74. non sei qui

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Tae's pov
Tae
Chim dove sei? Ti sto aspettando da dieci minuti ormai

Jimin
Scusami sto arrivando, dammi qualche secondo e sono lì

Tae
Muoviti

Rimisi il cellulare in tasca, soffermandomi a guardare il cielo che si apriva sopra la mia testa. Era una giornata magnifica, il cielo blu intenso, con una leggera brezzolina che accarezzava i capelli.

Ero seduto su una panchina davanti al centro commerciale. Jimin mi aveva mandato un messaggio chiedendomi di vederci, in quanto a detta sua aveva un cosa importante da dirmi. Chissà cosa. Avevo avuto la sensazione che qualcosa non sarebbe andato bene, ma nonostante questo avevo acconsentito a vederlo. Infondo uscivo con il mio migliore amico, cosa poteva succedere di brutto?

Passarono altri minuti, che mi sembrarono ore. Mi alzai dirigendomi ad osservare delle vetrine per passare il tempo. Era strano un comportamento così da lui di solito non era mai in ritardo, anzi ero io quello che tardava sempre.

Da che mi ricordavo non era mai successo. Era lui che rimproverava me ogni volta dicendomi quanto fossi sbadato,quando fossi ritardatario, minacciandoci ogni volta dicendo che non mi avrebbe più aspettato, anche se poi lo faceva sempre.

Venni risvegliato dalla vibrazione del mio cellulare, che presi subito e guardando il messaggio che avevo appena ricevuto.

Jimin
Sono dietro di te

Sbuffai cominciando ad urlare, mente mi voltavo alle mie spalle.

-cazzo chim, non potevi solo dir...-le parole mi morirono in gola. Non potevo credere ai miei occhi. Non poteva essere vero. Non poteva essere lì, ancora così bello ed ancora con quel sorriso. Mi rifiutavo di credere che fosse la realtà. No, no, no.

Rimasi immobile, come una statua non riuscendo a realizzare cosa stesse succedendo, quando sentii delle parole uscire dalla sua bocca.

-ciao Tae, ti trovo bene-mi disse per poi sorridere immensamente come solo lui sapeva fare. Sentii una fitta allo stomaco, come se mi avessero dato un pugno, e le lacrime minacciare i miei occhi.

-no, tu non sei qui veramente-fu l'unica cosa che riuscii a dire, prima che gli occhi mi si riempirono di lacrime.

Non poteva essere vero, non poteva essere lui davvero.

Non volevo che mi vedesse di nuovo piccolo ed insignificanti, così senza pensarci iniziai a correre lontano da lui, non immaginando che mi avrebbe seguito.

D'improvviso, infatti, sentii afferrare il mio polso e venire messo con le spalle al muro delicatamente.

-Tae ti prego ascoltami un momento..-cercò di dire, ma gli urlai contro ormai in lacrime

-NO, NON ASPETTO NE UN SECONDO, NE UN MINUTO, NE NIENTE....NON TI VOGLIO VEDERE E NON TI VOGLIO PARLARE, VATTENE HOSEOK-urlai, inziando a colpire il suo petto più e più volte mentre le lacrime continuava a scendere dal mio volto. Non volevo che fosse li. Non volevo che mi guardasse o che mi parlasse. Non volevo niente di tutto ciò.

In un momento di distrazione lo spinsi via, imprecandogli contro.

-tae ascoltami 5 minuti, ti prego..-cercò ancora di farsi ascoltare ma niente io non volevo

-NO! TU NON CI HAI PENSATO DUE VOLTE A TRADIRMI, QUINDI PERCHE IO DOVREI ASCOLTARTI?! NON LO FARÒ-risposi, per poi girarmi e dargli le spalle intenzionato ad andarmene, ma le sue parole mi bloccarono sul posto

-MI DISPIACE TAE. È VERO SONO STATO UN BASTARDO, UN STRONZO, UN VIGLIACCO....HAI TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO PER ODIARMI E NON TI STO CHIEDENDO DI PERDONARMI PERCHÉ VOGLIO RICONQUISTARTI, VOGLIO SOLTANTO DIRTI CHE MI DISPIACE E CHIEDERTI PERDONO PER AVERTI FATTO SOFFRIRE, PER AVERTI DISTRUTTO E PER AVERTI TRADITO-mi urlò contro lui in risposta, provocandomi una fitta al cuore.

Avevo desiderato da tempo di sentire quelle parole e nonostante fosse passato ormai diverso tempo, sentirle mi tolse un enorme peso dallo stomaco.

-ok, hobi...va bene ti perdono, ma voglio che tu sappia che ora ho un ragazzo e sto bene con lui. Lo amo e non ho intenzione di lasciarlo, quindi non creare problemi tra noi o sarà l'ultima cosa che farai-gli dissi io in risposta cercando di mettere le cose in chiaro fin da subito

-Tae è vero che rimpiango di averti lasciato andare, ma non ti farei mai una cosa del genere. Non ho intenzione di mettermi in mezzo, voglio solo la tua felicità niente di più. Magari col tempo potremo provare a tornare amici. Solo se vorrai ovviamente-continuò, sorridendomi nuovamente

-ora devo andare, è stato bello rivederti Tae. Sii felice mi raccomando e prenditi cura di te-continuò avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia, prima di voltarsi ed andarsene ma prima che potesse farlo lo richiamo un momento.

-hobi- urlai in modo da farlo girare

-mhhh?!-mi rispose lui, guardandomi

-grazie-dissi, accennando un sorriso, guardandolo andarsene.

Sapevo che questo incontro non era affatto casuale e sapevo che avrei dovuto uccidere un mochi impiccione subito. Non riuscivo a capire come avesse potuto fare una cosa così sapendo tutto del nostro passato e soprattutto come e perché aveva contattato hobi, ma lo avrei scoperto all'instante.

Con tutte queste domande mi ritrovai davanti al portone di casa Park/Jeon, pronto a suonare il campanello, in men che non si dica.

Passarono una manciata di minuti e la porta venne aperta trovandomi davanti Jungkook che mi guardava, un po' divertito.

-ciao Tae, cosa ti porta qui?-mi chiese sorridendo, palesemente sul punto di scoppiare a ridere.

-avanti Jungkook come se non lo sapessi-risposi io, facendolo ridere questa volta.

-sto cercando il tuo defunto marito-continuai facendolo ridere ancora, capendo la mia ironia

-vieni è in cucina, sai ti aspettavamo-continuò facendomi entrare in casa.

-non mi dire-risposi sempre ironico, inziando ad addentrarmi nella casa.

Tolsi le scarpe e mi diressi a passo veloce in cucina, trovando Jimin seduto al bancone, che non appena mi vide sbiancò, cercando di parlare ma io fui più veloce, fiondandomi ad abbracciarlo.

-tae, io...mi dispiace..-cercò di dire, interrotto da me che mi fiondai ad abbracciarlo.

-grazie Chim-dissi stringendolo più forte, finché non mi staccai.

Lo vidi confuso, non capendo per cosa lo stesso ringraziando.

-grazie per avermi fatto parlare con Hobi. So che ci siete voi due dietro a tutto questo-dissi indicando prima lui e poi Jungkook, facendoli sorridere.

-ma vi ringrazio, ora sto meglio dopo le sue scuse....ma mi chiedo come sapevate dove trovarlo?-chiesi ancora, vedendo il panico formarsi nello sguardo di Jimin, cercando subito quello di Jungkook che prese la parola per lui.

-vedi Tae... è una lunga storia, perché non ci sediamo con un bel The?-chiese lui, ed io acconsentii.

Ci sedemmo sul divano e mi raccontarono come stavano le cose per filo e per segno.

-ok quindi loro vi hanno fatto causa per il nipote e Hobi è il vostro avvocato?-chiesi, vedendoli annuire

-chi lo avrebbe mai detto, alla fine ci è riuscito a diventare avvocato- dissi ridendo, contento del suo successo

-mi dispiace non avertelo detto, ma non sapevo come...io..-cercò di parlare ancora Jimin ma lo fermai sorridendo

-tranquillo chim, va tutto bene. Siete in buone mani, Hobi è sempre stato bravo in queste cose. Vincerete sicuramente-risposi sorridendo ancora. Ero così fiero di lui. Era riuscito a realizzare il suo sogno.

-quindi non ti dà fastidio?-chiese ancora Jimin e io scossi la testa in senso negativo.

-meno male-sussurrò, venendo interrotto da Jungkook

-non puoi capire che ansia aveva di dirtelo, pensavo sarebbe morto tra le mie braccia-ironizzò Jungkook per prenderlo in giro ed alleggerire la tensione, ricevendo una pacca sul braccio da Jimin ed un broncio adorabile mentre lo rimproverava di smetterla.

Sorrisi dinnanzi a quella scena pensando che fossero davvero una bella coppia e che ciò che il destino unisce, nessuno devo spezzare.

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora