88. non sembri molto sincero

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Jungkook's pov
Erano due settimane che portavo il fardello della mia bugia detta a Jimin. Mi sentivo terribilmente in colpa per questo, sapendo quando probabilmente fosse stato male per la cosa. Mi sentivo un cattivo fidanzato ma speravo che con la sorpresa che avevo in mente mi avrebbe permesso di farmi perdonare.

Poco dopo aver raccontato la bugia, chiamai Nam Hyung chiedendogli aiuto e spiegandogli tutte le mie idee. Dopo aver ricevuto qualche insulto per il mio comportamento, decise comunque di aiutarmi nella mia impresa, a detta sua per "una nobile causa e per un grande amore".

Chiesi a lui di dire a Jin di chiamarlo e chiedergli di vedersi. Sapevo che non avrebbe accettato, vista la sua tristezza ma in questo modo avevo la scusa perfetta per mandare Nam Hyung in missione da lui.

Quando Nam Hyung arrivò da Jimin e suonò alla sua porta, anche io ero li o meglio ero dietro l'angolo. L'accordo era che Nam avrebbe usato una scusa per farlo allontanare così da aiutarmi a prepare il tutto velocemente, prima del suo ritorno. Così avvenne.

Non appena lo vidi alla porta che sussurrava per chiamarmi, mi fiondai subito in casa con le buste che avevo preparato. Addobbiai la cucina e mi nascosi in salotto pronto a posizionare la scatola sul tavolino non appena lui fosse tornato in cucina.

Salutai Nam e dopo un "buona fortuna" da parte sua, attesi. Tutto andò come nei miei piani.

Jimin tornò, entrando in cucina, andò alle rose, lesse il biglietto per poi precipitarsi in salotto, vide la scatola e l'aprí trovando l'altro biglietto che lo invitava a girarsi.

Ed eccoci qui, mentre lui mi guarda ed io sono in ginocchio davanti a lui.

-j..ungkook...-mi disse, con la voce tremante e le lacrime agli occhi.

-ciao piccolo mio-risposi sorridendo ed afferrai la sua mano

-minnie. So che forse non era quello che ti aspettavi tutto ciò, ma volevo che fosse speciale ed intimo. Mi dispiace di averti mentito sul mio ritorno ma spero che mi perdonerai. Volevo organizzare tutto questo da tempo e grazie allo Hyung sono riuscito a farlo finalmente. Jimin so che io e te non siamo partiti bene all'inizio ma so anche che conoscendoti più nel profondo ho iniziato ad innamorarmi di te giorno dopo giorno. Sei la mia luce, il mio amore, la mia vita, il mio tutto. Tu riempi le mie giornate di gioia e felicità. Tu riesci a strapparmi un sorriso anche quando sono triste. Sei l'amore della mia vita e ringrazio il cielo che i nostri genitori siano stati tanto egoisti al punto da farci sposare. Probabilmente è stata la decisione migliore della mia vita.-dissi, prendendo poi un breve pausa scosso dalle mie parole e dai miei sentimenti, lasciando andare una lacrima dai miei occhi. Portai le mani alle tasche dei pantaloni prendendo una piccola scatolina in velluto, aprendola davanti a lui.

-minnie vuoi sposarmi?-chiesi, incastrando i miei occhi con i suoi attendendo una risposta che speravo con tutto il cuore fosse stato un si.

Passarono alcuni minuti, prima di ricevere una risposta. Iniziai a sudare freddo ed avere un nodo allo stomaco. E se non lo volesse? E se la mia idea fosse stata stupida? Chiedergli di sposarmi di nuovo forse era troppo?

Lo vidi cambiare espressione, scoppiando ancora di più in lacrime prima di lanciarsi su di me ed abbracciarmi.

-lo prendo per un si?-chiesi, stringendolo a me

-si Kokkie, si-mi sussurrò all'orecchio, saldandomi il cuore e togliendomi un peso dal cuore. Lo scostai leggermente per mettergli l'anello e prenderlo dalle guance e baciarlo intensamente.

Dopo svariati minuti, ci staccammo appoggiando le fronti una sull'altra mentre le mie mani lo tenevano stretto a me.

-kokkie?-mi richiamò, lui mentre continuava ad avere lo sguardo nel mio

-ma lo sai che siamo già sposati vero?-mi chiese facendomi sorridere per sua dolcezza

-si amore, lo so ma la prima volta lo abbiamo fatto per dovevamo, questa volta voglio che sia per amore-risposi, baciandolo si nuovo.

-ti amo-aggiunsi, dandogli un altro bacio a stampo

-io no-mi disse con fare serio ma un po' bambinesco. Misi il broncio, iniziando a strofinare il viso nell'incavo del suo collo come un gattino in cerca di coccole. Lo vidi dapprima cercare di rimanere serio, per poi scoppiare a ridere per il solletico che il gesto gli provocava.

-sei sicuro di non amare questo gattino?-gli chiesi, guardandolo con gli occhi da cerbiatto associati ad un broncio troppo carino. Con quell'espressione avrei fatto cadere chiunque.

-no non ti amo, tu sei stato cattivo con me facendomi credere che non saresti tornato in tempo-mi rispose lui, incrociando le braccia al petto cercando di mantenere la serietà.

Decisi di giocare sporco.

*Oh caro Park Jimin, cederai sicuro dopo quello che ho in mente*

Mi avvicinai di nuovo al suo collo, lasciando dei piccoli baci bagnati sopra esso, mentre le mie mani scivolavano sotto la sua maglia accarezando la sua schiena.

Sentii il suo corpo iniziare a rilassarsi sotto il mio tocco, finché non sentii i primi ansimi. Ghignai decidendo che fosse il momento di agire. Feci scorrere una mano verso il cavallo dei suoi pantaloni, sfregando leggermente il suo membro cercando di farlo indurire.

Dopo qualche minuti, il mio piano andò in porto sentendolo già bello formato al di sotto del mio palmo.

D'improvviso e senza finire ciò che avevo iniziato, mi staccai alzandomi ed allontanandomi da lui. Iniziai a camminare verso la cucina, sorridendo sentendo il suo sguardo confuso su di me.

Andai verso il frigo volendo bere, aprendolo cercando di non scoppiare a ridere, finché Jimin non lo richiuse di scatto scivolando tra me ed esso.

Io cercai di rimanere serio, fissandolo confuso per qualche istante.

-che c'è?-chiesi cercando di trattenermi dal non ridere.

Mise il broncio ed incrociò le braccia sotto il petto. Continuai a guardarlo facendo finta di non sapere quale fosse il problema, finché non lo vidi sbottare.

-hai il coraggio di chiedermi che c'è? Ti sembra il modo? Prima mi fai eccitare e poi te ne vai come nulla fosse. Non è stato per niente divertente lo sai?-disse lui, ed io sorrisi vedendo quanto fosse tenero

-beh tu hai detto che mi ami quindi perché finire questa cosa. Non ho intenzione di farlo con chi non mi ama-dissi, andando verso il tavolo appoggiandomi ad esso.

-ok ok...non è vero che non ti amo. Ti amo tanto tanto tanto. Contento? Ora possiamo finire quello che hai iniziato?-mi chiese avvicinandosi di nuovo a me, poggiando le mani sul mio petto e cercando di baciarmi. Nonostante fosse più rosso di un pomodoro cercava di approfondire.

-non sembri molto sincero. Non sono il tipo che va con chiunque sai-risposi, ridendo internamente alle mie stesse parole. Era quasi divertente prenderlo in giro.

-ti amo, ti amo davvero tanto kokkie. Ti amo, ti amo, ti amo-mi disse, guardandomi negli occhi ed accarezzadomi il petto. Ghignai portando un braccio dietro la sua schiena per avvicinarlo a me.

-sai mi hai quasi convinto. Ora dovresti baciarmi per convincermi del tutto-dissi. Non feci in tempo a dirlo che mi ritrovai le sue labbra sulle mie mentre intensificava il bacio ogni secondo di più.

Senza staccarci, lo presi di scatto in braccio, facendolo poi sedere sul tavolo. Ci baciammo per alcuni minuti finché non ci staccammo per mancanza d'aria.

-il mio Minnie, così tanto desideroso del mio cazzo-disse con un sorriso beffardo, riappropriandomi subito delle sue labbra ed iniziando ad alzargli la maglia che aveva addosso.

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora