91. regalo più grande

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Jungkook's pov
Erano le 19 e come ogni volta che facevo questo turno, stavo rientrando a casa. Tutto il giorno, mentre visitano pazienti e ne facevo le diagnosi, il mio pensiero era rivolto al mio Minnie ed al suo stato di salute. Non avevo fatto altro che pensare a lui, se si sentisse meglio o se fosse peggiorato nel mentre.

Mi affrettai a raggiungere la porta d'ingresso, entrando subito al suo interno.

-amore sono a casa-dissi, posando poi il cappotto e le scarpe all'ingresso. Subito mi addentrai nella casa, diretto verso il salotto dove speravamo di trovare il mio ragazzo, dove aveva promesso che sarebbe stato, ma lì non c'era più.

Senza che potessi parlare di nuovo, lo vidi tornare dalla direzione del bagno, tirando un sospiro di sollievo nel vederlo in piedi e sereno.

-kokkie..-mi disse forzando un sorriso, prima di risedersi sul divano al di sotto della coperta.

Mi fiondai subito al suo fianco, portando un braccio sul suo fianco per avvicinarlo a me.

-come ti senti piccolo?-gli chiesi, dandogli poi un bacio sulla guancia

-sto meglio..-risposi, fissandosi le mani, con una voce triste.

Che stava succedendo? Perché si comportava così? Forse mi diceva di stare bene solo per non farmi preoccupare?

Avvicinai la mano al suo viso, così da poterlo alzare e vederlo in faccia. Subito potei notare il fatto che si stesse torturando il labbro inferiore cercando di evitare il mio sguardo.

-ehi ehi ehi, che succede amore?-gli chiesi dolcemente, portando entrambe le mani ai lati del suo viso, accarezzandolo dolcemente.

Abbassò lo sguardo, prima di riprendere parola. Lo vedevo al quanto agitato e triste, ma non ne capivo il motivo.

-vedi...è che....-cercò di dire, quando una lacrima lasciò il suo viso.

-vieni qui-risposi io, abbracciandolo e schiacciandolo contro il mio petto. Doveva essere qualcosa di veramente grave se era arrivato al punto di piangere.

-amore, lo sai che puoi dirmi ogni cosa si?! Io sono qui per te e qualsiasi cosa sia l'affronteremo insieme-gli dissi, accarezzando dolcemente i suoi capelli.

Si staccò da me, cercando di riportare lo sguardo sul mio. Riuscivo a capire, attraverso i suoi occhi, che qualcosa lo turbasse finché non lo vidi girarsi verso il cuscino alle sue spalle per prendere qualcosa. Non riuscii a vedere cosa fosse, in quanto subito lo nascose nella maniche del pigiama.

-kokkie...chiudi gli occhi-mi chiese, con uno sguardo impaurito ed io lo feci senza aggiungere niente. Avevo bisogno di sapere cosa lo tormentasse.

In quel momento mi passò per la testa qualsiasi cosa, un'immagine peggio dell'altra. Avevo paura, tanta paura ma decisi di rimanere calmo ed attendere la sua prossima mossa.

Lo sentii afferrare una mia mano, aprendola, prima di poggiarci qualcosa sopra. Ogni secondo ero sempre più confuso ed in ansia. Cosa poteva essere?

-ora aprili-mi disse e così feci. La prima cosa che vidi fu il suo volto, di nuovo chino verso il basso, per poi portare gli occhi alle mani.

Quello che vidi, fu un oggetto simile ad un termometro, finché non realizzai girandolo.

Avevo tra le mani un test di gravidanza ed era pure positivo. Non parlai, troppo contento ed emozionato. Non potevo credere che stesse realmente accadendo. Jimin era incinto del mio bambino. Presto avremmo avuto un bambino nostro, frutto del nostro amore. Io e Jimin. Insieme.

Sentii una stretta al cuore, iniziando a sentire gli occhi lucidi. Non riuscivo a realizzare tutto ciò. Cazzo se ne ero contento. Era un sogno ad occhi aperti. Costruire una famiglia con lui era il sogno della mia vita.

D'improvviso sentii dei singhiozzi, provenire dalla sua direzione che mi riportarono alla realtà, facendomi capire di essere stato in silenzio troppo a lungo. Alzai lo sguardo e lo vidi piangere tenendo gli occhi sulle mani.

-kokkie...io....non...mi..-cercò di dire, quando mi lanciai su di lui, facendo aderire la sua schiena al divano con me sopra di lui.

Lo abbracciai forte, sentendo le sue mani aggrapparsi alla mia maglia. Si lasciò andare ad un pianto disperato, che venne interrotto dalle mie parole.

-amore non piangere. È il regalo più bello che potessi farmi.-gli susssurai stringendolo ancora di più a me.

Rimanemmo cosi per alcuni minuti, finché non ci staccammo ed io asciugai le sue lacrime.

-non sei arrabbiato?-mi chiese titubante. Sembrava così piccolo, in quel momento.

-arrabbiato? Ma scherzi amore. Sono la persona più felice del mondo. Avremo un bambino nostro, frutto del nostro amore. Avrò finalmente una famiglia con la persona più importante della mia vita. Il mio cuore sta per esplodere da gioia.-gli dissi con un sorriso a 32 denti sul viso, fiondandomi a baciarlo appassionatamente.

-kokkie?-mi richiamò, attirando la mia attenzione puntando gli occhi sui miei

-l'ultima volta non hai messo il preservativo vero?-mi chiese, con un mezzo sorriso.

Alzai lo sguardo, cercando di ricordare il momento per poi ghignare, avvicinandomi a lui.

-beh sai quando hai un corpo del genere davanti che ti implora di scoparlo è difficile ricordarsi ogni cosa-dissi, baciandolo a stampo.

-stupido!-disse, schiaffeggiandomi il braccio

-però tu ami questo stupido?!-chiesi, con un sorrisino beffardo il viso

-mhhh...dipende-disse, sorridendo a suoi volta

-ah si? E da cosa sentiamo?-chiesi, avvicinandomi a lui ulteriormente

-da quanto sarà bravo a farmi venire senza stimolarmi in alcun modo-mi rispose malizioso e subito gli tolsi sia i boxer che i pantaloni.

-ti pentirai delle tue parole piccolo-risposi iniziando subito il mio lavoro, neanche il tempo di finire di parlare.

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora