9° Capitolo

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Laila's POV

Eravamo sul pullman insieme e avevo appoggiato la mia testa sulla sua spalla.
"Come mai avete litigato questa volta?" Mi domandò spezzando il silenzio che si era venuto a formare.
"Per te. Ma non ne parliamo adesso ok? Te ne parlo a casa." Risposi con gli occhi chiusi. 
Per tutto il tragitto non aprimmo più bocca.

Finalmente arrivammo a casa e inizió con le domande.
"Per me? Cosa ho fatto di male? Come mai tuo padre ce l'ha con me?" Le sua espressione era preoccupata e confusa.
"Calmati." Misi la chiave nella porta e l'aprii. Le poggiai su un tavolino e lo feci entrare.
"P-permesso" disse.
Mi misi a ridere.
"A chi lo chiedi?"
"Ah!" Abbassó la testa dall'imbarazzo."Scusa, l'avevo dimenticato"
"Non ti preoccupare" salii le scale e gli feci segno di seguirmi.
"Laila...tu odi tuo padre? Perché é così?"
"Ora risponderó a tutte le tue domande ok?"
Mentre camminavo verso la mia cameretta gli dissi: "Mio padre ha paura, ma la sua paura mi dà sui nervi."
"Ha ...paura?"
"Sì...ora ti spiego. Per questo ti ho fatto venire qui" entrammo nella mia cameretta e mi buttai sul letto.
"2 anni fa mi ero fidanzata. Si chiamava Mike. Era il ragazzo perfetto, o almeno é quello che pensavo. Quell'anno si spargeva in giro una voce in cui io chiedevo di fare delle cose a lui. Non sapevo chi lo avesse detto ma Mike mi proteggeva e quello mi bastava. Un giorno mi invitó a casa sua, cosa normale per me a quei tempi. A casa inizió a parlarmi in modo strano. Avevo capito che c'era qualcosa che non andava e quindi lo interruppi chiedendogli che aveva. Lui non mi rispose, si alzó e si sedette vicino me. Inizió a baciarmi come se fosse stata la prima volta. Mi lasció le labbra e inizió sul collo" mentre lo dicevo provavo imbarazzo ma la rabbia e la tristezza avevano la meglio. Axel intanto si era seduto vicino a me. "Mi buttó sul letto e inizió a toccarmi. Cercai di liberarmi dalla sua presa ma mi era impossibile. Mi voltai e notai sul pavimento una videocamera. Perché? Non sapevo che stesse succedendo in quel momento, fatto sta che iniziai a piangere. Riuscii a liberarmi e scappai" gli occhi iniziarono a bruciarmi, finalmente ero riuscita a dirlo a qualcuno.
"Laila..." mi mise la testa sul suo petto e mi abbracció. Sentivo di potergli dire tutto.
"Il video fece il giro della scuola in un sol giorno. Ero disperata. Anche papà lo vide. Quel giorno ero in camera mia a piangere e lui era tornato di fretta dal lavoro. Spalancó la porta della mia stanza a mi prese per le spalle. 'COSA HAI FATTO? CHE TI HA FATTO?'continuava a dirmi. Vivere in quel quartiere era diventato impossibile. Per questo ci siamo trasferiti il più lontano possibile. Ora papà ha paura. Per questo non vuole che abbia amici maschi, o che qualsiasi ragazzo mi si avvicini."
Iniziai a piangere. Ogni tanto sfogarsi va bene ...no?

"Senti, Axel... puó sembrare una cosa un pó egoista ma" alzai la testa e mi avvicinai alle sue labbra "mi daresti un bacio? Io...io non so ma ne ho bisogno... é solo un bacio..." Le nostre labbra si toccarono poi si ristaccarono "...no?"
Continuammo a baciarci poco dopo.
Strinsi gli occhi e all'improvviso tutto mi sembrò così sbagliato. Lui... Lui era il mio migliore e unico amico e con quel bacio avevo sicuramente rovinato tutto.
"Axel...scusa..." mi alzai e uscii dalla stanza.
"Laila" la sua voce tremava ma non sapevo perché.
Mi prese il braccio e mi rivoltó verso lui. Mi diede un altro bacio e disse:

"Ti amo"

Hai rovinato tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora