14° Capitolo

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"Tu sei la ragazza di cui mio figlio era innamorato?" Mi chiese la mamma.

Ero in una situazione molto scomoda. Ero in una stanza col ragazzo che amavo dormiente e con i suoi genitori, che pensavo di conoscere un pó più in là.

"Sì...sei tu!" Si avvicinó a me.
"È tutta colpa tua! Ti rendi conto di quel che hai fatto? Non mangiava più! Non voleva dirmi che aveva. Sapevo solo che c'era una ragazza che amava con cui uscivano sempre insieme...tranne in quest'ultimo mese" mi urló in faccia.
"I-io..."
"Tu!" Si voltó e riabbracció Axel "lui é ancora troppo giovane... non puó..." si rimese a piangere e io con essa "come é successo? I dottori mi hanno detto solo che ha avuto un incidente ma io non ci credo. Lui...lui era sempre attento a dove metteva i piedi...come..."
"É tutta colpa mia" scivolai a terra e mi nascosi il volto "avete ragione. Se solo io non gli avessi detto quelle cose poco prima... Lui mi ha seguito!"alzai la testa "cosa dovevo fare? Ero confusa. Sono stata stupida ok ma...anche io lo rivoglio indietro...anche io..." non pensavo di aver mai potuto dire queste cose a persone che nemmeno conoscevo "signora...se per lei va bene io vorrei fargli la notte..."
"Cosa?"
"Voglio rimanere accanto a lui..."
"E i tuoi genitori?"
"Lo sanno" bugia... sapevo benissimo come l'avrebbe presa papà. Non vedendomi tornare a casa avrebbe dato matto...ma poco mi importava. Non sapeva dove ero e non ci avrebbe messo molto a scoprirlo.
"Mi dispiace per quel che ho detto prima... io voglio bene al mio bambino... non voglio che soffra e con te ha sofferto molto. Non posso dirti di andartene perché é proprio per questo che siamo a questo punto ora. Quindi per me va bene ma non sparire più."
Spalancai gli occhi e l'abbracciai "Grazie!Grazie!"
Era stato un gesto involontario ,non l'avevo fatto apposta.

Parlammo per un pó e quando si fece tardi i dottori li cacciarono fuori.
"I-io resto...hanno detto che posso."
Mi fissarono a lungo e capirono che non me ne sarei mai andata fino a quando non si sarebbe risvegliato "va bene" chiusero la porta e io rimasi da sola con lui di nuovo.
"Hey" presi una sedia e mi sedetti vicino al letto "capisci di non poter fare a meno di una persona solo quando la lasci andare ...eh? Mi manchi ...tanto..." appoggiai la testa sulla sua mano e mi addormentai.

Non andai a scuola i giorni seguenti.
Ogni giorno la mamma veniva a fargli visita e parlavamo un pó. Quando c'era lei io ne approfittavo per tornare a casa e cambiarmi.
Erano passati cinque giorni e di papà neanche l'ombra.

Ogni notte gli tenevo la mano e mi appoggiavo ad essa, sembrava mi accarezzasse, per questo. Sentivo il suo calore sul mio volto e mi faceva star bene.

Il sesto giorno i dottori entrarono nella stanza ma non per visitare Axel ma per chiamarmi.
"Una persona ti sta cercando"
"Cosa?" Un sentimento d'ansia cresceva dentro me.
"Venga con noi"
Lasciai la mano di Axel e li seguii.

Attraversammo il corridorio e mi ritrovai davanti una sorpresa indesiderata.

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