Da sempre cercavo di nascondere la mia indifferenza con dei sorrisi non facendo stancare chi mi stava accanto, non che mi importasse molto, comunque...
Cercavo anche qualcosa di interessante che non mi avrebbe fatto odiare del tutto la mia vita e credevo che quel ragazzo fosse come me, quindi volevo conoscerlo meglio.
Tornai a casa, ma quel pomeriggio non fu nulla di ché.Il giorno dopo fu la stessa storia, peró ci fu un netto anticipo al ritorno in classe dalla ricreazione e capii subito il perché. All'improvviso le mie compagnie mi bloccarono davanti la porta.
"Axel" disse una.
"16 anni" un'altra.
"Single" un'altra ancora.
"Solitario, di poche parole quasi come te" aggiunse l'ultima ridendo.
Le guardai stupefatta , anche un pó infastidita.
"Pensi che non ce ne siamo accorte?" Disse quest'ultima con un sorrisetto malizioso.
"Cosa?" Risposi confusa.
"Dai Laila! Sono due giorni che non gli stacchi gli occhi di dosso!" Continuò ridendo.
"Bhé...Devo aspettare che tu finisca di baciarti col tuo ragazzo quindi mi intrattengo in qualche modo... sai, potrebbe venire lui da te, così io me ne starei in classe per i fatti miei" Conclusi prima che suonasse la campanella.
Non aggiunsero una parola, entrai in classe e mi sedetti ripensando a quel che mi avevano detto.
Axel, di poche parole.
Chi più di lui poteva capirmi, ma...No, assolutamente no! Non mi piaceva ,e sopratutto, non avevo intenzione di fidanzarmi per il momento.All'uscita non misi le cuffie, ma aspettai che lui uscisse, ero decisa a parlargli e Dio solo sa che coraggio ebbi nel farlo.
Sospirai più volte e quando avvistai il ciuffo castano, corsi da lui.
"TU..." dissi toccandogli la spalla. Si voltó con un'aria confusa. Lo guardai dritto negli occhi e feci un bel respiro "Sono Laila e voglio conoscerti meglio. Non fraintendermi. Questo é il mio numero" gli porsi un bigliettino e lui lo prese. Mi fissó allungo e poi si mise a ridere:" Ok, Laila, piacere, io sono Axel, mi dispiace ma ora devo scappare o perderó l'autobus, ciao" risposi al saluto e mi diressi verso la fermata dell'autobus in fretta. Ecco!Arrivava sempre in ritardo, quel giorno invece arrivó prima. Chiamai papà e aspettai. Pensai che davvero il mondo ce l'avesse con me ma, d'altra parte pensavo ai suoi occhi. Erano castani-verdognoli, bellissimi.
STAI LEGGENDO
Hai rovinato tutto...
RomanceSi dice che bisogna sorridere alla vita, perché ,prima o poi, lei ricambierà. Se ne dicono tante di cose ma Laila è una ragazza che crede poco a queste "stupidaggini". È convinta che ci sia qualche forza perversa che non voglia vederla felice. Cosa...