23º Capitolo

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Ci fissammo a lungo. Sentii il volto in fiamme poi indietreggiai muovendo nervosamente le mani.
"Mi piaci tanto come amico intendo"
La sua espressione cambiò.
"Devo andare" disse e si avviò verso l'entrata della scuola.
Stetti zitta. Avevo rovinato tutti ,come sempre d'altronde.

Axel's POV

Devo ammettere che ci rimasi molto male. In classe ero molto nervoso.
"Signor Torn vuole prestarci un attimo la sua attenzione? Grazie" disse la prof indicando il registro, chiaro segno che mi avrebbe messo una nota.
"Certo signora." Risposi con un accento ironico.
Le ragazze della classe iniziarono a ridere.
"Vada fuori"
"Per così poco? Non mi sembra di esserle mancato di rispetto"
"Allora venga all'interrogazione"
Mi alzai e andai alla cattedra. A quanto avevo capito in inglese me la cavavo abbastanza bene infatti andai bene all'interrogazione.
"Bravo, come sempre"
"Grazie"
Mi risedetti e iniziai a navigare con la fantasia. Da un pò immaginavo come era la mia vita di prima ma nessuna di quelle ipotesi mi piaceva.

Laila's POV

A ricreazione tralasciai quel che avevo fatto e iniziai a pensare a come avrei potuto ingannare papà la sera per l'appuntamento con Axel. Avevo bisogno di un aiuto. Ma chi mi poteva aiutare?
"Salve" mi sentii dire.
"Hey prof"
"Volevo chiederle scusa per come mi sono comportato l'altro giorno"
Ah almeno...
"Accetto le sue scuse"
"Per quanto riguarda quella parola ve l-"
"So che significa grazie"
"Davvero?"
"Si, sono le due vocali del mio nome, idea carina eh?" Lo fissai con aria soddisfatta.
Si mise a ridere.
"Perché ride?" Domandai confusa.
"Sei convinta che sia quello il significato?"
Mi saliva qualche dubbio ma non volevo dargliela vinta. "Si..."
"Ok convinta tu" voltò le spalle e fece per andarsene.
"Hey okok aspetti! Non ne sono convinta" imbronciai il muso "scusate"
Rise a quel mio gesto.
"Ai è una parola giapponese significa Amore" Spiegò.
Rimasi un attimo sconvolta.
"A-Amore..."
"Lo so, quel ragazzo ti amava tanto"
E io avevo rovinato tutto... Ma ora avevo la mia occasione di rimediare.
"Si... Senta" il suo sorrisino scomparve per ascoltare le mie parole "ho bisogno del suo aiuto..."
"Dica"
"Questa sera io... Ecco" abbassai il volto che mi stava diventando rosso "Axel mi ha invitato ad uscire e non potevo dire di no... Quindi ho accettato però..."
"Vuoi che ti copra con tuo padre"
Aveva capito tutto, come al suo solito.
"Esattamente " feci un sorriso alla 32 denti.
Mi tirò giù il cappellino e mi nascose il volto "Scordatelo" mi lasció e si voltò di nuovo.
"Dai! La prego" rialzai il cappello.
"Non posso mettermi di nuovo contro tuo padre"
"Ma..." Lo guardai con occhi lucidi , tecnica infallibile per una ragazza.
"Dove ti viene a prendere?"
"Evvai!" Esultai "a casa"
"Che? A casa? Chiedigli un altro posto"
"Ma.. Così penserà che mi vergogni di lui davanti papà"
"... Digli che sono io tuo padre.."
"EH!? Non ci crederà mai"
"Tu chiedigli un altro posto"
"E per papà?"
"Faccio un'autorizzazione finta per poter venire a scuola di sera"
Lo guardai con ammirazione "Grazie!"
Gli diedi un bacio sulla guancia e tornai in classe.

A fine lezioni corsi fuori per incontrare Axel.
"Hey Axel, che ne dici se stasera ci incontriamo qui?"
"H-hey, perchè qui?"
"Siamo più vicini ai ristoranti"
"Non vuoi proprio che venga a casa tua eh? Ok"
Se solo avesse ricordato la verità. Lo fissai negli occhi.
"A stasera allora" disse interrompendo il silenzio.
"A... Stasera"
Se ne andò mentre io venni chiamata dal prof.
"Ecco a te" mi porse un foglietto. Era stato capace di fargli mettere anche la firma al preside.
"Grazie mille prof" sorrisi guardando il foglio.
"Per favore, chiamami Nicholas o Nick"
"O-ok"
"Allora stasera qua?"
"Si"
"Ti vengo a prendere io da casa con un netto anticipo così ti puoi truccare in macchina o in un bagno della scuola come vuoi tu"
"Hey aspetta! Non voglio truccarmi"
Rise "non credo proprio"
"Ok... Un... Pó"
"Sai che è oggi?"
"Emh...no"
"Il suo compleanno"
"COSA!?"
Me ne ero proprio dimenticata! Era il compleanno di Axel, ecco perché insisteva a voler uscire "Oddio che figuraccia, 17 anni"
"Io propongo di fargli un bel regalino"
"Cioè?" Avevo paura della risposta vedendo il suo sorrisetto malizioso.
"Fallo impazzire. Sei una ragazza molto carina che ne dici di vestirti da tale? Ti accompagno io a comprare il necessario"
Mi rifeci rossa "co-co-cosa"
"Si dai sali in macchina, abbiamo due ore di tempo"
Quest'idea mi piaceva ma non l'avrei mai ammesso ad un uomo.
Salimmo in macchina e inizió a portami in negozi d'abbigliamento e di cosmetici.
"Io cerco qualcosa a destra tu vai là"
Ho sempre sognato di andare in giro per negozi con mia mamma ed ora il mio sogno si era realizzato a metà.
Cercando di qua e di là i miei occhi si soffermarono su un vestitino a coda blu .
Stavo per prenderlo quando mi sentii una mano sulla spalla e saltai per lo spavento.
"Trovato! Disse"
"Mi ha fatto spaventare cavolo!"
"Scusa, provalo" Rise.
"Io non ... Cioè mi affido alla sorte! Credo sia giusto"
"Vai a provartelo, su" mi girò e mi buttò nello spogliatoio con il vestito in mano.
"Okok si calmi peró"
"Vado a prendere una cosa"
"No aspetti qua!"
"Torno subito"
Avevo paura che entrasse qualcuno mentre mi cacciavo i vestiti ma comunque mi dovevo sbrigare.
Mi cambiai in fretta e restai a guardarmi allo specchio, era la prima volta che mettevo un vestito.
"Ci sei?"
"Si"
Uscii fuori.
"Wow, con questo si che lo farai impazzire, provalo con questi" mi porse delle scarpe e io le misi.
"Sono giuste, come ha fatto ad indovinare?"
"È un segreto"
Mi scappó una lacrima.
"Grazie... Davvero... Grazie mille"
"Di nulla, dai andiamo prima che torni tuo padre"

Tornammo a casa e aspettai l'ora in cui sarei finalmente uscita con Axel.

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