33. mi dispiace

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Jk's pov

Appena lo vidi scappare in bagno, lasciai che un sospiro lasciasse le mie labbra.

Mi alzai e mi diressi a passo lento verso la porta. Ero sicuro che in quel momento si sentisse spaesato, che si sentisse in imbarazzo.

Ero consapevole che con le sue mani avesse accidentalmente toccato il mio cazzo e che adesso fosse terribilmente duro a causa del suo sfregamento, ma non per questo avrebbe dovuto scappare così. Infondo non lo aveva fatto di proposito.

Arrivai dinnanzi alla porta del bagno, sentendo dei piccoli colpetti contro essa. Chissà cosa stava combinando?

-minnie stai bene?-dissi dietro la porta cercando di essere il più calmo e dolce possibile.

Poggiai l'orecchio sulla porta cercando di captare le sue parole come risposta ma non sentii niente, così bussai.

-posso entrare?-chiesi, aspettando una risposta che arrivò in breve tempo.

-sto bene, tranquillo....tra poco esco-mi disse con un tono un po' forzato, quasi sul punto di piangere.

Sospirai nuovamente sentendomi in colpa e non volevo che lui si sentisse in imbarazzo. Infondo non era successo niente di che.

-ok va bene, soltanto non sentirti in imbarazzo ok? Va tutto bene. So che non lo hai fatto apposta e scusami se...beh...si è indurito...non volevo farti imbarazzare...scusami-dissi cercando di farlo calmare e tranquillizzare, quando subito la porta del bagno aprirsi rivelando un Jimin tra le lacrime.

-non dirlo Jungkook, non dirlo... è imbarazzante da morire-mi disse facendo scorrere varie lacrime lungo le sue guance che subito cercai di fermare.

-hey, Hey non piangere....tranquillo, non è successo niente...rilassati, ora respira e calmati ok...-dissi accarezzandogli le braccia dolcemente per infondergli un po' di coraggio e dolcezza.

Lui mi guardò con gli occhi da cucciolo spaventato colmi di lacrime e non potei fare altro che tirarlo verso di me, in un caldo e caloroso abbraccio.

-shhh...tranquillo- dissi accarezzandogli dolcemente i capelli mentre lui si lasciava andare ad un pianto ancora più forte. Non volevo che piangesse, almeno non per una cosa così. Non aveva fatto niente di male infondo.

Passarono alcuni minuti in cui rimanemmo in quel modo, finché non si allontanò leggermente fissando con lo sguardo il pavimento.

*Che carino*

Posai dolcemente la mano sulla sua guancia, mosso da non so bene cosa facendogli alzare il viso verso il mio. In un secondo il nostri occhi si incrociano, inziando a guardarci intensamente. La mia respirazione si fece più pesante ed iniziai a trovare le due labbra sempre più invitanti.

Non so come, non so perché, ma il suo sguardo annebbiò la mia persona e nel giro di pochi secondi accorciai le distanze tra noi, posando dolcemente le mie labbra sulle sue, in un bacio dolce e romantico.

Un sensazione meravigliosa si appropriò di me per qualche attimo, ma subito dopo mi staccai e uscii di casa di corsa lasciandolo da solo, con soltanto un "mi dispiace".

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora