27. lo ami molto eh?!

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Jimin's pov
Finalmente tra me e Jungkook le cose si stavano facendo più semplici. Avevamo deciso di dare una chance alla nostra amicizia e di cercare di vivere più civilmente possibile.

Eravamo come dei coinquilini, che vivono insieme e sono sposati. Lo so, essere coinquilini e sposati non vanno molto d'accordo, ma le cose stavano così.

Tutto procedeva nel migliore dei modi. Scherzavamo e sorridevamo, ogni mattina facevamo colazione insieme e la sera cenavamo insieme, tranne quando aveva qualche urgenza in ospedale.

Sembrava andare tutto benone, sembrava quasi un sogno vivere finalmente in pace con lui.

Stavo dirigendomi al supermercato. Avevo bisogno di fare la spesa, così da sfamare sia me che Jungkook. Eravamo coinquilini si, ma anche sposati e le coppie sposate condividono tutto così come noi.

Mi diressi subito al reparto di frutta e verdura, cominciando a prendere il necessario per la cena di quel giorno. Avevo fatto una lunga lista che volevo soddisfare tutta. Volevo fare scorte così da non dover venire ogni due giorni al supermercato.

D'improvviso sentii una voce alle mie spalle rivolgersi gentilmente a me. Era una voce quasi flebile e femminile.

-mi scusi -disse e subito mi voltai per vedere chi mi avesse chiamato, trovando davanti una signora sulle settantina, sorridente in attesa di un segno positivo da parte mia.
-salve signora, mi dica pure. Ha bisogno di aiuto?-risposi io, sorridendole di rimando.

-mi dispiace disturbarla mentre sarà impegnato a fare la sua di spesa, ma potrebbe aiutarmi a cercare la panna?-mi chiese lei e io le sorrisi annuendo con la testa.

-quale le serve? Quella da cucina o quella per fare i dolci?-chiesi io, cercando di capire un po' meglio cosa effettivamente desiderasse, non avendolo specificato.

-vorrei quella da cucina-mi rispose lei, con fare interrogativo
-certo, venga le faccio vedere dove si trova-dissi, conducendo la donna davanti allo scaffale corrispondente al prodotto da lei desiderato.

Ne afferrai una confezione e la porsi alla signora, regalandole un sorriso così fece lei.
-ti ringrazio tesoro, sei un ragazzo d'oro. È fortunato chi ti sposa-mi disse lei, facendomi arrossire. Non sapeva che lo ero già, anche se non era un vero matrimonio.

La vidi sorprendersi per qualcosa all'improvviso, fissando le mie mani. Non capii subito cosa stesse guardando, finché non prese di nuovo parola.

-oh vedo che esiste già qualcuno fortunato-disse, indicando la fede al mio dito, con un sorriso soddisfatto sul viso.

Io sorrisi imbarazzato, portandomi una mano dietro la nuca.

-eh si, effettivamente...-dissi, arrossendo ancora.

*Che situazione imbarazzante*

-posso sapere il nome della fortunata?-chiese ancora la signora curiosa di sapere il nome di mio marito, anche se da come aveva rivolto la domanda credeva fosse una donna.

Ovviamente non avrei potuto raccontare la nostra storia e del perché eravamo sposati, anche perché non conoscevo minimamente quella donna e poi perché non volevo diffondere troppe notizie su di me.

Rimasi in silenzio per qualche momento pensando sul da farsi. Dovevo pensare in fretta ad un nome femminile, ma avevo come una specie di black-out, un vuoto che mi impediva di pensare lucidamente.

Non mi resi neanche conto che la signora fosse avanzata verso di me, finché non prese la mia mano intrappolandola tra le sue.

-tesoro-mi disse dolcemente-non volevo metterti in crisi-continuò e io riuscí a tornare in me

-no si figuri..... è che....-cercai di rispondere vedendo la signora aprirsi in un sorriso ancora più grande di prima, il che mi tranquillizzò un po'.

-come si chiama il fortunato?-chiese ancora, sorridendo ed accarezzandomi la mano dolcemente.

Io cercai di restare calmo anche se dentro di me avevo una tempesta innescata dall'imbarazzo del momento. La signora era stata in grado di capire la situazione al volo e sembrava non importarle se la persona con cui ero sposato fosse uomo o donna.

-jungkook...-dissi quasi sussurrandolo per l'imbarazzo

-lo ami molto eh?!-chiese lei, facendomi alzare il viso di scatto, per fissarla e poterle rispondere ma lei me lo impedí parlando nuovamente.

Io amarlo? No, non lo amavo. Al momento eravamo amici o meglio cercavamo di esserlo, ma dire di amarlo forse era un po' troppo.

-lo vedo sai, dalle tue reazioni. Anche quando hai pronunciato il suo nome, se pur in un sussurro, ho visto un luccichio nei tuoi occhi. Sai quando ero giovane anche io ero come te, amavo molto mio Jae e lo amo ancora anche se lui non è più con me. Tesoro  -continuò ancora prendono le mie mani più saldamente- ama finché puoi, non sprecare neanche un attimo insieme a lui. Amalo come se la tua vita dipendesse da questo, perché la vita è breve e non va sprecata inutilmente- concluse,per poi salutarmi e ringraziarmi,continuando con la spesa.

Cosa? Un luccichio? Amarlo?

Il mio cuore iniziò a battere più velocemente ed iniziai a sentire il sudore formarsi sulla mia fronte,  cominciando a pensare alle parole di quella signora ancora a pochi metri da me.

Perché le sue parole mi stavano turbando a tal punto? Perché sentire quelle parole mi faceva sentire così? Io non amavo Jungkook, giusto? Io non ero innamorato di lui? Eravamo amici e solo questo. Non potevo provare niente per lui. Era mio marito ed un mio amico.

Allora perché non potevo smettere di pensare a quelle parole?

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora