16° Capitolo

3.6K 240 2
                                    

"Eh?" Mi soffermai un attimo. Avevo sentito una voce. L'avevo sentita forte e chiaro perché quella voce...quella voce era di...Axel.
Alzai lo sguardo e notai i suoi occhi fissarmi ma allo stesso tempo persi nel vuoto.
"Axel..." 
Avevo iniziato a credere a tutte le storielle che mi avevano raccontato. Specialmente in quelle che mi aveva menzionato il professore.
"Da...quanto sei sveglio?" Sentii le lacrime pungermi gli occhi.
"Da un pó" rispose.
"Eh...?"
Ero stata prese in giro. Lo capii solo dopo. Non so come ma il professore aveva capito che si era svegliato e mi ha detto di provare a dargli un bacio per risvegliarlo per non so quale motivo.
Poco mi importava di quello ora. Axel era davanti a me sveglio e non ci pensai due volte ad abbracciarlo.
"Scusa..." disse alzando il busto. "Posso chiederti una cosa?"
Mi limitai ad annuire.

"Chi...sei?"

A quelle parole sentii come se una freccia vi avesse colpito il cuore. Mi allonai un pó e con le lacrime agli occhi lo fissai a lungo.
"Sei la mia ragazza?" Continuó.
Mossi la testa lentamente per dirgli di no.
"Allora chi sei?"
"I-io... mi chiamo Laila"
Aspettavo una sua risposta. Un qualcosa che mi dicesse "Sto scherzando". Lo speravo tanto. Ma non era così... non era uno scherzo.
"Prima peró... mi hai baciato"
"Lascia stare..." abbassai la testa "...io sono solo una tua amica".
Mi scappó un sorrisetto. Alla fine era questo quel che cercavo di fare. Io volevo che mi dimenticasse, peró,  non così.
"Dove sono?"
"In...ospedale..."
"I miei genitori?"
"Tua madre...dovrebbe arrivare più tardi..."
Si alzó dal letto.
"Dove vai?"
"In bagno ...e poi da qualche dottore, per caso vuoi accompagnarmi?"
"Chiamo io il dottore"
"Va bene"
Il suo modo di parlarmi freddo e acido mi faceva male. Il ciuffo copriva i miei occhi e non avevo intenzione di alzare lo sguardo in quel momento.
Che stupida. Che diritto avevo di piangere. Quel che stavo provando ora, Axel lo aveva provato per più di un mese a causa mia.
Decisi di alzarmi e andai ad avvisare un dottore che corse subito da Axel, nel frattempo tornato.

Io rimasi fuori. Avevo intenzione di tornare a casa ma...avevo paura, perció chiamai il professore Artemio.
"Sì?"Rispose
"Puó venire a prendermi?" Chiesi.
"Certo, arrivo subito"
Dopo qualche minuto arrivó e io mi infilai subito nella sua macchina.
"Mi ha preso in giro..."
Si mise a ridere e io a piangere.
"Non rida..."
"Cosa é successo? Io pensavo gli avrebbe fatto piacere ricevere un tuo bacio"
"Sì...gli avrebbe fatto piacere se solo si fosse ricordato di me..."
"Cosa!?"
"Ha capito bene... non si ricorda per nulla di me. Mi ha dimenticato."
"Mi dispiace tanto...io non lo sapevo"
"Mi porti a casa prof, per favore."
"Sì..."

Dopo un pó dissi:
"Alla fine la promessa che avevo fatto a papà prima...la manterró davvero"
"Mai dire mai"
Ora ero io quella rideva.
"Cosa dovrei fare?"
"Io sono sicuro che si ricorderà di te"
Nel frattempo eravamo arrivati a casa e io scesi.
"Più ci spero e più fa male" dissi chiudendo lo sportello e corsi per entrare in casa.

Entrata papà non mi disse nulla. Mi vide ma continuó a guardare la tv. Meglio così.
Andai in cameretta e chiusi la porta a chiave. Mi buttai sul letto e mi addormentai, pur essendo ancora presto.

Il giorno seguente papà mi costrinse ad andare a scuola.

Arrivai presto e tutti mi fissavano. Era accettabile dopo tutto quel che era successo.
"Complimenti genio" mi sentii dire e subito dopo una spallata.
Chi poteva essere se non Emanuela?
Non le risposi... infondo me lo meritavo.
"Hey!" Una mano si appoggió sulla mia spalla e io mi voltai.
Ero incredula.
"C-che ci fai tu qui?Ti hanno già dimesso?"

"Eh...sì, non volevo stare un minuto in più la dentro" disse alzando le braccia dietro la testa "piuttosto..." si avvicinó e mi diede un bacio "buongiorno".

Hai rovinato tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora