Alcuni mesi dopo, a Willingden

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Il tempo impiegato in travolgenti attività, non solo quelle che rallegrano lo spirito ma anche quelle che lo mettono alla prova, è di gran lunga quello che trascorre più in fretta. L'assenza di eventi, incontri, tumulti, rende invece i minuti interminabili. 

Alla noia, nella vita di Charlotte Heywood, si era aggiunta da quattro mesi a questa parte una voragine che le aveva squarciato il petto, risucchiando tutto quanto c'era di positivo intorno. L'estate era ormai lontana con i suoi odori, la salsedine tra i capelli, eppure così presente nei ricordi di Charlotte. Le grida felici dei bambini di Tom e Mary così squillanti al suo udito, Trafalgar House così nitida ai suoi occhi. E se tutto questo le procurava un'immensa gioia, contemporaneamente le gelava il cuore. Ricordare voleva dire che tutto era stato reale, e la realtà per Charlotte era il nemico più grande da affrontare.

Sidney avrebbe sposato Eliza, più bella, più ricca ed elegante di lei. Questa realtà era impossibile da cambiare. Nascondere ai genitori e ai fratelli (eccetto Alison, che sapeva tutto) durante il giorno, non faceva che rimandare quel vuoto insondabile alla sera, momento prediletto dalla solitudine per affondare i suoi denti nei cuori affranti. 

Ad alleviare questo dolore, seppure per qualche frangente, giungevano puntualmente le lettere dei suoi cari amici conosciuti a Sanditon: Tom e Mary, che non mancavano di scriverle per aggiornarla sul recupero del palazzo andato in fiamme durante il ballo; Georgiana, che in autunno le aveva annunciato il suo viaggio di qualche mese per Antigua - proprio con Sidney - per rivedere il padre; Lady Susan, confidente privilegiata dei turbamenti amorosi di Charlotte. 

L'incontro tra Charlotte e lady Susan era avvenuto durante un ballo a Londra, e sempre in quella occasione Charlotte si era accorta quanto la rabbia smisurata che Sidney scatenava in lei fosse paragonabile alla considerazione che aveva della sua opinione. Avrebbe potuto farla infuriare fino ad incendiare una città intera, e rapirla col suo sguardo con la stessa violenza travolgente. 

In una delle ultime lettere, Susan le aveva raccontato quanto fosse tedioso l'inizio della fredda stagione a Londra e che era suo grande desiderio vederla quanto prima, per non rimanere vittima dell'ipocrisia della nobiltà inglese. Charlotte aveva risposto che una sua visita a Willingden sarebbe stata non solo un immenso sollievo per il suo spirito, ma anche un onore per l'intera famiglia. Attendeva dunque una risposta e intanto andava predisponendo al meglio la casa, per far sì che Lady Susan non si sentisse privata dal minimo dei comfort a cui era abituata. Peccato però che la sua amica, in perfetta sintonia col suo temperamento imprevedibile, le avrebbe fatto una controproposta nella sua ultima lettera.

Carissima Charlotte,

perdona la brevità di questa mia risposta alla tua lettera, ma voglio assolutamente tentarti con una proposta e sarò diretta. Ho ricevuto con sincero affetto il tuo invito a Willingden e, credimi, nulla mi renderebbe più felice che conoscere i luoghi che hanno accolto gli anni spensierati della mia cara Charlotte. Motivo per cui ti prometto che ti raggiungerò, anzi, che torneremo insieme a Willingden. In primavera. 

Vorrei chiederti infatti di raggiungermi qui a Londra per l'inverno. Non strabuzzare gli occhi in quel modo, amica mia. Se azzardo una richiesta del genere è perchè ritengo che per entrambe possa essere un ottimo rimedio (nel mio caso alla noia, nel tuo allo struggimento che patisci da mesi).  Per me sarebbe un gran conforto affrontare i noiosi eventi a cui sono costretta, insieme alla tua insostituibile presenza. E per te, mia cara, potrebbe essere un'occasione per trovare innumerevoli distrazioni.

Dammi presto tue notizie, così che io possa preparare tutto per il tuo arrivo.  

Con affetto, Susan.

Sanditon, pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora