41º Capitolo

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Le nostre labbra si toccarono e io non volevo più staccarle.
Mentre ancora lo baciavo, l'abbracciai dal collo.
Lui spostò la mano dal mio volto alla mia mano e la strinse forte.
Sentivo il cuore scoppiare ma ero decisa a non lasciarlo più.
La pioggia si faceva più forte ma a nessuno di noi interessava.
"La-Laila" disse allontanando per un secondo le labbra "Laila...non è giusto per Daniel"
Ripremetti le mie labbra alle sue e risposi.
"Che t'importa"
"Co-come?" Allontanò il viso e mi fissò negli occhi stupito "È il tuo ragazzo ora"
Oh cavolo, me lo ero dimenticato, dovevo dirgli la verità, ma come? Avevo paura che si sarebbe arrabbiato ma non potevo tenerglielo nascosto.
"Veramente...io...ecco...."
"Cosa?"
"Io ti giuro che non lo sapevo"
"Cosa!?"
Starnutii.
"Accidenti, Laila ti prenderai la febbre... Vieni"
Mi prese per il polso e mi portò sotto un edificio dove la pioggia non ci toccava.
"Dovrei darti qualcosa per tenerti caldo"
"Axel..."
Lui mi guardò in stranito.
"Ti...ti giuro che non l'ho chiesto io a Daniel"
"Cosa?"
Tremavo. Non sapevo se perché avevo freddo o perché avevo paura.
"Io e...e lui non siamo fidanzati...se lo è inventato per tenerti lontano da me"
Mi guardò sconvolto e io ristarnutii.
"Per tutto questo tempo...Quindi...era solo una bugia?"
Annuii.
"Non lo sapevo! Scu-scusa... Per questo oggi...io...io volevo incontrarti, per chiarire tutto ma...ho peggiorato la situazione dicendoti che tra me e lui andava bene... Scusa" singhiozzai.
"Quel..."
Si morse il labbro spostando gli occhi al cielo.
"Io...non to ho chiamato...perché pensavo che fossi felice con lui...io..."
"No! Non ero felice Axel! Io volevo te e voglio te!"
"Dio...sono un coglione"
"Non è colpa tua..."
"Non è questo il punto"
"Eh?"
"Lascia stare..."
Mi attirò a sé e mi abbracciò.
"Laila...stai con me"
"Lo vorrei così tanto Axel"
Avevo la testa appoggiata sul suo petto e sentivo il battito del suo cuore, era così veloce, pensavo che da un momento all'altro gli sarebbe scoppiato.
"I-"
Stava per aprire bocca quando mi squillò il telefono.
"Il...il telefono Laila..."
"Si...lo so"
Abbandonai il suo abbraccio e presi il telefono. Daniel. Risposi.
"Ciau!"
"Ciao"
"Che hai?"
Starnutii.
"Niente...solo un po' di raffreddore"
"Dove sei?"
"Perché me lo chiedi?"
"Dovevamo uscire...ieri...avevi detto che andava bene"
Mi soffermai un attimo. Maledizione. Glielo avevo detto...
"Laila?" Chiese intanto Axel.
"Non posso Daniel"
"Come!?"
"Non posso...non mi sento bene"
"Oh...va bene... Ce l'hai con me?"
"Daniel devo andare! Scusa... Ci sentiamo più tardi" conclusi e chiusi il telefono.
"Oh no!" Disse Axel.
"Cosa?"
"Tu non lo chiami! No!"
"Sei geloso?" Risposi con un sorrisetto divertito.
"Si... Si... Tu sei mia"
"...io sono tua... Ma tu?"
"Giuro che non guarderò più nessun'altra"
"Chissà perché ho difficoltà a crederci"
Era più forte di me.
"Ok...ti capisco... Ma...per favore non sentirti più con quello"
"Quello ha un nome"
"Perché ti da fastidio?"
"Oddio" mi misi a ridere e mi avvicinai al suo volto.
Era così carino quando era geloso, faceva anche l'offeso.
Stavo per baciarlo quando mi interruppe.
"Laila...ti ha baciato?"
"Eh?" Inarcai una sopracciglia.
"Rispondi...questa domanda mi perseguita da quando l'ho incontrato"
Stetti zitta mordendomi un labbro e abbassai lo sguardo a terra.
"È così?"
Mi fissò sconvolto poi mi prese il volto.
"Ti ha baciato?"
Annuii lentamente.
Tutto rimase in silenzio.
Io continuavo a guardare a terra ... Mentre lui continuava a fissarmi come se avessi detto un sacrilegio.
"Perché ti da' così fastidio? Tu ba-"
"Tu o lui?" Mi interruppe.
"Eh?"
"Tu o lui??"
"Ti pare che vado a baciare il primo che mi capita?" Risposi inarcando una sopracciglia.
"Al contrario di una certa persona" aggiunsi a bassa voce.
"Lui!? Lo ammazzo"
"Hey no!"
"Lui...non può baciarti"
"Che significa?!"
"Mi sembra di avertelo già detto...tu sei mia"
"Ma-"
"Okok zitta, zitta" disse mettendomi un dito sulle labbra "sapere che qualcun altro ti ha toccato mi fa impazzire" rimasi un attimo sorpresa. Toccato? Era un bacio...che non avevo scelto neanche io.
Poi mi riabbracciò forte e mi baciò.
"Ti amo..."
"Anche io Axel"
Non mi stancavo più di sentirglielo dire, era troppo bello.
Sentivo la testa scoppiare però non volevo rovinare quel momento.
"Laila..."
"Umh?"
"Ma tu...scotti"
"Eh?"
"Hai la fronte caldissima! Cavolo, te lo avevo detto!"
Sentivo le palpebre pesanti e non riuscivo più a stare attenta al discorso.
"Sta ancora piovendo a dirotto"
"Mi dispiace Axel... Ho rovinato tutto...di nuovo"
"Hey hey" mi accarezzò il volto fissandomi dolcemente negli occhi "Non è colpa tua...stai tranquilla. Aspettiamo un altro po' per vedere se smette di piovere"
"Che ore sono?"
"Eh? Emh... Le sette"
Papà sarebbe arrivato tardi ma avevo comunque paura.
"No... Devo andare a casa" feci per andarmene quando mi prese la mano.
"Aspetta!" Si voltò dandomi le spalle e s'abbassò "Salta su"
"Io..."
"Dai!"
Mi appoggiai alla sua schiena e lo abbracciai per il collo poi si alzò tenendomi dalle gambe.
"Reggiti forte" mi avvisò.
"O-ok"
Come disse lui mi tenni forte e mi scappò un sorriso. Ero così felice.
"Attento Axel"
"Sono attento..."
Si mise a correre per arrivare il prima possibile a casa.

Quando arrivammo mi portò dentro e mi poggiò sul divano.
"Dovresti andare Axel..."
"Domani vengo a trovarti"
"Ti chiamo io"
"Ok..."
Mi baciò e io non volevo lasciarlo andare così ma dovevo.
Oltrepassò la porta e la chiuse.
Ero sola a casa.
Barcollando arrivai in cucina. Presi il termometro e misurai la febbre. 38. Presi una pillola per stare meglio ma appena arrivai in cameretta caddi in un sonno profondo. Ero l'unica idiota in grado di prendere la febbre in estate.

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Salve, volevo ringraziarvi poiché seguite la mia storia. Spero che vi stia piacendo :D
Grazie ancora! E non perdetevi il prossimo capitolo ;)

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