firmare"
"Yeah! Grazie!" Gli porsi il foglio con una penna.
"A che ora dovresti tornare?"
"Non so... Penso prima di mezzanotte comunque" Riuscii ad inventare.
"Va bene" si voltò e andò verso la cucina.
Feci un sospiro di sollievo. L'avevo scampata.
Tornai in cameretta e iniziai a mettere i panni e i trucchi in una borsa.Erano le cinque e mezza quando Nick passò a pendermi. Salutai papà e salii in macchina.
"Vuoi un aiuto a truccarti?"mi chiese Nick.
"Emh... No grazie. Mi spiega come fa un uomo a sapere come si trucca?" Aveva un buon gusto per gli abiti femminili, sapeva riconoscere i numeri delle mie scarpe, sapeva come truccare, iniziavo a preoccuparmi.
Si mise a ridere.
"Ho passato molto tempo con ragazze"
"Ohh! Mi è arrivato Casanova"
"Okok no scherzavo, è un dono tutto qui"
"Ok... Senta ma c'è una volta in cui non ride?"
Rideva sempre.
"Si, quando non sono con te"
Lì calò il silenzio.
"Cosa... Sono per lei prof?"
Era da tanto che volevo chiederglielo.
"La figlia che non ho mai incontrato"
"Quindi lei ha figli?"
Ero sconvolta e curiosa.
"Si, una"
"Come si chiama?"
"Non lo so"
"Come?"
"Non lo so!" Gli scappò una lacrima e parcheggiò nel cortile della scuola appoggiando la testa allo sterzo.
"Mi dispiace, io... non lo sapevo" non lo avevo mai visto piangere, anzi no! Specifichiamo... Non ho mai visto piangere un professore.
"Vai a cambiarti su o farai tardi"
Annuii e mi porse delle chiavi , sicuramente della scuola.In bagno pensavo a quanto potesse essere triste dentro. Non aveva mai incontrata la propria figlia. Lui era triste ma sorrideva sempre in mia presenza perché sapeva che io ero come lui. Mentre mettevo la matita mi bloccai sul lavandino.
Dopo un pò mi ripresi e vidi l'orologio. Oh cavolo! Erano le sei e mezza e ancora ero in alto mare.
Feci fretta. Indossai il vestito, misi le scarpe, un pò di cipria e un rossetto chiaro.
Uscii fuori e lui era là.
"Pss" mi girai "stai d'incanto piccola. Dammi le chiavi"
Gli porsi le chiavi e gli diedi un bacio sulla guancia "Grazie" Dissi semplicemente.Era in giacca e cravatta wow. La giacca grigia risplendeva sotto la luce del tramonto. L'unica cosa che volevo era corrergli dietro abbracciandolo e stampargli un bacio sulle labbra ma mi trattenni. Mi avvicinai e lo chiami. Lui si voltó.
Axel's POV
Mi voltai e rimasi senza fiato. Non avevo mai visto una ragazza più bella di quella che ora mi stava davanti. Quel rossetto, oddio, avrei voluto rovinarglielo con un bacio senza fine ma ricordai che non potevo, almeno fino a quando non me lo avesse chiesto lei.
"S-s-sei bellissima"
Abbassò lo sguardo.
"Grazie. Anche tu"
Si avvicinò al mio volto.
"Auguri" mi diede un bacio sulla guancia. Che delusione.
"Potevi darmelo sulle labbra" dissi sorridendo.
Rise "No, è il tuo compleanno ma non voglio soffrire"
"Soffrire?"
Mi abbracciò e pose il suo volto a 2 cm di distanza col mio tanto che sentivo il suo respiro. In altri casi ne avrei approfittato per baciarla.
"Pensa. Io ti bacio, tu contraccambi. Io ti dico che ti amo ma tu mi rifiuti" vidi nei sui occhi un'espressione malinconica perciò lasciai stare.
"Quindi mi ami?"
Le scappò un sorrisetto.
"Hai sentito solo questo?" Rise.
"Forse e forse" nel frattempo mi brontolò la pancia. Feci un passo indietro sorridendo nervosamente portandomi una mano dietro la nuca.
Lei rise
"Andiamo a mangiare?"
"Eh sisi!"
Ancora non avevo una macchina perciò ce la facemmo a piedi.Laila's POV
Quel fatto del bacio non era riferito a lui ma a me... Solo ora mi rendevo conto quanto aveva sofferto.
"Ora che ci penso... Tu volevi farmela fare a piedi fino da casa mia fino al ristorante?"
"Pensavo ci potesse accompagnare tuo padre" Rispose cercando di trattenere le risate.
"Mio padre ti avrebbe fatto correre" risi.
"Oh " Rispose divertito poi spostò gli occhi su un locale "eccoci!"
Mi fece entrare quando sentii un'altra voce.
"Guarda! Lailuccia che sei bella" Emanuela.
"Che ci fai tu qua!?" Dissi
"Passavo di qua e mi sono chiesta ma quelli non sono i miei migliori amici? E ora sono qua" sorrise. Che arrogante.
"Migliori amici?" Chiedemmo io e Axel all'unisono.
"Si Axel! Laila non te lo ha detto?"
"Noi siamo tutt'altro che 'migliori amici' non so se ricordi" sottolineai.
"Sei divertente come al solito!" Rise poi continuò "Entrate? Su dai! Vengo con voi"
"Ma veramen-"
"Ok dai entra anche tu" mi interruppe Axel.
Che cavolo aveva in testa questo? Non dovevamo essere solo noi due?
Ero più che sicura che la serata sarebbe stata un vero schifo.Entrammo nel locale e Axel mi indicò il posto facendomi sedere.
"E a me?" Chiese Emanuela.
"Mi dispiace ma da te non cerco un bacio poiché ne posso avere quanti ne voglio"
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Hai rovinato tutto...
RomanceSi dice che bisogna sorridere alla vita, perché ,prima o poi, lei ricambierà. Se ne dicono tante di cose ma Laila è una ragazza che crede poco a queste "stupidaggini". È convinta che ci sia qualche forza perversa che non voglia vederla felice. Cosa...