Non so cosa fare. È uscita e nemmeno le ho chiesto scusa. Non so dove si trova. Ormai è pomeriggio e l'effetto dell'erba è svanito, purtroppo. Mi sono comportato di merda, e adesso non so dove si trova per riaggiustare le cose cazzo. Mio dio, cosa cazzo sto facendo, mi comporto come un cazzo di innamorato, che stupido, alla fine che me ne frega di lei.. giusto? . Mi sta esplodendo il cervello non so che fare. Rimango seduto sul letto a fissare il vuoto, vaffanculo, io ci vado. Io vado da lei, non me ne frega un cazzo di suo padre o di come mi sto comportando, fino a poco fa avevo il bisogno di scoparmi tutte quelle stronze facili, ma adesso, ho il bisogno di vederla, me ne sbatto il cazzo di tutto.
<<Ei marlene, sono Vinnie...>> Dico appena Marlene mi risponde al telefono.
<<Vinnie, ciao, che strano sentirti, non chiami mai..>> mi risponde lei in tono sarcastico.
<<Senti, dove si trova la casa del padre di Lexie?>> chiedo in maniera frettolosa, come se non mi dovessi far sentire da nessuno.
<< ha lasciato il portamonete da me, la sera della festa, con le carte e i soldi.>> Mento spudoratamente.
<< Ah.. ok, allora ti mando l'indirizzo.>> mi risponde lei sollevata.cazzo, ma perchè l'ho fatto, vabe, ormai sono già in macchina e che palle, è lontano. Mi sfilo la felpa e rimango con una maglia nera a maniche corte perchè dentro la macchina ci fa caldo, metto un po' di musica e preseguo per la strada.
Sono di fronte a questa bellissima casa, mediamente grande, bianca e con un giardino curatissimo, sono in macchina da 10 minuti a pensare cosa fare, o a cosa dire, ma appena scendo, vedo Lexie da dietro il grande cancello, in giardino con suo padre, con le ciocche davanti raccolte all'indietro in modo non tirato, un vesito a bretelle fiorito, un cardigan beige,degli occhiali da sole, che beve con un eleganza ma allo stesso tempo con un po' di dolcezza, una tazza di tè.
La guardo intensamente per un minuto circa, e quando se ne accorge, sbianca. Il padre mi guarda e dopo rivolge lo sguardo a lei in maniera confusa. La vedo avviarsi verso di me con uno sguardo terrorizzato.
<<Che cosa ci fai qui?>>mi chiede impanicata,
non ho nemmeno il tempo di rispondere che sento urlare il padre <<Ei ragazzo, entra!!>> mi urla dall'inizio del giardino con una voce amichevole. Guardo Lexie e lei in modo scazzato mi fa cenno per entrare.<<Ciao, mi chiamo Erik, sono il padre di Lexie!!>> mi dice tutto entusiasta
<<Ciao, io sono Vincent>> Ma che cazzo devo dire al padre di una ragazza della quale ho picchiato il ragazzo e dopo trattato male.
<<Papà, volevo dirtelo prima, Vinnie è il mio ragazzo, ecco, non sapevo come presentartelo.>> dice Lexie, spalancandomi gli occhi in modo da tenerle il gioco, ma che cazzo fa.
<<Piacere di conoscerti allora Vinnie, Giusto? trattala bene la mia bambina, è molto preziosa.>Mi fa lui, felice più che mai.
<<Vieni da un lungo viaggio, magari è meglio che ti riposi,papà andiamo in camera mia.>>
Senza dare il tempo al padre di controbattere, mi prende un braccio e mi porta in camera, e io sono ancora più confuso. Siamo arrivati in camera e io guardo la stanza,è ancora piena di scatoloni e di valigie disfatte.<<Che cazzo sei venuto a fare?>> mi chiede più incazzata che mai. Ma la domanda è un altra.
<<Perche hai finto che stiamo insieme?>> rispondo io.
<<Senti, dimmi cosa vuoi e perchè sei qui>> mi dice
<<Rispondi prima tu cazzo, mi fai uscire di testa>> rispondo. Cazzo ,forse non dovrei dirle questo dato che sono io il confuso della situazione, ma che cazzo, perchè sta fingendo.
<< È una storia complicata>>
<<Ed io ho tutto il tempo>> dico.
Mi prende il braccio e mi fa sedere sul letto, si gira, chiude la porta a chiave, e nel mentre le cade la spalla del cardigan, mi basta questo per andare a fuoco. La voglio.
<<Non ho avuto bei trascorsi con ragazzi, avevo detto a mio padre di non essermi fatta amici, e cosa mi inventavo quando sei arrivato dal nulla?>> mi dice lei incazzata più che mai.
<<qualcuno ti ha fatto del male?>> chiedo impanicato, la sola idea che qualcuno possa averle fatto qualcosa di brutto mi fa incazzare nero, ma poi ricordo che sono il primo ad averla trattata male.
<<Vinnie, quando ero nell'altra scuola, mi ero innamorata di un ragazzo, che non si è comportato bene con me..>> mi sussurra lei.
<<Cioè??>> mi sta facendo venire l'ansia.
<<Se tu provi ad aprire bocca con qualcuno di questa storia io ti uccido.
Ero follemente innamorata di lui, e lui voleva a tutti i costi ecco, voleva vedermi nuda. Io dopo un po' accettai, perchè alla fine stavamo insieme, e lui mi fece delle foto. Gli chiesi di eliminarle in tutti i modi ma lui non volle, le mandó in giro per tutta la scuola, e io lo dissi a mio padre e lo denunciammo.>> mi risponde lei con gli occhi lucidi senza guardarmi in faccia. Cazzo. Poverina, non so cosa dirle, lei non si merita di soffrire e non si merita nessuna cazzata da parte mia.
<<Lexie, a me, mi dispiace cosi tanto>> balbetto io, <<se vuoi fingiamo di stare insieme con tuo padre, ero venuto per scusarmi, sai, ero ubriaco e non volevo mandare la storia con Steve a puttane, o forse volevo, ma non in quel modo, scusa>> Dico io balbettando, non sono abituato a chiedere scusa solitamente, quindi mi sembra ovvio che non mi risulta facile.
<<Vinnie, non so cosa dirti, io di te non capisco nulla, mi spieghi che cosa vuoi da me?>> mi chiede disperatamente.
<<Io voglio conoscerti bene, io ti voglio, ti voglio Lexie.>> Le rispondo guardandola dritta negli occhi, mi alzo in piedi e lei fa lo stesso, mi piazzo di fronte a lei, La prendo per i fianchi, e quando è a un centimetro dal mio viso, con tutta la voglia che ho da tempo, la bacio.eii, scusate se non ho pubblicato per un po' ma sono stata male, comunque scusate per gli eventuali errori e spero che questo capitolo vi piaccia, fatemelo sapere nei commenti se vi piacciono i pov di vinnie.🤎
STAI LEGGENDO
il mio punto debole
Teen Fictionstoria su vinnie :)) Lexie, una normale ragazza di 17 anni, sola con il padre, sta per trasferirsi in una nuova città, dove incontrerà Vinnie, inconsapevole di quello che starà per vivere. Lexie sarà disposta a mettere il suo orgoglio da parte dopo...