7° Capitolo

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Il mattino seguente feci di nuovo presto e arrivai subito col pullman a scuola. Era un'altra volta , senza che io glielo chiedessi, lì...al cancelletto.

"OH! Laila, 'Giorno!" Disse con un sorriso smagliate.
"Hey , Axel, buongiorno"
Ero stranamente triste ...bah...chi mi capisce é bravo.
"Ieri...ecco...emh...non mi hai scritto... é successo qualcosa?" Domandò preoccupato.
"No scusa, sono stata impegnata tutto il giorno"
Appena lo dissi arrivó un altro autobus dietro di me e scesero alcuni ragazzi ma non ci feci caso.
Notai sul suo viso un'espressione mista tra sorpresa e sognante, mi voltai e mille cose mi passarono perla testa, dal "No, non puó essere" al "perché proprio lei" , nel frattempo si avvicinava sempre di più a noi.
Abbassai la testa e strinsi i pugni.
"É ...lei?
"EH!...emh...no,cioé sì...é carina..."
"Guarda guarda! Laila da quanto tempo! Oggi non hai cercato di evitarmi, sono sorpresa" disse lei.
"Emanuela..." Risposi.
"C-Cosa!?" Axel mi voltó verso sé "L-la conosci? Ma viene da lontano!"
"Andavamo alle medie insieme"
E non solo...lei sapeva tutto su di me e del perché mi ero trasferita.
Sospirai e mi voltai.
"Che vuoi?" Le dissi.
"Calma , calma. Non voglio nulla...solo...gira voce che voi due stiate insieme" mi trattenni..."non che mi importi ma.." comparve un sorriso arrogante sul suo viso "anche a lui chiederai di fare quelle cose?" Si mise a ridere.
"NO! Io...io credevo di essere stata chiara sull'accaduto e pensavo mi avessi capito!" Urlai iniziando ad agitarmi.
"Q-Quali cose?...Laila?"
Era ovvio che si sentisse come un pesce fuor d'acqua, ma al contrario dal solito non mi tranquillizzó la sua voce quella volta, anzi, mi sentii più sottopressione.
"Nulla..." risposi.
"Come nulla?! Lailuccia" La voce di Emanuela ,invece, mi faceva venir voglia di buttargli un pugno in faccia.
"Non mi chiamare in quel modo..." mi limitai a dirle
"Hey non cambiare discorso... non gli hai detto nulla? Di solito al proprio ragazzo si dic-"
"Adesso basta!" Ero al limite, questo Axel lo aveva capito ed era corso in mio aiuto.
"Lasciala in pace! Non sono affari miei quel che é successo. Il passato é passato"
"Oddio...cosa ti piace di lei Axel? Cosa che io non ho?" Domandò.
"Tutto." A quelle parole Emanuela sbuffó e se ne andó furiosa.
Ero sorpresa e ... Altamente confusa anche.
"Ma...non ti piaceva?" Chiesi stupefatta.
"Piaceva...hai detto giusto... non la conoscevo per nulla prima...é una tale stronza"
Lo fissai a lungo negli occhi mentre un sorriso di gioia mi si stampó sul viso.
"AAHHH!" Urlai quando mi accorsi di star per arrossire.
"Devo andare! A dopo" Mi affrettai a dire.
"Eh? Ma non é ancora suo..." non gli diedi il tempo di finire la frase che ero già dentro. Avevo bisogno di nascondermi e il posto giusto era con le cuffie con la testa sul banco.

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