ANNEBBIATO DA TE

17. perché mi odi?

Jungkook's pov

-jungkook dobbiamo parlare-

Sentii d'improvviso quelle parole che mi fecero rabbrividire. Jimin era ancora sveglio ed adesso voleva parlarmi.

Non sapendo che fare, rimasi immobile cercando di fargli credere che stessi già dormendo. Non credevo che avrebbe funzionato, ma un po' ci speravo.

-so che non stai dormendo-continuò, con un tono quasi ovvio.

A quel punto non potevo più fingere ma cercai comunque di sviare la cosa. Volevo evitarla più possibile. Non potevo lasciare che parlassimo. Non ero pronto a farlo. Non così. Ero stato uno stronzo con lui.

-jungkook...-mi richiamò ancora, facendo riaprire gli occhi e sospirare

-jimin, non ora...parliamo domani-dissi cercando di evitare quel discorso

-si certo, così domani te ne andrai e non parleremo di nuovo-mi rispose lui, con un tono scocciato ed infastidito.

Ok allora se ne era accorto che lo stavo evitando. Uscivo al mattino molto presto e rientravo sempre tardi. Tutto per evitarlo, per evitare di ferirlo ancora. Ero un bomba ad orologeria che con poco esplodeva. Non potevo farne a meno.

Rimasi fermo qualche altro secondo, finché decisi che era ora di fare l'uomo e parlare con il proprio marito.

Mi tirai su fino a sedermi sul letto ed iniziai a guardarlo, sentendomi in colpa verso di lui.

-hai ragione...parliamo-dissi ormai rassegnato

Passarono alcuni minuti, in cui nessuno dei due disse niente. Non sapevo cosa dire o da dove partire. Non sapevo di cosa volesse parlare in particolare se di tutto o se di qualcosa in particolare. Così rimasi zitto in attesa che iniziasse lui.

-vedi Jungkook...perché mi odi così tanto?-iniziò lui il discorso con una domanda per la quale non avevo risposta. Io non lo odiavo affatto. Perché pensava questo?

-io non ti odio Jimin-risposi io, cercando di rasserenarlo almeno su questo

-allora perché ti comporti così?-mi chiese ancora lui, porgendomi una domanda alla quale avrei voluto rispondere sinceramente ma che la coscienza mi impediva.