Axel's POV
Avevo detto di non amarla, di rimanere amici ma avevo detto. Ciò che provavo lo tenevo nascosto.
Adoravo il suo sorriso, i suoi occhi, le sue guance quando arrossivano, adoravo e ripeto adoravo quando si arrabbiava ma odiavo vederla soffrire.
Non so come spiegarlo. L'amavo e non l'amavo.
Ero geloso certo ma in questi giorni avevo riflettuto su quel che mi aveva detto ed era giusto.
Io facevo quello che volevo ma lei non poteva uscire con un semplice ragazzo.
Capii quanto aveva sofferto e mi detestai, per questo avevo detto di non provare i suoi stessi sentimenti, perché sapevo che l'avrei fatta soffrire ancora.
"Ora dovresti ... Ecco... Andartene"
Lo disse così dolcemente che non potevo non obbedire.
"Subito! Però ti aspetto dopodomani. Andiamo a mare?"
"Eh?"
"A mare, sai dove si nuota.. C'è molta acqua" specificai.
"Lo so cosa è il mare... Idiota"
"Scusa" risi "Aspetta mi hai chiamato idiota?"
"Va bene che mare sia!"
Mi aveva ignorato!
"Fantastico! Vengo a trovarti anche domani" dissi varcando la porta.
"Eh!?"
"Cosa c'è che non va?"
Era chiaro che mi nascondeva qualcosa, forse lo aveva detto al vecchio me ma per qualche motivo non voleva dirmelo ora.
Volevo solo riacquistare la memoria. Forse sarebbe stato meglio ma per ora vivevo i giorni come mi capitavano.
"C'è che..." Chiaramente stavo cercando di inventarsi una scusa.
"Laila... Ha a che fare con tuo padre?"
Centro. Rimase zitta a fissarmi.
"Okok. Lascia stare. Capisco. Allora ci vediamo dopodomani. Ti vengo a prendere?"
"Ti mando un messaggio"
"Perfetto"
La salutai dandogli un bacio sulla guancia e tornai a casa.
La notte ripensai a quello che avevo detto e me ne stavo pentendo.Laila's POV
Mare. Significava costume da bagno davanti tanta gente. Chi sa se papà l'avrebbe accettato.
La sera era intenta a dirglielo ma non sapevo come.
Eravamo seduti l'uno davanti all'altro.
Stavamo cenando ma io non alzai lo sguardo dal piatto. A far si che non fosse troppo silenziosa la stanza c'era la Tv.
Ad un certo punto papà si alzò e la chiuse.
"A che pensi?" Disse spostandomi il piatto da sotto gli occhi.
Mi morsi il labbro e poi aprii bocca.
"Nulla... Si... Insomma pensavo che dopodomani è il mio compleanno... Farò 16 anni..."
"Che mi vuoi chiedere?"
Alzai gli occhi per guardarlo e non mi sembrava tanto arrabbiato.
"Sai...è luglio...fa caldo"
"Arriva al dunque"
Mi era così difficile dirlo, se avesse risposto di no non sapevo come poterlo dire ad Axel.
"Posso andare a mare ?" Dissi tutto d'un fiato.
"Con chi? Dove?"
"Con... Amici. Dove... Non lo so precisamente"
"Amici? Spiegati meglio"
Il suo sguardo da investigatore mi metteva sotto pressione.
"C-con Alice" poi ne sparai una grossissima "Sua madre e il professore e... Altri"
"Cosa? Il professore? Quel professore?"
"Emh ... Si"
"Perché?"
"Perché pensavo che con lui saresti stato più sicuro" dissi nervosamente.
Ci fu un breve silenzio e io attesi tanto le sue parole.
"C'è un ragazzo non è così?"
Rimasi sorpresa. Non sapevo che inventare.
"Si... Ma amici di Alice, papà! Ti giuro che nemmeno li guardo!"
"Che fine hai fatto con quel ragazzo che era all'ospedale"
"Parli di A-Axel?"
"Quello"
Cavolo.
"Sai Laila" disse accarezzandomi i capelli "mi sono sempre chiesto... Che cosa avete fatto in quelle notti?"
Mi alzai di botto allontanandomi da lui.
"Cosa? Pensi davvero che io..."
"Non so più che pensare Laila. Vedo nei tuoi occhi un sacco di misteri. Non eri così. Una volta raccontavi tutto a papino"
Si stava avvicinando e questa situazione non mi piaceva.
"Io non ho fatto nulla"
"No? L'ultima volta c'è voluto poco. Capisci la mia preoccupazione?"
"Si... Si! Ti capisco ma sono cresciuta! Non ho intenzione di stare con nessun ragazzo ma ti chiedo solo... solo una volta, di farmi uscire con dei miei amici" bugia ma ci ero abituata.
Mi fissò a lungo.
"Chiamerò la mamma di Alice dopo"
"Quindi è un si?!"
"Si... Spero per te che non mi venga alle orecchie che sei stata con un ragazzo"
Lo salutai senza troppa euforia e corsi in camera ad avvisare Alice con un messaggio.
"Cosa!?" Mi rispose.
"Cavolo Alice! Te lo spiego domani! Intanto dillo a tua mamma" le inviai.
"Okok"
Feci fatica ad addormentarmi. Insomma, mio padre mi riteneva una puttana?
Ho capito la sua preoccupazione ma esagerava sempre tanto.Il giorno seguente prima di andarsene non fu la stessa cosa del giorno prima.
Se ne andò senza dire nulla sbattendo forte la porta.
Il pomeriggio Alice venne a farmi visita.
Appena aprii la porta mi saltò addosso.
"Allora? Cosa? Come? Daiii"
"Calmati! Ti spiegherò tutto"
"Ok!"
"Ieri ho avuto una discussione con papà... e qualche ora prima Axel era venuto a trovarmi ..."
"Eh? Parti prima da Axel"
"Si... Allora... Come ti ho detto è venuto a trovarmi. Cavolo Alice! Come è stato difficile trattenermi. Mi ha chiesto scusa e mi ha detto di non provare le mie stesse emozioni ma che gli piace la mia compagnia. Io... Io davvero non so se pensare che non sappia cosa sia l'amore o se gli piace farmi soffrire, lo hai visto anche tu no? Mi cerca! È anche geloso!"
"Opto per la prima opzione. Non sa cosa sia l'amore, continua"
"Ok... Poi mi ha chiesto di uscire e insisteva per domani. Alla fine mi ha detto se volevo uscire con lui il giorno del mio compleanno e io lì non sapevo cosa rispondere. Volevo saltargli addosso e baciarlo ripetendogli di si ma... No"
"Come no? Lo hai detto tu che non aspetta altro che un tuo bacio"
"Si ma... non lo so. Io non voglio che per lui sia solo la ragazza del bacio perfetto. Io voglio che per lui sia la ragazza perfetta"
Mi buttai sul divano e con sguardo sognante fissai il soffitto.
"Owww che cosa dolce"
Mi squillò il telefono e corsi per rispondere. Axel.
"Chi è?" Mi chiese Alice.
"È..." Mi soffermai un attimo "Perché me lo chiedi? Lo sai chi è"
"Okok si. Dai vieni qua e metti il viva voce!"
"Va bene"
Risposi al telefono e mi avvicinai ad Alice mettendo il viva voce.
"Hey Laila!"
"Ciao"
"Che hai?"
"Eh? Nulla"
"Ok... Quindi per domani è tutto ok? Lo hai detto a tuo padre?"
"Si si"
"Perfetto! Prometto che saremo solo noi due questa volta"
Mi feci rossa e vidi Alice mimarmi qualcosa di incomprensibile.
"A quale scopo Axel?"
"Passerai un compleanno fantastico"
"Non posso"
"Come?"
Alice mi fece un cenno col capo sapendo cosa intendevo.
"Come faccio a passare un compleanno fantastico in compagnia del ragazzo che mi piace ma che per lui sono solo un gioco?"
"Ne avevamo già parlato..."
"Già... scusa"
"Senti domani poi chiamami quando devi venire. Ciau"
"C-ciau"
Chiusi il telefono e caddi in una profonda sensazione di tristezza.
"Lay... Non ti preoccupare, hai fatto bene"
"Si, lo penso anche io..."
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Hai rovinato tutto...
RomanceSi dice che bisogna sorridere alla vita, perché ,prima o poi, lei ricambierà. Se ne dicono tante di cose ma Laila è una ragazza che crede poco a queste "stupidaggini". È convinta che ci sia qualche forza perversa che non voglia vederla felice. Cosa...