9. non puoi fare ciò che vuoi

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Jimin's pov
-ora sei mio marito, è normale fare queste cose-

Appena sentii quelle parole, sbarrai gli occhi. Non potevo credere alle mie orecchie. Soltanto perché ora era mio marito, questo non significava che poteva fare quello che voleva.

Jungkook era sopra di me e mi teneva fermo. Voleva avermi. Voleva fare sesso con me, ma io non volevo lo stesso. Non lo avevo mai fatto e non volevo che accadesse così, non con lui.

Non volevo che mi toccasse e che mi baciasse. Io non lo amavo minimamente. Era un bel ragazzo si, ma niente di più.

Il nostro era solo un matrimonio di convenienza niente di più di questo. Un semplice contratto per avere un'azienda.

-jungkook non mi va di scherzare, togliti-continuai riuscendo ad alzarmi a mezzo busto per riprendere un minimo di libertà, che mi venne tolta subito.
-neanche a me-mi rispose, ributtandomi sul divano ed avvicinandosi a me nuovamente. Portò le mie mani sopra la testa, tenute da una delle sue, mentre con l'altra iniziava ad andare al di sotto della mia maglietta, provocandomi inumerevoli brividi lungo tutto il corpo. Decisi di ignorarlo. Volevo che si fermasse.

Dovevo fare qualcosa. Dovevo agire. Dovevo impedirgli di fare i suoi comodi con me. Non poteva trattarmi come un oggetto.

Radunai tutta la mia forza e lo feci girare in modo da farlo cadere a terra sul pavimento. Per la caduta, tolse le mani da me per impedire di sbattere la faccia al suolo.

Subito mi alzai in piedi con ancora il fiatone. Non potevo credere a quello che sarebbe successo se non avessi fatto così.

Rimasi immobile colto dalla paura ed iniziai a fissarlo, mentre si accarezzava il sedere per il dolore della caduta.

-sei impazzito per caso?-mi chiese con un tono leggermente adirato.

Puntai gli occhi al cielo per un momento, con una risata isterica.

Era serio? Chiedeva a me se ero impazzito quando lui era un fottuto maniaco.

-io sarei impazzito eh?! E tu che mi sei saltato addosso praticamente?!-dissi io con lo stesso tono utilizzato da lui poco prima
-beh sai ormai siamo sposati e tu devi soddisfarmi in quanto mio marito-disse lui con un ghigno sul viso, alzandosi ed avvicinandosi a me.

Io indietreggiai qualche passo, non volendo neanche che mi toccasse.
-non lo farò-dissi, continuando ad indietreggiare
-devi-rispose lui, avvicinatosi sempre di più.

Non riuscendo più a ragionare lucidamente, lo spinsi indietro urlandogli contro tutto quello che in quel momento mi passava per la testa.

-SE VUOI QUALCUNO CHE TI SODDISFI, NON SARÒ IO CHIARO?! NON SONO LA TUA PUTTANA CHE USI SOLO PER FARE SESSO. ANCHE SE SIAMO SPOSATI, IO E TE NON SIAMO NIENTE- gli dissi con le lacrime agli occhi e super arrabbiato

-come vuoi...se non sarai tu a soddisfarmi dovrò trovare qualcun'altro che lo faccia-mi disse, oltreppandomi ed uscendo di casa sbattendo la porta.

Io mi lasciai cadere, una volta solo, a terra abbandonandomi ad un pianto disperato. Avevo avuto davvero paura, non mi importava dove o con chi sarebbe stato, l'unica cosa era tenerlo lontano ed impedirgli di fare i suoi comodi con me.

-ti odio Jeon Jungkook-dissi tra una lacrima e l'altra.

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora